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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 maggio 2013 n. 10959. L’assoluzione in sede penale “perché il fatto non sussiste” non salva il dipendente dal licenziamento.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 maggio 2013 n. 10959 [1] Anche se i fatti addebitati risultano solo in parte confermati, il giudice civile può sempre procedere ad una valutazione complessiva della gravità del comportamento e trarne le conseguenze alla luce dei “doveri di correttezza e buona fede”. Il giudizio di proporzionalità della sanzione...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 19205 del 3 maggio 2013. In caso di patteggiamento nel giudizio immediato va fissata apposita udienza per l’emissione della sentenza

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza n. 19205 del 3 maggio 2013 Fatto Il GIP del Tribunale di Treviso, con sentenza del 02.05.2012, applicava ai ricorrenti di cui in epigrafe, ai sensi dell’art. 444 c.p.p., le pene come concordate dalle parti, dopo che l’azione penale era stata già esercitata e l’imputazione era stata già...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 9 maggio 2013 n. 20060. Per la responsabilità amministrativa è necessario che venga compiuto un reato da parte del soggetto riconducibile all’ente, ma non è anche necessario che tale reato venga accertato con individuazione e condanna del responsabile

Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 9 maggio 2013 n. 20060[1] Per la responsabilità amministrativa è necessario che venga compiuto un reato da parte del soggetto riconducibile all’ente, ma non è anche necessario che tale reato venga accertato con individuazione e condanna del responsabile. La responsabilità penale presupposta può essere ritenuta incidenter tantum (ad esempio...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 7 maggio 2013, n. 10579. In ordine alla chiamata del terzo

La massima Quando il convenuto ha esercitato il potere di chiamare un terzo in causa senza l’osservanza del precetto di cui al secondo comma dell’art. 269 c.p.c., cioè tanto con la proposizione nella comparsa di risposta tempestivamente depositate della domanda verso il terzo, quanto della istanza di spostamento della prima udienza, la decadenza così verificatasi...

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Corte di casaszione, sezione IV, sentenza 21 gennaio 2013, n. 3124. L’obbligo di custodia degli animali, in relazione a quanto previsto dall’art. 40 co. 2 c.p., sorge ogni qual volta sussista una relazione di possesso o di semplice detenzione tra l’animale e una determinata persona

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV PENALE Sentenza 21 gennaio 2013, n. 3124 Ritenuto in fatto 1. – Z.S. e B.R. sono stati tratti a giudizio davanti al Tribunale di Modena, sezione distaccata di Pavullo, per rispondere del delitto di lesioni colpose in pregiudizio della minore C.E., aggredita e morsicata da un cane pastore maremmano...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 8 maggio 2013 n. 19760. Escluso il reato di maltrattamenti a danno di una dipendente dell’Enel da parte del dirigente. Il rapporto tra datore di lavoro e dipendente di una grande azienda non può infatti essere ricondotto a quello “para- familiare”

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 8 maggio 2013 n. 19760[1] Del resto, sul piano logico sono proprio gli ulteriori elementi in fatto descritti dalla ricorrente (la frequentazione di riunioni, la conoscenza di informazioni sulla vita personale dei colleghi, il lavoro quotidiano nel medesimo ambiente) che si caratterizzano per l’assoluta incapacità...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 19188 del 3 maggio 2013. Sostanze stupefacenti; in tema di aggravante della ingenta quantità

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza n. 19188 del 3 maggio 2013 Fatto A.- Con la sentenza di cui in epigrafe la Corte di appello di Napoli, Sez. per i Minorenni, ha confermato la pronuncia di primo grado, emessa in esito a rito abbreviato, che aveva dichiarato la penale responsabilità di P.G. per i...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 8 maggio 2031 n. 10718. In caso di addebito il precedente accordo patrimoniale tra i coniugi è invalido

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 8 maggio 2031 n. 10718[1]   [1] Testo scaricabile e consultabile dal portale giuridico del Sole24Ore – Guida al Diritto http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/civile/famiglia/sentenzeDelGiorno/2013/05/la-dichiarazione-di-addebito-invalida-il-precedente-accordo-patrimoniale-tra-i-coniugi.html  Archivio sentenze ordinanze  sentenze-ordinanze/cassazione-civile-2011/  sentenze-ordinanze/cassazione-civile-2012/   sentenze-ordinanze/cassazione-civile-2013/    Studio legale D’Isa @AvvRenatoDIsa renatodisa.com

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 8 maggio 2013 n. 10719. L’ingiustificata imposizione unilaterale di una condizione di lontananza dell’altro genitore dai figli minori, iniziata prima della notifica del ricorso separativo e protrattasi anche dopo tale adempimento processuale è ampiamente valutabile ai fini dell’addebito

    Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 8 maggio 2031 n. 10719[1] L’allontanamento unilaterale e non temporaneo dalla casa coniugale unitamente ai figli minori deve essere ritenuto una grave violazione dei doveri coniugali e familiari. Del resto, l’allontanamento dei minori, dall’altro genitore si è protratto per un non modesto periodo...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza n. 10195 del 30 aprile 2013. Il proprietario del lastrico solare non è sempre responsabile dei danni da infiltrazione

La massima 1) il lastrico solare, anche se attribuito in uso esclusivo o di proprietà esclusiva di uno dei condomini, svolge funzione di copertura del fabbricato e, perciò, l’obbligo di provvedere alla sua riparazione o ricostruzione, sempre che non derivi da fatto imputabile soltanto al condomino che ne abbia la proprietà esclusiva, grava su tutti...