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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 3 settembre 2015, n. 17547. I danni cagionati per effetto del trattamento dei dati personali in base all’art. 15 del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196, sono assoggettati alla disciplina di cui all’art. 2050 cod. civ., con la conseguenza che il danneggiato è tenuto solo a provare il danno ed il nesso di causalità con l’attività di trattamento dei dati, mentre spetta al convenuto la prova di aver adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 3 settembre 2015, n. 17547 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. GENOVESE Francesco Antonio – Consigliere Dott. MERCOLINO Guido – Consigliere Dott. LAMORGESE Antonio Pietro – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 22 settembre 2015, n. 18695 . I caratteri che deve assumere la convivenza coniugale, sotto il profilo della riconoscibilità dall’esterno – attraverso fatti e comportamenti che vi corrispondano in modo non equivoco -, nonché della stabilità – individuando, sulla base di specifici riferimenti normativi (artt. 6, commi 1 e 4 della l. n. 184 del 1983) una durata minima di tre anni. Il suddetto limite di ordine pubblico opera in presenza di qualsiasi vizio genetico posto a fondamento della decisione ecclesiastica di nullità e che la convivenza triennale “come coniugi”, quale situazione giuridica di ordine pubblico ostativa alla delibazione della sentenza canonica di nullità del matrimonio, essendo caratterizzata da una complessità fattuale strettamente connessa all’esercizio di diritti, adempimento di doveri e assunzione di responsabilità di natura personalissima, è oggetto di un’eccezione in senso stretto, non rilevabile d’ufficio, né opponibile dal coniuge, per la prima volta, nel giudizio di legittimità.

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 22 settembre 2015, n. 18695 Svolgimento del processo 1 – La corte di appello di Firenze, con la sentenza indicata in epigrafe, ha accolto la domanda proposta da N.M. nei confronti di F.M. , relativa al riconoscimento della sentenza emessa in data 14 luglio 2011 dal Tribunale Ecclesiastico...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 3 settembre 2015, n. 17574. In tema di fallimento, deve ritenersi inammissibile il ricorso per cassazione contro la pronuncia di rigetto del reclamo avverso la dichiarazione di fallimento proposto dal legale del ricorrente dopo il termine di trenta giorni dalla notifica della pronuncia effettuata mediante posta elettronica certificata su istanza della cancelleria

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 3 settembre 2015, n. 17574 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. RAGONESI Vittorio – Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo –...

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Corte di Casaszione, sezione II, sentenza 2 settembre 2015, n. 17440. L’installazione di un impianto di videosorveglianza all’interno di un esercizio commerciale, allo scopo di sorvegliare l’accesso degli avventori, costituisce “trattamento di dati personali” agli effetti del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196, e deve perciò formare oggetto di informativa rivolta ai soggetti che facciano ingresso nel locale

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 2 settembre 2015, n. 17440 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TRIOLA Roberto Michele – Presidente Dott. NUZZO Laurenza – Consigliere Dott. PETITTI Stefano – rel. Consigliere Dott. MANNA Felice – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 17 settembre 2015, n. 18214. In tema di contratti di locazione ad uso abitativo è necessaria la forma scritta ad essentiam.

Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza  17 settembre 2015, n. 18214 I fatti e i motivi di ricorso 1. P.I. concesse in locazione un immobile di sua proprietà, sito in Fondi, al padre C. , con facoltà di sublocazione. 1.1. Questi concesse a sua volta in godimento l’appartamento a T.G. e a Co.Si. ....

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 settembre 2015, n. 17516. La cessione di manodopera tra società – anche se fittizia – comporta che sotto il profilo contributivo l’adempimento rimanga a carico della società di reale appartenenza, avendo quest’ultimo effetto satisfattivo dell’obbligazione contributiva

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 settembre 2015, n. 17516 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. COLETTI DE CESARE Gabriella – Presidente Dott. VENUTI Pietro – rel. Consigliere Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 2 settembre 2015, n. 17480. Mediazione e competenza, la sede è scelta in base al foro giudiziale

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 2 settembre 2015, n. 17480 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – rel. Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro –...