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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 1 settembre 2015, n. 35806. In caso di adozione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un soggetto genitore di un minore di piccola età, il giudice deve valutare attentamente quali conseguenze potrebbero derivare in capo al minore dall’interruzione del rapporto parentale, verificando in particolare se quanto mento l’altro genitore sia in grado di proseguire il percorso educativo e di affiancare l’infante nel corso della sua crescita fisica ed emotiva

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 1 settembre 2015, n. 35806 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IPPOLITO Frances – Presidente Dott. CARCANO D. – rel. Consigliere Dott. MOGINI Stefano – Consigliere Dott. DE AMICIS Gaetano – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 2 settembre 2015, n. 35818. L’illecito amministrativo addebitabile all’ente ai sensi del d. lgs. n. 231 del 2001 non consiste in una responsabilità sussidiaria del fatto altrui, richiedendo soltanto che il reato risulti espressione di una politica aziendale deviante o, comunque, frutto di una c.d. colpa di organizzazione

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 2 settembre 2015, n. 35818 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. VECCHIO Massimo – Consigliere Dott. NOVIK Adet Toni – Consigliere Dott. DI TOMASSI M. – rel. Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 17 settembre 2015, n. 18214. In tema di contratti di locazione ad uso abitativo è necessaria la forma scritta ad essentiam.

Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza  17 settembre 2015, n. 18214 I fatti e i motivi di ricorso 1. P.I. concesse in locazione un immobile di sua proprietà, sito in Fondi, al padre C. , con facoltà di sublocazione. 1.1. Questi concesse a sua volta in godimento l’appartamento a T.G. e a Co.Si. ....

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 26 agosto 2015, n. 35765. Le condotte diffamatorie, non accompagnate da uno stato di ansia o paura nelle persone offese, non sono idonee ad integrare il delitto in esame, non potendo lo stesso peraltro il predetto stato desumersi dalle “massime di comune esperienza”

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 26 agosto 2015, n. 35765 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAPALORCIA Grazia – Presidente Dott. SABEONE Gerardo – rel. Consigliere Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere Dott. CAPUTO...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 3 settembre 2015, n. 17521. La notificazione, anche se nulla, non impedisce la valida instaurazione del rapporto processuale

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 3 settembre 2015, n. 17521 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. NAPPI Aniello – Consigliere Dott. RAGONESI Vittorio – rel. Consigliere Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. DI...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 settembre 2015, n. 17516. La cessione di manodopera tra società – anche se fittizia – comporta che sotto il profilo contributivo l’adempimento rimanga a carico della società di reale appartenenza, avendo quest’ultimo effetto satisfattivo dell’obbligazione contributiva

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 settembre 2015, n. 17516 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. COLETTI DE CESARE Gabriella – Presidente Dott. VENUTI Pietro – rel. Consigliere Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 settembre 2015, n. 38307. La persona danneggiata, pur costituita parte civile, che non sia anche persona offesa non è legittimata a proporre ricorso per cassazione avverso la sentenza di non luogo a procedere, essendo tale impugnazione destinata alla tutela esclusiva degli interessi penalistici della persona offesa

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza  21 settembre 2015, n. 38307 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza impugnata il Gip del Tribunale di Verona ha dichiarato ex art. 425 cod.proc.pen. non doversi procedere nei confronti di P.A. avuto riguardo al reato allo stesso ascritto, ricondotto all’egida di cui all’art. 373 cod.pen., concludendo per...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 22 settembre 2015, n. 38435. L’esigua quantità di questo materiale pedopornografico non ha rilevanza agli effetti della consumazione del reato, in quanto la fattispecie incrimintarice è realizzata con la semplice acquisizione e disponibilità per un tempo anche limitato alla sola visione delle immagini provenienti dall’impiego illecito di minori. Il numero di file a contenuto pedopomografico scaricati e salvati nel computer dell’imputato , esclude ogni connotazione di accidentalità e dimostra la volontà di procurarsi e detenere tale materiale, di illecita produzione e diffusione. Nel reato di detenzione di materiale pornografico l’elemento oggettivo consiste nelle condotte, tra loro alternative, del procurarsi, che implica qualsiasi modalità di procacciamento compresa la via telematica, e del disporre, che implica un concetto più ampio della detenzione, mentre l’elemento soggettivo, costituito dal dolo diretto, consiste nella volontà di procurarsi o detenere materiale pornografico proveniente dallo sfruttamento dei minori. La condotta di chi detenga consapevolmente materiale pedopornografico, dopo esserselo procurato , configura un’ipotesi di reato commissivo permanente, la cui consumazione inizia con il procacciamento del materiale anche in tempi diversi e si protrae per tutto il tempo in cui permane in capo all’agente la disponibilità del materiale

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 22 settembre 2015, n. 38435 Fatto e diritto Con sentenza 17.5.2013,emessa a conclusione di rito abbreviato , il tribunale di Palermo ha assolto L.C. G. dal reato di tentata violenza privata per insussistenza del fatto e dal reato ex art. 600 quater c.p. per carenza probatoria sulla sussistenza...