Il diritto di critica si differenzia dal diritto di cronaca poiché non si concretizza nella narrazione di fatti – come quest’ultimo – ma nell’espressione di un’opinione, che come tale non può pretendersi rigorosamente obbiettiva, posto che la critica, per sua natura, non può che essere fondata su una interpretazione, necessariamente soggettiva, di fatti e comportamenti....
Categoria: Cassazione penale 2016
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 4 luglio 2016, n. 27392
La regola di giudizio compendiata nella formula “al di là di ogni ragionevole dubbio” impone di pronunciare condanna a condizione che il dato probatorio acquisito lasci fuori soltanto eventualità remote, pur astrattamente formulabili e prospettabili come possibili “in rerum natura”, ma la cui effettiva realizzazione, nella fattispecie concreta, risulti priva del benché minimo riscontro nelle...
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 4 luglio 2016, n. 27363
Il delitto di appropriazione indebita è reato istantaneo che si consuma con la prima condotta appropriativa e, cioè nel momento in cui l’agente compia un atto di dominio sulla cosa con la volontà espressa o implicita di tenere questa come propria; così la Corte ha ritenuto perfezionato il delitto di appropriazione indebita della documentazione...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 27 giugno 2016, n.26623
Non è la destinazione all’uso personale della sostanza stupefacente che costituisce causa di non punibilità, ma, al contrario, è la destinazione della sostanza allo smercio elemento costitutivo del reato di illecita detenzione. Pertanto, non sta alla difesa dimostrare la destinazione all’uso personale della droga detenuta, ma è l’accusa che, secondo i principi generali, deve dimostrare...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 23 giugno 2016, n. 26259
Il giudice dell’esecuzione puo’ revocare, ai sensi dell’articolo 673 c.p.p., una sentenza di condanna pronunciata dopo l’entrata in vigore della legge che ha abrogato la norma incriminatrice, allorche’ l’evenienza di abolitio criminis non sia stata rilevata dal giudice della cognizione Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 23 giugno 2016, n. 26259 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 23 giugno 2016, n. 26347
La fattispecie associativa prevista dall’articolo 74, comma 6, del dpr n. 309 del 1990 richiede, quale imprescindibile condizione, che tutte le singole condotte, commesse in attuazione del programma criminoso, siano sussumibili nella fattispecie dei fatti di lieve entità e di minima offensività previsti dall’articolo 73, comma 5, dello stesso dpr. Suprema Corte di Cassazione sezione...
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 21 giugno 2016, n. 25680
In tema di valutazione di attendibilità dei dichiarati della persona offesa dal reato può essere opportuno procedere al riscontro degli stessi con altri elementi qualora la stessa persona offesa si sia anche costituita parte civile e sia, perciò, portatrice di una specifica pretesa economica la cui soddisfazione discenda dal riconoscimento della responsabilità dell’imputato Suprema Corte...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 15 giugno 2016, n. 24817
Con riguardo specifico all’emissione molesta di gas, di vapori o di fumo, la contravvenzione di cui all’art. 674 cod. pen., è un reato non necessariamente, ma solo eventualmente permanente, in dipendenza cioè della durata, istantanea o continuativa, della condotta che provoca le emissioni stesse Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 15 giugno 2016,...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 13 giugno 2016, n. 24475
Ai fini della pronunzia favorevole all’estradizione, è richiesta la documentata sussistenza e la valutazione dei gravi indizi di colpevolezza a carico dell’estradando soltanto se non esiste Convenzione di estradizione tra lo Stato italiano e lo Stato richiedente ovvero, pur tale Convenzione esistendo, che essa espressamente condizioni l’estradizione alla sussistenza dei gravi indizi Suprema Corte di...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 22 giugno 2016, n. 25808
Nella c.d. frode fiscale il nucleo costitutivo e’ concretato dalla dissimulazione di componenti positivi o dalla simulazione di componenti negativi del reddito, attuate in forme artificiose, ed il reato si perfeziona nel momento nel quale la dichiarazione dei redditi e’ presentata agli uffici finanziari, traducendosi in un atto che esce dalla sfera soggettiva del contribuente,...