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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 4 gennaio 2013, n.106. In tema di doppio licenziamento

La massima 1. Il datore di lavoro, qualora abbia già intimato al lavoratore il licenziamento per una determinata causa o motivo, può legittimamente intimargli un secondo licenziamento, fondato su una diversa causa o motivo, restando quest’ultimo del tutto autonomo e distinto rispetto al primo; sicché entrambi gli atti di recesso sono in sé astrattamente idonei...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 8 gennaio 2012, n. 212. La previsione della risoluzione del patto di non concorrenza rimessa all’arbitrio del datore di lavoro concreta una clausola nulla per contrasto con norme imperative

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 8 gennaio 2012, n. 212[1]   Non può essere concesso al datore di lavoro il potere di incidere unilateralmente sulla durata temporale del vincolo, così vanificando la previsione della fissazione di un termine certo, dall’altra, non può prevedersi neppure che l’attribuzione patrimoniale pattuita possa essere...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 104 del 7 gennaio 2013. Costituisce una veduta l’apertura già dotata di soglie sporgenti seppur non completata

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 104 del 7 gennaio 2013 Svolgimento del processo 1.- Con sentenza n. 102/2001 il Tribunale di Busto Arsizio, in parziale accoglimento dell’azione di manutenzione del possesso proposta da G. Z., ordinava alla E. s.a.s. di C. M. la immediata chiusura delle due vedute dirette aperte a livello...

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Corte di Cassazione, Sezione lavoro, sentenza 8 gennaio 2013, n. 206. La sentenza di proscioglimento perché il fatto non costituisce reato non integra l’illegittimità del licenziamento

  Il testo integrale   Corte di Cassazione, Sezione lavoro, sentenza 8 gennaio 2013 n. 206[1] L’assoluzione o il proscioglimento con la formula ‘perché il fatto non sussiste’ o ‘perché l’imputato non lo ha commesso’, presupponendo un accertamento che esclude in radice la configurabilità di ogni responsabilità del soggetto imputato in relazione al fatto ascritto,...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 41 del 3 gennaio 2013. In caso di revoca del licenziamento non accettata, il datore deve pagare comunque i danni e l’indennità risarcitoria

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza n. 41 del 3 gennaio 2013   Svolgimento del processo O.V. chiedeva nei confronti della Radio dimensione suono spa l’emissione di un decreto ingiuntivo pari alle retribuzioni maturate dall’opzione esercitata in favore dell’indennità sostitutiva della reintegrazione fino all’effettivo pagamento della detta indennità. Contro il concesso decreto ingiuntivo proponeva...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 7 gennaio 2013, n. 186. Il socio accomandante di una S.a.s. non può essere dichiarato fallito unitamente alla società se effettua prelievi dalle casse sociali e copre con i propri beni i debiti dell’ente

  Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 7 gennaio 2013, n. 186[1]   [1] Testo scaricabile e consultabile dal portale giuridico del Sole24Ore – Guida al Diritto http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/civile/civile/sentenzeDelGiorno/2013/01/niente-fallimento-per-l-accomandante-che-preleva-fondi-dalle-casse-sociali.html      Studio legale D’Isa @AvvRenatoDIsa      renatodisa.com

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 gennaio 2013, n.99. L’azione di reintegra del detentore qualificato e non

La massima Occorre distinguere tra detenzione nell’interesse proprio del detentore (detenzione qualificata), in forza di un rapporto contrattuale anche atipico, e detenzione nell’interesse del possessore (detenzione non qualificata, quale quella del mandatario o del gestore), riconoscendo al detentore qualificato la legittimazione alla proposizione dell’azione di reintegra verso i terzi ed anche verso il possessore, ed...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza del 4 gennaio 2013, n. 134. Quando nella liquidazione del danno biologico manchino criteri stabiliti dalla legge, il criterio di liquidazione cui i giudici di merito devono attenersi, al fine di garantire l’uniformità di trattamento, è quello predisposto dal Tribunale di Milano

La massima Quando nella liquidazione del danno biologico manchino criteri stabiliti dalla legge, il criterio di liquidazione cui i giudici di merito devono attenersi, al fine di garantire l’uniformità di trattamento, è quello predisposto dal Tribunale di Milano, in quanto ampiamente diffuso sul territorio nazionale, salvo circostanze in concreto idonee a giustificarne l’abbandono. Suprema Corte...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 3 gennaio 2013, n. 72. Anche per le pertinenze vige l’obbligo delle distanze tra fabbricati

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 3 gennaio 2013 n. 72[1]   Gli accessori e le pertinenze che abbiano dimensioni consistenti e siano stabilmente incorporati al resto dell’immobile, così da ampliarne la superficie o la funzionalità economica sono soggetti al rispetto della normativa sulle distanze [1] Testo scaricabile e consultabile dal...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 2 gennaio 2013 n. 6. Illecito il licenziamento per giustificato motivo oggettivo se il dipendente si rifiuta di trasferirsi presso altra società del gruppo

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 2 gennaio 2013 n. 6[1] [1] Testo scaricabile e consultabile dal portale giuridico del Sole24Ore – Guida al Diritto http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/civile/civile/sentenzeDelGiorno/2013/01/non-rientra-nella-giusta-causa-il-rifiuto-di-trasferirsi-presso-altra-societa.html      Studio legale D’Isa @AvvRenatoDIsa      renatodisa.com