Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro Sentenza 4 marzo 2014, n. 4984 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIDIRI Guido – Presidente Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. ARIENZO Rosa – rel. Consigliere Dott. LORITO Matilde – Consigliere Dott. FERNANDES Giulio...
Categoria: Cassazione civile 2014
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 12 marzo 2014, n. 5710. Rigettata la domanda volta a dichiarare l'efficacia in Italia della sentenza (n. 09-01896, emessa in data 3/7/2009) del Tribunale di Santo Domingo, con la quale veniva dichiarato il divorzio, su domanda congiunta dei due coniugi
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 12 marzo 2014, n. 5710 Svolgimento del processo Con la sentenza impugnata, la Corte d’Appello di Venezia ha rigettato la domanda volta a dichiarare l’efficacia in Italia della sentenza (n. 09-01896, emessa in data 3/7/2009) del Tribunale di Santo Domingo, con la quale veniva dichiarato il divorzio, su...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 5 marzo 2014, n. 5237. L'ascolto del minore, avente capacita' di discernimento, ha una rilevanza cognitiva, in quanto l'esito di quel colloquio puo' consentire al giudice di valutare direttamente se sussista o meno il fondato rischio, per il minore medesimo, di essere esposto, per il fatto del suo ritorno, a pericoli psichici, o comunque di trovarsi in una situazione intollerabile
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 5 marzo 2014, n. 5237 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LUCCIOLI Maria Gabriella – Presidente Dott. GIANCOLA Maria Cristina – Consigliere Dott. CAMPANILE Pietro – rel. Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 5 marzo 2014, n. 5097. E' ravvisabile un conflitto d'interessi tra chi e' incapace di stare in giudizio personalmente ed il suo rappresentante legale (nella specie, figlio minore e genitore), ogni volta che l'incompatibilita' delle rispettive posizioni e' anche solo potenziale, a prescindere dalla sua effettivita'; ne consegue che la relativa verifica va compiuta in astratto ed ex ante secondo l'oggettiva consistenza della materia del contendere dedotta in giudizio, anziche' in concreto ed a posteriori alla stregua degli atteggiamenti assunti dalle parti nella causa. Pertanto, in caso di omessa nomina di un curatore speciale, il giudizio e' nullo per vizio di costituzione del rapporto processuale e per violazione del principio del contraddittorio
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 5 marzo 2014, n. 5097 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CARNEVALE Corrado – Presidente Dott. DOGLIOTTI Massimo – Consigliere Dott. GIANCOLA Maria Cristina – Consigliere Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. BISOGNI...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 11 marzo 2014, n. 5612. In tema di violazione del codice deontologico per asserita mancanza di trasparenza e veridicità della pubblicità sanitaria diffusa da alcune cliniche
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 11 marzo 2014, n. 5612 Svolgimento del processo Con provvedimento in data 1° settembre 2009 l’Ordine dei Medichi Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di La Spezia, rilevata, tra l’altro, la violazione da parte del dott. G.D.P. del vigente codice deontologico per asserita mancanza di trasparenza e veridicità...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 10 marzo 2014, n. 5527. L'annullamento di un testamento per incapacità naturale del testatore postula l'esistenza non già di una semplice anomalia o alterazione delle facoltà psichiche ed intellettive del de cuius, bensì la prova che, a cagione di una infermità transitoria o permanente, ovvero di altra causa perturbatrice, il soggetto sia privo in modo assoluto, al momento della redazione dell'atto di ultima volontà, della coscienza dei propri atti ovvero della capacità di autodeterminarsi, con il conseguente onere, a carico di chi quello stato di incapacità assume, di provare che il testamento fu redatto in un momento di incapacità di intendere e di volere. Invero, posto che lo stato di capacità costituisce la regola e quello di incapacità l'eccezione, spetta a colui che impugna il testamento dimostrare la dedotta incapacità, salvo che il testatore non risulti affetto da incapacità totale e permanente, nel qual caso è compito di chi vuole avvalersi del testamento dimostrare che esso fu redatto in un momento di lucido intervallo
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 10 marzo 2014, n. 5527 Svolgimento del processo Con atto di citazione notificato il 2 maggio 1995, R.D. conveniva in giudizio, dinnanzi al Tribunale di Cassino, C.A. , F.B. , F.C. e S.C. ed esponeva che il fratello R.M. , deceduto in (omissis), aveva disposto del suo patrimonio...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, ordinanza 14 febbraio 2014, n. 3445. La documentazione rinvenuta presso le compagnie assicurative, concernente i compensi professionali liquidati ad avvocati nelle pratiche relative a sinistri, è utilizzabile per l’accertamento dei redditi dei legali.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI – T CIVILE Ordinanza 14 febbraio 2014, n. 3445 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CICALA Mario – Presidente – Dott. BOGNANNI Salvatore – rel. Consigliere – Dott. IACOBBELLIS Marcello – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 3802 del 18 febbraio 2014. Il trattamento da parte di un soggetto pubblico di dati personali è consentito soltanto per lo svolgimento delle funzioni istituzionali, mentre il trattamento riguardante dati diversi da quelli sensibili e giudiziari è consentito anche in mancanza di una norma di legge o di regolamento che lo preveda espressamente – commette illecito disciplinare il notaio, libero professionista esercente una funzione pubblica, il quale non ottempera alla richiesta del Consiglio notarile distrettuale, organismo di natura anch'esso pubblica, di trasmettere copia delle fatture attinenti agli atti repertoriati, trattandosi della comunicazione di dati tra soggetti pubblici stabilita dall'art. 26 dei principi di deontologia professionale dei notai emanati dal C.N.N. in data 24.02.1994 in virtù di autonoma potestà regolamentare attribuita a tale Consiglio dall'art. 16 della legge 27.06.1991 n. 220
Suprema Corte di Cassazione SEZIONE LAVORO sentenza n. 3802 del 18 febbraio 2014 Svolgimento del processo 1. Può ritenersi pacifico in fatto quanto segue. 1.1 – Il 23 giugno 2009, nell’esercizio dei suoi poteri di ispezione e vigilanza, il Consiglio Notarile di Grosseto, con comunicazione prot. n. 97/09, invitava il Notaio B. a produrre copia...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza n. 3113 del 12 febbraio 2014. Le norme della legge 27 luglio 2000 n. 212 (c.d. Statuto del contribuente), emanate in attuazione degli artt. 3, 23, 53 e 97 Cost. e qualificate espressamente come principi generali dell'ordinamento tributario, sono, in alcuni casi, idonee a prescrivere specifici obblighi a carico dell'Amministrazione finanziaria e costituiscono, in quanto espressione di principi già immanenti nell'ordinamento, criteri guida per il giudice nell'interpretazione delle norme tributarie (anche anteriori), ma non hanno rango superiore alla legge ordinaria; conseguentemente, non possono fungere da norme parametro di costituzionalità, né consentire la disapplicazione della norma tributaria in asserito contrasto con le stesse
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza n. 3113 del 12 febbraio 2014 Ritenuto in fatto 1. L’Agenzia delle Entrate propone ricorso per cassazione, basato su sette motivi, avverso la sentenza della Commissione tributaria regionale del Piemonte indicata in epigrafe, con la quale, in parziale accoglimento dell’appello dell’Ufficio, è stata affermata la legittimità dell’avviso di...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 10 marzo 2014, n. 5457. Se il ricorrente in Cassazione indica sia un domicilio «in Roma» sia un indirizzo di posta elettronica certificato, senza dunque esprimere una indicazione univoca, allora il controricorso potrà essere indifferentemente notificato all'uno o all'altro. Inoltre, in tema di rapporto di utenza telefonica fra utente e Telecom, poiché il costo sopportato per l'anticipazione delle spesa sostenuta nei confronti delle Poste Italiane dalla Telecom, per la spedizione della fattura a mezzo del servizio postale, prevista dalle condizioni generali di contratto come costo da addebitare a carico dell'utente, non è, in mancanza di previsione nelle condizioni contrattuali, un'anticipazione eseguita in nome e per conto dell'utente, ma solo un'anticipazione per conto (e nell'interesse) dello stesso, e, dunque, non da luogo alla fattispecie dell'art. 15 n. 3 del d.P.R. n. 633 del 1972, deve ritenersi che la pretesa di rimborso della Telecom verso l'utente riguardo a quanto corrisposto per la spesa di spedizione alle Poste Italiane fa parte della base imponibile ai sensi dell'art. 13 del detto d.P.R., trattandosi di spesa per l'esecuzione della prestazione, con la conseguenza che legittimamente la Telecom ricarica detta spesa dell'i.v.a. e ciò ancorché la Telecom sopporti la spesa di spedizione verso le Poste Italiane in regime di esenzione ai sensi dell'art. 10 n. 16 dello stesso d.P.R..
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 10 marzo 2014, n. 5457 Fatto e diritto Ritenuto quanto segue: p.1. B.M.C. ha proposto ricorso per cassazione contro la Telecom Italia s.p.a. avverso la sentenza n. 52 del 23 marzo 2012, con la quale il Tribunale di Benevento, Sezione Distaccata di Guardia Sanframondi, in accoglimento dell’appello...