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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 gennaio 2014, n. 195. Il ritiro immediato di una copia del verbale da parte del trasgressore equivale a notifica dello stesso, a nulla rilevando, in detto contesto, che chi ritira l’atto rifiuti di sottoscriverlo.

Suprema Corte di Cassazione sezione III Sentenza 9 gennaio 2014, n. 195 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RUSSO Libertino Alberto – Presidente Dott. D’AMICO Paolo – Consigliere Dott. SCRIMA Antonietta – Consigliere Dott. ROSSETTI Marco – rel. Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 12 febbraio 2014, n. 3219. La servitù per destinazione del padre di famiglia si intende stabilita ‘ope legis’ per il fatto che al momento della separazione dei fondi o del frazionamento dell’unico fondo, lo stato dei luoghi sia stato posto o lasciato per opere o segni manifesti ed inequivoci ed univoci – nel che si concreta l’indispensabile requisito dell’apparenza – in una situazione oggettiva di subordinazione o di servizio, che integri ‘de facto’ il contenuto proprio di una servitù, indipendentemente da qualsiasi volontà, tacita o presunta, dell’unico proprietario nel determinarla o nel mantenerla; conseguentemente, il requisito della subordinazione deve essere ricercato non già nell’intenzione del proprietario dei fondo, bensì nella natura delle opere oggettivamente considerate, in quanto nel loro uso normale determinino il permanente assoggettamento del fondo vicino all’onere proprio della servitù

suprema CORTE DI CASSAZIONE sezione II SENTENZA 12 febbraio 2014, n. 3219 Osserva in fatto Con atto di citazione del 29 maggio 2001 la s.a.s. Edilcasa conveniva in giudizio, dinanzi al Tribunale di Lodi, la s.r.l. C. per sentir riconoscere, in capo alla stessa, la titolarità di una servitù ex art. 1079 c.c., costituitasi per...

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Corte di cassazione, sezione VI, ordinanza 13 febbraio 2014, n. 3365. Riconsociuto l’assegno divorzile, pur in considerazione della breve durata del matrimonio, in favore del coniuge le cui potenzialità lavorative erano gravemente compromesse dalle condizioni di salute accertate mediante la c.t.u. medico-legale svolta in istruttoria

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 13 febbraio 2014, n. 3365 Fatto e diritto 1. Il Tribunale di Palermo con sentenza dell’11.9.2008 ha dichiarato lo scioglimento del matrimonio tra A.M. e C.L.P. negando a quest’ultima il diritto a un assegno divorzile, pur dando atto della evidente sproporzione esistente fra i redditi dei due ex...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 7 febbraio 2014, n. 2802. Non perde il diritto alla genitorialità la madre che per un trauma psicologico non riconosce la figlia. Il diritto soggettivo, dotato di rilevanza costituzionale, ad essere genitori giuridici (oltre che biologici) si correla non al solo fatto della nascita del figlio ma a regole legali e segnatamente ad una manifestazione di volontà di riconoscere il nato (o il nascituro, ex art. 254 c.c.) come proprio figlio; tale diritto e quello al riconoscimento del figlio, che ne costituisce la fonte, involgono lo stato delle persone e come tali sono indisponibili e, dunque, non estinguibili per manifestazione di volontà abdicativa, al pari delle connesse facoltà processuali, propedeutiche al relativo esercizio. Pertanto, il diritto sostanziale alla genitorialità giuridica può rimanere definitivamente ed irreversibilmente pregiudicato, con effetti inevitabilmente stabilizzati pro futuro, solo dal non esercizio del diritto al riconoscimento del figlio biologico nelle forme ed entro i limiti anche temporali imposti dall’ordinamento positivo

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 7 febbraio 2014, n. 2802 Ritenuto in fatto Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni delle Marche, con decreto del 27.12.2011, chiedeva al Tribunale minorile la dichiarazione dello stato di adottabilità della minore, nata a (omissis), la cui madre aveva espresso dopo il parto la...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 12 febbraio 2014, n. 3196. In tema di revocatoria ordinaria, ex art. 2901 c.c., dell’atto di vendita di un appartamento con box

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 12 febbraio 2014, n. 3196  Osserva in fatto Con citazione del 18/10/1999 O.A. citava in giudizio C.L. e M.N. e G.A. e, premesso che il primo in data 6/9/1999 aveva venduto agli altri due un appartamento con box al prezzo di lire 280.000.00, proponeva revocatoria ordinaria, ex art....

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 29 gennaio 2014, n. 1917. Non essendo la societa’ di persone dotata di personalita’ giuridica e godendo soltanto di autonomia patrimoniale, ai fini di una rituale instaurazione del contraddittorio nei confronti di tale societa’ e’ sufficiente che siano presenti in giudizio tutti i soci, nei quali, sia dal punto di vista sostanziale che formale, si esaurisce la societa’ medesima

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 29 gennaio 2014, n. 1917 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. MACIOCE Luigi – Consigliere Dott. DOGLIOTTI Massimo – Consigliere Dott. SCALDAFERRI Andrea – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 3 febbraio 2014, n. 2263. Si decade dall’agevolazione “prima casa” se l’abitazione acquistata con il beneficio fiscale venga trasferita, prima del decorso di un quinquennio dall’acquisto, in dipendenza di un procedimento di separazione coniugale

Corte di Cassazione sezione tributaria Sentenza 3 febbraio 2014, n. 2263 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. SAMBITO Maria Giovanna C. – rel. Consigliere Dott. BRUSCHETTA Ernestino Luigi – Consigliere Dott....