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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 5 dicembre 2014, n. 25777. Alla luce della sesta direttiva del Consiglio n. 77/388/CEE, come interpretata dalla giurisprudenza della Corte di giustizia (v. sent, 13 dicembre 1989 in causa C-342/87) e del Decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, articolo 4, comma 2, n. 2, (a norma del quale le cessioni di beni e le prestazioni di servizi poste in essere dai vari tipi di societa' ivi indicate costituiscono ad ogni effetto – per presunzione iuris et de iure e quale che sia la natura dell'attivita' svolta – operazioni effettuate nell'esercizio di impresa, con conseguente applicazione dell'IVA sulle operazioni attive compiute), mentre le operazioni attive (come le cessioni di beni) poste in essere da una societa' di capitali sono da considerare in ogni caso effettuate nell'esercizio di impresa, ai fini della detrazione o rimborso dell'Iva assolta sulle operazioni passive (come gli acquisti di beni) non e' sufficiente il rivestimento formale della qualita' di imprenditore societario, dovendosi verificare in concreto l'inerenza (cioe' la stretta connessione con le finalita' imprenditoriali) e la strumentalità del bene acquistato rispetto alla specifica attivita' imprenditoriale, compiuta o anche solo programmata

Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 5 dicembre 2014, n. 25777   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIELLI Stefano – Presidente Dott. CIRILLO Ettore – Consigliere Dott. VALITUTTI Antonio – Consigliere Dott. SCODITTI Enrico – Consigliere Dott. VELLA Paola...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 15 dicembre 2014, n. 26295. La delibera condominiale che prevede l'allargamento dell'area destinata a parcheggio va approvata con maggioranza qualificata. E ciò anche se non sono necessarie nuove opere edilizie. Si tratta di un cambio di destinazione, che rientrando nella categoria delle innovazioni richiede di essere approvato con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti ed almeno i due terzi del valore dell'edificio

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 15 dicembre 2014, n. 26295 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TRIOLA Roberto Michele – rel. Presidente Dott. BURSESE Gaetano Antonio – Consigliere Dott. PETITTI Stefano – Consigliere Dott. PICARONI Elisa – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 12 dicembre 2014, n. 51853. Nel reato di estorsione, la circostanza aggravante speciale delle più persone riunite richiede la simultanea presenza di non meno di due persone nel luogo ed al momento di realizzazione della violenza o della minaccia

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza del 12 dicembre 2014, n. 51853 LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CASUCCI Giuliano – Presidente – Dott. GALLO Domeni – rel. Consigliere – Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere – Dott. RECCHIONE Sandra – Consigliere – Dott. DI MARZIO...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 1 dicembre 2014, n. 50053. Quand'anche il conducente di un veicolo non rinunci all'assistenza ma esprima la volontà di farsi assistere dal difensore, pure chiamandolo, non vi è comunque alcun obbligo da parte degli agenti accertatori di attendere l'arrivo del difensore, indipendentemente o meno dalle assicurazioni verbali di un suo pronto arrivo, ciò come noto spiegandosi in relazione delle esigenze di tempestiva esecuzione dell'accertamento mediante alcoltest, onde assicurarne l'efficacia

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 1 dicembre 2014, n. 50053 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. ZOSO Liana M.T. – Consigliere Dott. ESPOSITO Lucia – Consigliere Dott. GRASSO Giuseppe – Consigliere Dott. IANNELLO Emilio...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 10 dicembre 2014, n. 51218. Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 388, primo comma, c.p, l'ingiunzione ad adempiere del creditore al debitore, che costituisce condizione di punibilità del reato, può consistere anche in una richiesta di adempimento informale o addirittura implicita, purché inequivoca e non semplicemente supposta e purché la richiesta venga a conoscenza dello stesso debitore, essendo irrilevanti comunicazioni ai difensori o rappresentanti di costui

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 10 dicembre 2014, n. 51218   REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GARRIBBA Tito – Presidente Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. LEO Guglielmo – rel. Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott. BASSI...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 19 dicembre 2014, n. 27128. Il diritto di abitazione della casa familiare è un atipico diritto personale di godimento (e non un diritto reale), previsto nell'esclusivo interesse dei figli (art. 155, comma quarto, cod.civ.) e non nell'interesse del coniuge affidatario, che viene meno con l'assegnazione della casa familiare in proprietà esclusiva al coniuge affidatario dei figli, non avendo più ragione di esistere. Ed invero, la tutela del figlio minore o disabile è assicurata dall'affidamento al coniuge al quale la casa coniugale sia assegnata nonché dall'obbligo di mantenimento, cura ed educazione che è posto a carico di entrambi i genitori. Nel caso in cui, come nella specie, l'immobile sia assegnato in proprietà esclusiva al coniuge affidatario la invalidità di cui sia portatore il figlio e le sue condizioni di vita – che, per quel che si è detto, assumono rilevanza in relazione agli obblighi dei genitori – non possono avere alcuna interferenza sul valore di mercato dell'immobile ovvero sulla determinazione della porzione corrispondente alla quota di comproprietà spettante al condividente. Infatti, ove si operasse la decurtazione del valore in considerazione del diritto di abitazione, il coniuge non assegnatario verrebbe ingiustificatamente penalizzato con la corresponsione di una somma che non sarebbe rispondente alla metà dell'effettivo valore venale del bene: il che è comprovato dalla considerazione che, qualora intendesse rivenderlo a terzi, l'assegnatario in proprietà esclusiva potrebbe ricavare l'intero prezzo di mercato, pari al valore venale del bene, senza alcuna diminuzione.

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 19 dicembre 2014, n. 27128 Svolgimento del processo 1.- D.S. conveniva in giudizio dinanzi al tribunale di Roma il coniuge separato F.A. chiedendo la divisione dell’immobile sito in (omissis) , e dell’appartamento in (omissis) , entrambi acquistati in regime di comunione. Costituitasi in giudizio, la F. si opponeva...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 10 dicembre 2014, n. 26059. Deve ritenersi insussistente una responsabilità, per violazione dei doveri professionali, in capo all'avvocato il quale segua una strategia processuale consistente nella proposizione di una domanda di divorzio, per mancata consumazione, nei confronti del coniuge dell'assistita, rinviando poi ad un giudizio successivo la proposizione di un assegno per il suo mantenimento

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 10 dicembre 2014, n. 26059 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VITRONE Ugo – Presidente Dott. DOGLIOTTI Massimo – Consigliere Dott. CAMPANILE Pietro – rel. Consigliere Dott. CRISTIANO Magda – Consigliere Dott. NAZZICONE...