La circostanza aggravante della destrezza di cui all’art. 625, primo comma, n. 4, cod. pen., richiede un comportamento dell’agente, posto in essere prima o durante l’impossessamento del bene mobile altrui, caratterizzato da particolare abilità, astuzia o avvedutezza, idoneo a sorprendere, attenuare o eludere la sorveglianza sul bene stesso; sicché non sussiste detta aggravante nell’ipotesi di...
Categoria: Cassazione penale 2017
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 12 luglio 2017, n.33950
L’art. 624 bis cod. pen. tutela i luoghi in cui si svolgono atti afferenti alla vita privata, ivi compresa quella lavorativa, delle persone; è pertanto necessario, ai fini della sua operatività, che nel luogo di commissione del furto possa essere concretamente prefigurata la presenza di qualcuno intento, anche in via occasionale, alle predette attività SUPREMA...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 11 luglio 2017, n.33869
I beni in dotazione ai sevizi igienici presenti sulle aree di sosta autostradale possono formare oggetto, da parte di chi usufruisce di siffatti servizi, di un consumo connesso ad esigenze strettamente personali e da effettuarsi rigorosamente sul posto e non di un accaparramento indiscriminato, destinato a consentire all’accaparratore di servirsene esclusivamente in proprio favore, in...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 7 giugno 2017, n. 28257
Deve essere esclusa la sussistenza del reato quando la prestazione promessa od effettuata dal soggetto passivo, a seguito di induzione o costrizione da parte dell’agente, rappresenti una utilità per il perseguimento dei relativi fini istituzionali, poiché in tal caso non si determina lesione per l’oggetto giuridico del reato (buon andamento della P.A.), e, dunque, il...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 6 luglio 2017, n. 32951
In tema di maltrattamenti, la reiterazione di comportamenti aggressivi tenuti dall’imputato – motivata anche da ragioni banali ed eletta a codice di comunicazione con la propria compagna, provocando in essa uno stato di afflizione e sofferenza – assurge ad elemento abituale della condotta, unitamente alla gratuità delle aggressioni fisiche e verbali imposte alla persona offesa...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 7 giugno 2017, n. 28069
La Guardia di Finanza può perquisire i luoghi dove lavora l’avvocato, indagato per reati fiscali, ma non può sequestrare i documenti relativi alla sua attività professionale. La chiarisce la Cassazione accogliendo in parte il ricorso del legale che contestava sia il diritto degli ufficiali di perquisire il suo studio sia quello di portare via gli...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 7 giugno 2017, n. 28047
In caso di evasione fiscale la sanzione della confisca lungi dal rientrare nel concetto di profitto del reato è al contrario il costo del reato. Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 7 giugno 2017, n. 28047 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 6 giugno 2017, n. 27990
In tema di falsità e omissioni nella dichiarazione diretta a ottenere l’ammissione al beneficio del patrocinio a spese dello Stato, non integra il delitto ex articolo 95 del Dpr 115/2002, la mancata indicazione della percezione di redditi illeciti, quando questi sono il frutto di reati nell’abito del cui procedimento viene chiesta l’ammissione al beneficio Suprema...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 6 giugno 2017, n. 27968
In tema di riparazione per l’ingiusta detenzione, la condotta dolosa (o di colpa grave) di cui all’articolo 314 c.p.p., costituisce una condizione ostativa al riconoscimento del diritto all’equa riparazione solo qualora sussista un apprezzabile collegamento causale tra la condotta stessa e il provvedimento che ha dato luogo alla restrizione cautelare, e poi al mantenimento della...
Corte di Cassazione, sezione I penale, ordinanza 6 giugno 2017, n. 27828
Rinvio alle Sezioni unite il seguente quesito di diritto ossia “se nel giudizio di rinvio a seguito di annullamento della ordinanza della misura cautelare personale coercitiva il tribunale del riesame possa disporre , nel caso di particolare complessità della motivazione, il deposito dell’ordinanza in un termine superiore ai trenta giorni ex articolo 311, comma 5-bis...