Ai fini dell’aggravante di cui all’art. 80 del d.P.R. n. 309 del 1990, non è sufficiente, ai fini della configurabilità la semplice coscienza e volontà della detenzione dello stupefacente, eventualmente per il tramite di un concorrente, ma è necessaria la dimostrazione della colpevolezza dell’agente quanto allo specifico profilo del quantitativo dello stupefacente SUPREMA CORTE DI...
Categoria: Cassazione penale 2016
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 24 maggio 2016, n. 21611
Sono penalmente irrilevanti gli artifici e raggiri contenuti in una domanda giudiziale (c.d. truffa processuale) volti a trarre in inganno il giudice circa l’esistenza di un sinistro dal quale sarebbero derivate gravi lesioni; la fattispecie non rientra nell’ipotesi di frode processuale in virtù del divieto di analogia in malam partem. SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 24 maggio 2016, n. 21581
In tema di circolazione stradale, il principio di affidamento trova un opportuno temperamento nell’opposto principio, secondo cui l’utente della strada è responsabile anche del comportamento imprudente altrui, purché rientri nel limite della prevedibilità e tale prevedibilità deve essere valutata non in astratto ma in concreto SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV SENTENZA 24 maggio 2016,...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 23 maggio 2016, n. 21197
Nel caso di udienza di fronte al tribunale di sorveglianza per la modifica della misura cautelare la mancata notifica all’imputato determina la nullità dell’ordinanza Suprema Corte di Cassazione sezione I penale sentenza 23 maggio 2016, n. 21197 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 23 maggio 2016, n. 21350
Il giudice non può negare la revoca degli arresti domiciliari o disporre misure interdittive nei confronti di manager accusati di aver commesso reati all’interno delle società, basandosi solo sul loro curriculum. Per essere in linea con le nuove norme sulle misure cautelari personali (legge 47/2015), occorre che il pericolo di “recidiva” sia concreto ed attuale,...
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 25 maggio 2016, n. 21935
in tema di contestazione dell’accusa, si deve avere riguardo alla specificazione del fatto più che all’indicazione delle norme di legge violate, per cui ove il fatto sia precisato in modo puntuale, la mancata o inesatta individuazione degli articoli di legge violati è irrilevante e non determina nullità, salvo che non si traduca in una compressione...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 26 maggio 2016, n. 22156
La malattia giuridicamente rilevante cui fa riferimento l’art. 582 c.p. (e di riflesso l’art. 590 c.p. nella forma colposa) non comprende tutte le alterazioni di natura anatomica (che possono anche mancare) ma quelle alterazioni da cui deriva una limitazione funzionale o un significativo processo patologico o una compromissione, anche non definitiva ma significativa, di funzioni...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 26 maggio 2016, n.22120
La nuova formulazione del D.Lgs. n. 286 del 1998, art. 14, comma 5- ter, introdotta con l’intervento normativo suindicato, non realizza infatti una continuità normativa con la precedente disposizione, non soltanto per lo iato temporale intercorrente con l’effetto della direttiva, ma anche per la diversità strutturale dei presupposti e la differente tipologia della condotta necessaria...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 18 maggio 2016, n. 20542
La riparazione del danno nei reati di competenza del giudice di pace ha effetto estintivo solo se integrale, se è estesa alle conseguenze non patrimoniali e se è eseguita nei confronti di tutti gli aventi diritto. Inoltre, l’eventuale concorso di colpa della vittima deve essere ricavato (e dimostrato) dalle «emergenze probatorie» del procedimento, e deve incidere proporzionalmente nella (eventuale) riduzione del...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 19 maggio 2016, n. 20974
Abuso d’ufficio il direttore generale di un Comune che esprime una valutazione negativa della professionalità di un proprio di un proprio sottoposto al fine di bloccargli la progressione economica Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 19 maggio 2016, n. 20974 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE...