Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9395. Il delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione e’ reato di pericolo a dolo generico per la cui sussistenza, pertanto, non e’ necessario che l’agente abbia consapevolezza dello stato di insolvenza dell’impresa
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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9395. Il delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione e’ reato di pericolo a dolo generico per la cui sussistenza, pertanto, non e’ necessario che l’agente abbia consapevolezza dello stato di insolvenza dell’impresa

Il delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione e’ reato di pericolo a dolo generico per la cui sussistenza, pertanto, non e’ necessario che l’agente abbia consapevolezza dello stato di insolvenza dell’impresa, ne’ che abbia agito allo scopo di recare pregiudizio ai creditori e che non e’ necessaria l’esistenza di un nesso causale tra i fatti...

Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 26 marzo 2018, n.13968. Ai fini della configurabilità del reato di cui all’art. 643 cod. pen., deve sussistere un rapporto “squilibrato” fra vittima ed agente
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Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 26 marzo 2018, n.13968. Ai fini della configurabilità del reato di cui all’art. 643 cod. pen., deve sussistere un rapporto “squilibrato” fra vittima ed agente

Ai fini della configurabilità del reato di cui all’art. 643 cod. pen., deve sussistere un rapporto “squilibrato” fra vittima ed agente, in cui quest’ultimo abbia la possibilità di manipolare la volontà della vittima, che, in ragione di specifiche situazioni concrete, sia incapace di opporre resistenza per l’assenza o la diminuzione della capacità critica, nonché l’induzione...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9361. Il reato di cui all’articolo 659 c.p., comma 1, si configura  come reato di pericolo presunto
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9361. Il reato di cui all’articolo 659 c.p., comma 1, si configura come reato di pericolo presunto

Il reato di cui all’articolo 659 c.p., comma 1, si configura come reato di pericolo presunto, occorrendo ai fini del perfezionamento della fattispecie criminosa che le emissioni sonore siano potenzialmente idonee a disturbare le occupazioni o il riposo di un numero indiscriminato di persone secondo il parametro della normale tollerabilita’, indipendentemente da quanti se ne...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 13 marzo 2018, n.11369. Si configura il reato di tentata concussione e non il reato di cui all’art. 319 quater c.p., nell’ipotesi in cui un funzionario pubblico chieda in cambio del rilascio il certificato di abitabilità di un immobile favori sessuali
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 13 marzo 2018, n.11369. Si configura il reato di tentata concussione e non il reato di cui all’art. 319 quater c.p., nell’ipotesi in cui un funzionario pubblico chieda in cambio del rilascio il certificato di abitabilità di un immobile favori sessuali

Si configura il reato di tentata concussione e non il reato di cui all’art. 319 quater c.p., nell’ipotesi in cui un funzionario pubblico chieda in cambio del rilascio il certificato di abitabilità di un immobile favori sessuali, qualora egli non riesca nel proprio intento per il fermo rifiuto della vittima CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9378. Non è penalmente perseguibile un’operazione finalizzata esclusivamente a conseguire un indebito vantaggio fiscale relativa a operazioni economiche reali.
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9378. Non è penalmente perseguibile un’operazione finalizzata esclusivamente a conseguire un indebito vantaggio fiscale relativa a operazioni economiche reali.

Non è penalmente perseguibile un’operazione finalizzata esclusivamente a conseguire un indebito vantaggio fiscale relativa a operazioni economiche reali. Il giudice, prima di affermare la tesi contraria, deve verificare che le operazioni non siano state realizzate ovvero siano riferite a soggetti fittiziamente interposti. Sentenza 1 marzo 2018, n. 9378 Data udienza 26 ottobre 2017 REPUBBLICA ITALIANA...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9365. L’adesione all’accertamento e la richiesta di rateizzazione del debito di imposta non sono sufficienti per far scattare la causa di non punibilità prevista per alcuni delitti tributari
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9365. L’adesione all’accertamento e la richiesta di rateizzazione del debito di imposta non sono sufficienti per far scattare la causa di non punibilità prevista per alcuni delitti tributari

L’adesione all’accertamento e la richiesta di rateizzazione del debito di imposta non sono sufficienti per far scattare la causa di non punibilità prevista per alcuni delitti tributari essendo invece necessario il pagamento al fisco dell’intero debito. In ogni caso tale causa non riguarda il reato di occultamento e distruzione di scritture contabili. Sentenza 1 marzo...

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 13 marzo 2018, n. 11053. Per il reato di bancarotta documentale e per distrazione: l’imprenditore è punibile laddove la cessione di singoli beni e dell’avviamento sia riferibile a elementi produttivi che sono presenti nelle poste attive di bilancio.
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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 13 marzo 2018, n. 11053. Per il reato di bancarotta documentale e per distrazione: l’imprenditore è punibile laddove la cessione di singoli beni e dell’avviamento sia riferibile a elementi produttivi che sono presenti nelle poste attive di bilancio.

Per il reato di bancarotta documentale e per distrazione: l’imprenditore è punibile laddove la cessione di singoli beni e dell’avviamento sia riferibile a elementi produttivi che sono presenti nelle poste attive di bilancio. Sentenza 13 marzo 2018, n. 11053 Data udienza 13 novembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 13 marzo 2018, n. 11034. In ipotesi di false fatturazioni tra società dello stesso gruppo in regime di consolidato fiscale
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 13 marzo 2018, n. 11034. In ipotesi di false fatturazioni tra società dello stesso gruppo in regime di consolidato fiscale

In ipotesi di false fatturazioni tra società dello stesso gruppo in regime di consolidato fiscale si commettono comunque i delitti di emissione ed utilizzo in dichiarazione di documenti per operazioni inesistenti, in quanto ai fini penali sono rilevanti le singole dichiarazioni delle imprese consolidate e non quella di gruppo. Sussiste il dolo specifico nella condotta...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 13 marzo 2018, n. 11035. L’omesso versamento dell’Iva può essere attribuito a forza maggiore solo quando derivi da fatti non imputabili all’imprenditore, a cui lo stesso non abbia potuto porvi rimedio per cause estranee alla sua volontà.
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 13 marzo 2018, n. 11035. L’omesso versamento dell’Iva può essere attribuito a forza maggiore solo quando derivi da fatti non imputabili all’imprenditore, a cui lo stesso non abbia potuto porvi rimedio per cause estranee alla sua volontà.

L’omesso versamento dell’Iva può essere attribuito a forza maggiore solo quando derivi da fatti non imputabili all’imprenditore, a cui lo stesso non abbia potuto porvi rimedio per cause estranee alla sua volontà. È pertanto irrilevante la cosiddetta “crisi di liquidità” del debitore alla scadenza del termine per operare il versamento dell’Iva, poiché il debitore ha...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 12 marzo 2018, n. 10810. Le nuove soglie di punibilità previste per i reati di omesso versamento delle ritenute e dell’Iva hanno comportato un’abrogazione parziale dei due precedenti delitti, restringendone l’ambito applicativo.
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 12 marzo 2018, n. 10810. Le nuove soglie di punibilità previste per i reati di omesso versamento delle ritenute e dell’Iva hanno comportato un’abrogazione parziale dei due precedenti delitti, restringendone l’ambito applicativo.

Le nuove soglie di punibilità previste per i reati di omesso versamento delle ritenute e dell’Iva hanno comportato un’abrogazione parziale dei due precedenti delitti, restringendone l’ambito applicativo. Ne consegue che anche le condanne divenute definitive devono essere revocate. Sentenza 12 marzo 2018, n. 10810 Data udienza 28 novembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO...