Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 5 marzo 2018, n. 9876. Vi è piena equivalenza, ai fini della contestazione dei reati previsti dall’art. 44 comma 1, lett. b), d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, tra la condotta di colui che edifica un manufatto in contrasto con le norme urbanistiche e paesaggistiche e colui che, realizzando un’opera di tipo precario (o così rappresentata), non la rimuove in spregio alle indicazioni dell’autorità amministrativa.
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 5 marzo 2018, n. 9876. Vi è piena equivalenza, ai fini della contestazione dei reati previsti dall’art. 44 comma 1, lett. b), d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, tra la condotta di colui che edifica un manufatto in contrasto con le norme urbanistiche e paesaggistiche e colui che, realizzando un’opera di tipo precario (o così rappresentata), non la rimuove in spregio alle indicazioni dell’autorità amministrativa.

Vi è piena equivalenza, ai fini della contestazione dei reati previsti dall’art. 44 comma 1, lett. b), d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, tra la condotta di colui che edifica un manufatto in contrasto con le norme urbanistiche e paesaggistiche e colui che, realizzando un’opera di tipo precario (o così rappresentata), non la rimuove in...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9385. Il general contractor è incaricato di pubblico servizio.
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9385. Il general contractor è incaricato di pubblico servizio.

Il general contractor è incaricato di pubblico servizio. E quindi è del tutto legittimo l’obbligo di dimora nei confronti di un imprenditore accusato di corruzione e turbata libertà degli incanti per la dazione di somme di denaro agli amministratori di un consorzio che svolgeva funzioni di stazione appaltante. Sentenza 1 marzo 2018, n. 9385 Data...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 16 marzo 2018, n.12409. Qualora il beneficiario dell’assegno sociale non comunichi all’ente erogatore il proprio allontanamento dal territorio nazionale per più di un mese la percezione della provvidenza diviene “indebita”
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 16 marzo 2018, n.12409. Qualora il beneficiario dell’assegno sociale non comunichi all’ente erogatore il proprio allontanamento dal territorio nazionale per più di un mese la percezione della provvidenza diviene “indebita”

Qualora il beneficiario dell’assegno sociale non comunichi all’ente erogatore il proprio allontanamento dal territorio nazionale per più di un mese la percezione della provvidenza diviene “indebita” e si ritiene integrato il fumus commissi delicti del reato di cui all’art. 316-ter cod. pen.. che giustifica il sequestro delle somme indebitamente percepite. CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI...

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 6 marzo 2018, n. 10123. È qualificabile come appello, e non come ricorso per cassazione, l’impugnazione proposta dall’imputato avverso la sentenza del Giudice di pace che lo abbia condannato ad una pena pecuniaria e al risarcimento del danno in favore della parte civile anche qualora non sia impugnato il capo relativo alle statuizioni civili
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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 6 marzo 2018, n. 10123. È qualificabile come appello, e non come ricorso per cassazione, l’impugnazione proposta dall’imputato avverso la sentenza del Giudice di pace che lo abbia condannato ad una pena pecuniaria e al risarcimento del danno in favore della parte civile anche qualora non sia impugnato il capo relativo alle statuizioni civili

È qualificabile come appello, e non come ricorso per cassazione, l’impugnazione proposta dall’imputato avverso la sentenza del Giudice di pace che lo abbia condannato ad una pena pecuniaria e al risarcimento del danno in favore della parte civile anche qualora non sia impugnato il capo relativo alle statuizioni civili, in virtù dell’art. 574, comma 4,...

Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 16 febbraio 2018, n. 7639. Gli atti persecutori realizzati in danno del lavoratore dipendente e finalizzati alla sua emarginazione (c.d. mobbing) possono integrare il delitto di maltrattamenti in famiglia esclusivamente qualora il rapporto tra il datore di lavoro e il dipendente assuma natura para -familiare
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Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 16 febbraio 2018, n. 7639. Gli atti persecutori realizzati in danno del lavoratore dipendente e finalizzati alla sua emarginazione (c.d. mobbing) possono integrare il delitto di maltrattamenti in famiglia esclusivamente qualora il rapporto tra il datore di lavoro e il dipendente assuma natura para -familiare

Gli atti persecutori realizzati in danno del lavoratore dipendente e finalizzati alla sua emarginazione (c.d. mobbing) possono integrare il delitto di maltrattamenti in famiglia esclusivamente qualora il rapporto tra il datore di lavoro e il dipendente assuma natura para -familiare, in quanto caratterizzato da relazioni intense ed abituali, dal formarsi di consuetudine di vita tra...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 23 marzo 2018, n.13849. Nel concetto di mezzi di sussistenza, rientrano non solo i mezzi per la sopravvivenza vitale (quali il vitto e l’alloggio)
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 23 marzo 2018, n.13849. Nel concetto di mezzi di sussistenza, rientrano non solo i mezzi per la sopravvivenza vitale (quali il vitto e l’alloggio)

Nel concetto di mezzi di sussistenza, rientrano non solo i mezzi per la sopravvivenza vitale (quali il vitto e l’alloggio), ma anche gli strumenti che consentano, in rapporto alle reali capacità economiche e al regime di vita personale del soggetto obbligato, un sia pur contenuto soddisfacimento di altre complementari esigenze della vita quotidiana. SENTENZA 23...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 7 marzo 2018, n. 10446. L’edificio scolastico che presenta problemi di stabilità e sicurezza per gli alunni non può essere sequestrato nell’ambito del procedimento penale disposto nei confronti degli amministratori locali per rifiuto di atti d’ufficio e omissione di lavori in edifici pericolanti, qualora vi sia già stato il trasferimento degli studenti in un altro stabile
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 7 marzo 2018, n. 10446. L’edificio scolastico che presenta problemi di stabilità e sicurezza per gli alunni non può essere sequestrato nell’ambito del procedimento penale disposto nei confronti degli amministratori locali per rifiuto di atti d’ufficio e omissione di lavori in edifici pericolanti, qualora vi sia già stato il trasferimento degli studenti in un altro stabile

L’edificio scolastico che presenta problemi di stabilità e sicurezza per gli alunni non può essere sequestrato nell’ambito del procedimento penale disposto nei confronti degli amministratori locali per rifiuto di atti d’ufficio e omissione di lavori in edifici pericolanti, qualora vi sia già stato il trasferimento degli studenti in un altro stabile e siano già iniziati...

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 6 marzo 2018, n. 10133. L’elemento della violenza nel reato di cui all’articolo 610 c.p. si identifica in qualsiasi mezzo idoneo a privare coattivamente l’offeso della libertà di determinazione e di azione
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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 6 marzo 2018, n. 10133. L’elemento della violenza nel reato di cui all’articolo 610 c.p. si identifica in qualsiasi mezzo idoneo a privare coattivamente l’offeso della libertà di determinazione e di azione

L’elemento della violenza nel reato di cui all’articolo 610 c.p. si identifica in qualsiasi mezzo idoneo a privare coattivamente l’offeso della libertà di determinazione e di azione, potendo consistere anche in una violenza “impropria”, che si attua attraverso l’uso di mezzi anomali diretti ad esercitare pressioni sulla volontà altrui, impedendone la libera determinazione. Sentenza 6...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 8 marzo 2018, n. 10481. La motivazione di non luogo a procedere non può essere redatta con il puro e semplice rinvio alle relazioni dei servizi sociali
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 8 marzo 2018, n. 10481. La motivazione di non luogo a procedere non può essere redatta con il puro e semplice rinvio alle relazioni dei servizi sociali

La motivazione di non luogo a procedere non può essere redatta con il puro e semplice rinvio alle relazioni dei servizi sociali se una delle parti contesta l’attitudine a fondare un positivo giudizio sull’accertamento dell’andamento e il risultato della messa alla prova. Sentenza 8 marzo 2018, n. 10481 Data udienza 17 ottobre 2017 REPUBBLICA ITALIANA...

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 8 marzo 2018, n. 10498. Il compimento di atti della vita privata nei luoghi di lavoro, di studio e di svago non costituisce, dunque, condizione sufficiente per affermare che tali luoghi rientrino nella nozione di privata dimora
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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 8 marzo 2018, n. 10498. Il compimento di atti della vita privata nei luoghi di lavoro, di studio e di svago non costituisce, dunque, condizione sufficiente per affermare che tali luoghi rientrino nella nozione di privata dimora

Il compimento di atti della vita privata nei luoghi di lavoro, di studio e di svago non costituisce, dunque, condizione sufficiente per affermare che tali luoghi rientrino nella nozione di privata dimora, trattandosi di luoghi generalmente accessibili ad una pluralita’ di soggetti anche senza il preventivo consenso dell’avente diritto e ad essi e’, pertanto, intrinsecamente...