Il ricorso in Cassazione avverso la sentenza emessa ai sensi dell’art. 444 c.p.p. per errata qualificazione del fatto deve ritenersi limitata alle ipotesi in cui si tratti di qualificazione palesemente eccentrica rispetto al contenuto del capo di imputazione, dovendo escludersi l’ammissibilità dell’impugnazione che richiami aspetti in fatto e probatori che non risultino con immediatezza dalla...
Categoria: Cassazione penale 2016
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 6 luglio 2016, n. 27942
Il reato tentato è un reato autonomo rispetto al reato consumato e non una sua ipotesi attenuata. Quindi, laddove in grado di appello venga riformata la decisione di primo grado ritenendo integrato il tentativo e non il reato consumato, non vi è l’obbligo di applicare una riduzione di pena, come per le attenuanti, rispetto alla...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 6 luglio 2016, n.27782
L’esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all’art. 131-bis c.p. non può essere dichiarata in presenza di una sentenza di condanna che abbia ritenuto pienamente giustificati, specificamente motivando, la determinazione della pena in misura superiore al minimo edittale ed il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, configurandosi, in tal caso, l’esclusione di...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 22 giugno 2016, n. 25891
Nel procedimento di sorveglianza, la dichiarazione di domicilio prescritta, in alternativa all’elezione, dall’articolo 677 c.p., comma 2-bis, per il condannato non detenuto che avanzi domanda di applicazione di una misura alternativa alla detenzione, non puo’ consistere nella semplice indicazione, fra i dati che identificano la persona del richiedente, della residenza anagrafica, ancorché’ effettiva, di costui,...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 23 giugno 2016, n. 26257
In caso di evasione Iva e Ires non è necessario compiere specifici accertamenti preliminari per rinvenire il prezzo o il profitto nelle casse della società o per ricercare i beni “trasformati”. L’onere di dimostrare la sussistenza per disporre il sequestro in forma diretta incombe infatti sul destinatario del provvedimento cautelare. Suprema Corte di Cassazione sezione...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 23 giugno 2016, n. 26340
Il meccanismo procedurale di cui all’articolo 663 c.p.p. (che prevede, per il caso di condanne emesse nei confronti della stessa persona da giudici diversi per reati diversi, la determinazione, ad opera del P.M., della pena da eseguirsi, in osservanza delle norme sul concorso di pene) non ha violato i principi fissati nei nn. 96 e...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 1 luglio 2016, n. 26889
In materia di intercettazione telematica, solo limitatamente ai procedimenti per reati di “criminalità organizzata” è consentita l’intercettazione di conversazioni o comunicazioni tra presenti mediante l’installazione di un “captatore informatico” in dispositivi elettronici portatili (ad esempio, personal computer, tablet, smart-phone, ecc.) anche nei luoghi di privata dimora ex articolo 614 del Cp, pure non singolarmente individuati e...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 24 giugno 2016, n. 26450
In tema di reati tributari, non è possibile disporre o mantenere il sequestro funzionale alla confisca del profitto in caso di annullamento della cartella esattoriale da parte della commissione tributaria, ancorché con sentenza non definitiva, perché ciò comporta il venir meno della pretesa tributaria e, dunque, la stessa esistenza del profitto del reato, atteso l’intervenuto...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 7 luglio 2016, n. 28212
Il tema della rilevanza penale della condotta di accompagnamento della prostituta sul luogo di lavoro va risolto ricordando che il reato di favoreggiamento della prostituzione consiste in qualsiasi comportamento oggettivamente idoneo a facilitare consapevolmente lo svolgimento dell’attività della prostituta, indipendentemente dal fine di lucro personale dell’agente che può anche mancare, essendo connotato il reato dal...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 7 luglio 2016, n. 28246
Nel caso di incidente stradale causativo di lesioni, anche l’ipotetica negligenza o imperizia dei medici (di cui non vi è peraltro traccia nel presente processo), persino ove di elevata gravità, non sarebbe comunque idonea ad elidere il nesso causale tra la condotta e l’evento morte, in quanto l’intervento dei sanitari costituisce, rispetto al soggetto leso,...