La materiale impossibilità di provvedere al versamento della cauzione, causata dalla mancanza di disponibilità economiche, evidentemente non preordinata o colposamente determinata, comporta l’esenzione da responsabilità per assenza di “colpevolezza” (intesa quale rimproverabilità concreta dell’agente). Suprema Corte di Cassazione sezione I penale sentenza 22 novembre 2016, n. 49578 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA...
Categoria: Cassazione penale 2016
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 22 novembre 2016, n. 49561
Ingenerare un grave e perdurante stato d’ansia fa scattare il reato di stalking Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 22 novembre 2016, n. 49561 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PALLA Stefano – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silvana...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 22 novembre 2016, n. 49538
Il giudice di appello che riformi la decisione di condanna pronunciata in primo grado, pervenendo a una sentenza di assoluzione, deve, sulla base di uno sviluppo argomentativo che si confronti con le ragioni addotte a sostegno del decisum impugnato, metterne in luce le carenze o le aporie, che ne giustificano l’integrale riforma, ed, anzi, non...
Corte di Cassazione, sezione Vi penale, sentenza 17 novembre 2016, n. 48703
L’abuso dei mezzi di correzione da parte di un insegnante e’ del resto sicuramente integrato non solo dall’uso di sanzioni corporali, vietato espressamente dal Regio Decreto 26 aprile 1928, n. 1297, ma anche da qualunque condotta di coartazione fisica o morale che renda dolorose e mortificanti le relazioni tra l’insegnante e la classe o i...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 17 novembre 2016, n. 48593
In conseguenza della entrata in vigore del Decreto Legislativo 15 gennaio 2016, n. 8, l’omesso versamento all’INPS delle ritenute previdenziali e assistenziali operate sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti costituisce illecito amministrativo se l’importo omesso non e’ superiore a Euro 10.000 annui, applicandosi, in tal caso, la sanzione amministrativa pecuniaria da Euro 10.000 a Euro 50.000...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 22 dicembre 2016, n. 54590
Il giudizio di tenuità richiede che il fatto sia valutato globalmente, considerando una serie di parametri, quali la natura del reato e la pena edittale, l’allarme sociale provocato, la capacità a delinquere, le ragioni che hanno spinto il minore a compiere il reato e le modalità con le quali esso è stato eseguito, così da...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 21 dicembre 2016, n. 54457
Ai fini della consumazione della calunnia, occorre la specifica e circostanziata attribuzione di un fatto costituente reato a persona identificata o facilmente identificabile di cui sia nota l’innocenza. L’elemento indefettibile del delitto di calunnia consiste, infatti, nell’incolpazione, specifica e circostanziata, di taluno di cui si conosce l’innocenza di un fatto concreto, da cui derivi la...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 21 dicembre 2016, n. 54213
Ai fini dell’accertamento della sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, il giudice della cautela deve fare riferimento ai soli reati per i quali si procede, ai fini della verifica delle esigenze cautelari, il giudice può riferirsi al complesso degli elementi dai quali tali esigenze emergono, anche in relazione alla personalità dell’imputato, e può dunque richiamare...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 20 dicembre 2016, n. 54177
L’indicazione delle sole iniziali di un professionista e del foro di appartenenza, qualora i fatti avvengano in uno spazio territoriale ristretto, sono da considerarsi elementi sufficienti tali da far risalire immediatamente alla sua identificazione; pertanto la pubblicazione on line di un comunicato stampa che contenga siffatti elementi, in cui si offende la reputazione di un...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 21 novembre 2016, n. 49236
Non importa che il conducente rifiuti l’alcoltest: gli agenti devono comunque avvertirlo che ha la facoltà di farsi assistere da un avvocato. Dunque, il rifiuto di sottoporsi all’esame non cancella l’eventuale omissione dell’avvertimento Suprema Corte di Cassazione sezione IV penale sentenza 21 novembre 2016, n. 49236 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE...