La unicita’ di disegno criminoso, richiesta dall’articolo 81 c.p., comma 2, non puo’ identificarsi con una scelta di vita che implica la reiterazione di determinate condotte criminose o comunque con una generale tendenza a porre in essere determinati reati.
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La unicita’ di disegno criminoso, richiesta dall’articolo 81 c.p., comma 2, non puo’ identificarsi con una scelta di vita che implica la reiterazione di determinate condotte criminose o comunque con una generale tendenza a porre in essere determinati reati.

Corte di Cassazione, sezione prima penale, Sentenza 12 giugno 2018, n. 26905. La massima estrapolata: La unicita’ di disegno criminoso, richiesta dall’articolo 81 c.p., comma 2, non puo’ identificarsi con una scelta di vita che implica la reiterazione di determinate condotte criminose o comunque con una generale tendenza a porre in essere determinati reati. Al...

L’elemento soggettivo del delitto di truffa e’ costituito dal dolo generico, diretto o indiretto
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L’elemento soggettivo del delitto di truffa e’ costituito dal dolo generico, diretto o indiretto

Corte di Cassazione, sezione seconda penale, Sentenza 13 giugno 2018, n. 26936. La massima estrapolata: L’elemento soggettivo del delitto di truffa e’ costituito dal dolo generico, diretto o indiretto, avente ad oggetto gli elementi costitutivi del reato (quali l’inganno, il profitto, il danno), anche se preveduti dall’agente come conseguenze possibili, anziche’ certe della propria condotta,...

Non è riconoscibile la circostanza della partecipazione di minima importanza a colui che, nel corso di una rapina, abbia ricoperto il ruolo di palo
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Non è riconoscibile la circostanza della partecipazione di minima importanza a colui che, nel corso di una rapina, abbia ricoperto il ruolo di palo

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, Sentenza 13 giugno 2018, n. 27139. Le massime estrapolate: Non è riconoscibile la circostanza della partecipazione di minima importanza a colui che, nel corso di una rapina, abbia ricoperto il ruolo di palo e, successivamente, si sia posto alla guida della vettura utilizzata dai rapinatori per la fuga; L’opera...

Il divieto di porre domande suggestive nell’esame testimoniale non opera con riguardo al giudice
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Il divieto di porre domande suggestive nell’esame testimoniale non opera con riguardo al giudice

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, Sentenza 13 giugno 2018, n. 27159. Le massime estrapolate: Il divieto di porre domande suggestive nell’esame testimoniale non opera con riguardo al giudice, il quale puo’ rivolgere al testimone tutte le domande ritenute utili a fornire un contributo per l’accertamento della verita’, ad esclusione di quelle nocive, in relazione...

In tema di rilevanza dell’amministrazione di fatto della societa’
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In tema di rilevanza dell’amministrazione di fatto della societa’

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, Sentenza 13 giugno 2018, n. 27163. Le massime estrapolate: In tema di rilevanza dell’amministrazione di fatto della societa’ per l’attribuzione al soggetto attivo dei reati “propri” fallimentari- prende le mosse dall’articolo 2639 c.c., dettato in materia di reati societari, che equipara al soggetto formalmente investito della qualifica o titolare...

Il reato di false comunicazioni sociali, in particolare dopo la riforma introdotta dalla L. n. 69 del 2015, e’ posto a tutela della correttezza e trasparenza dell’informazione societaria
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Il reato di false comunicazioni sociali, in particolare dopo la riforma introdotta dalla L. n. 69 del 2015, e’ posto a tutela della correttezza e trasparenza dell’informazione societaria

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, Sentenza 13 giugno 2018, n. 27170. La massima estrapolata:   Il reato di false comunicazioni sociali, in particolare dopo la riforma introdotta dalla L. n. 69 del 2015, e’ posto a tutela della correttezza e trasparenza dell’informazione societaria, quale bene “strumentale” alla salvaguardia dei beni “finali” del patrimonio dei...

In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare
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In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, Sentenza 13 giugno 2018, n. 27175. La massima estrapolata: In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, lo stato di bisogno di un minore il quale, appunto perche’ tale, non e’ in grado di procacciarsi un reddito proprio, e’ un dato di fatto incontrovertibile per cui entrambi i...

Il criterio distintivo tra consumazione e tentativo risiede nella circostanza che l’imputato consegua, anche se per breve tempo, la piena, autonoma ed effettiva disponibilita’ della refurtiva
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Il criterio distintivo tra consumazione e tentativo risiede nella circostanza che l’imputato consegua, anche se per breve tempo, la piena, autonoma ed effettiva disponibilita’ della refurtiva

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, Sentenza 11 giugno 2018, n. 26576. La massima estrapolata: Il criterio distintivo tra consumazione e tentativo risiede nella circostanza che l’imputato consegua, anche se per breve tempo, la piena, autonoma ed effettiva disponibilita’ della refurtiva, di guisa che risponde di furto consumato e non semplicemente tentato chi, dopo essersi...

Il decreto di archiviazione ha efficacia preclusiva solo nei confronti dell’autorita’ giudiziaria che ha provveduto all’archiviazione.
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Il decreto di archiviazione ha efficacia preclusiva solo nei confronti dell’autorita’ giudiziaria che ha provveduto all’archiviazione.

Corte di Cassazione, sezione prima penale, Sentenza 11 giugno 2018, n. 26391. La massima estrapolata: Nell’ipotesi di reato permanente l’archiviazione non seguita dalla autorizzazione alla riapertura delle indagini non preclude lo svolgimento di nuove investigazioni in merito al medesimo illecito con riferimento ai comportamenti successivi a quelli oggetto del provvedimento di archiviazione, con eventuale applicazione...

In tema di stupefacenti, ai fini dell’accertamento del fatto di lieve entita’, il giudice e’ tenuto a valutare tutti gli elementi indicati dalla norma
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In tema di stupefacenti, ai fini dell’accertamento del fatto di lieve entita’, il giudice e’ tenuto a valutare tutti gli elementi indicati dalla norma

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, Sentenza 11 giugno 2018, n. 26612. La massima estrapolata: In tema di stupefacenti, ai fini dell’accertamento del fatto di lieve entita’, il giudice e’ tenuto a valutare tutti gli elementi indicati dalla norma, sia quelli concernenti l’azione (mezzi, modalita’ e circostanze della stessa), sia quelli che attengono all’oggetto materiale...