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Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 18 settembre 2015, n. 4353. E’ legittimata soltanto la società, e non il singolo socio, a richiedere i danni che sono stati arrecati alla società. Il danno sofferto dal socio per il fatto illecito di un terzo che ha leso il patrimonio societario è un danno indiretto e mediato, ed il socio non ha quindi azione diretta nei confronti del terzo autore dell’illecito

Consiglio di Stato sezione VI sentenza 18 settembre 2015, n. 4353 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5142 del 2013, proposto da: Ch.Mi., rappresentata e difesa dall’avvocato En.Fi., con domicilio eletto presso lo studio...

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Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 18 settembre 2015, n. 4357. È illegittima l’ordinanza del Comune che ha ordinato di rimuovere un container prefabbricato ed una casetta di legno che non erano “ancorati” al suolo, potevano essere spostati in aree diverse ed avevano lo scopo di svolgere attività di informazioni durante manifestazioni ed assemblee. La sentenza ha motivato che questi prefabbricati potevano essere spostati, erano quindi manufatti precari e non avevano alcun impatto urbanistico

Consiglio di Stato sezione VI sentenza 18 settembre 2015, n. 4357 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7123 del 2014, proposto da: Ma.Fo. ed altri, rappresentati e difesi dagli avvocati Do.Fr. e Mi.D’A., con...

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Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 18 settembre 2015, n. 4363. L’apposizione di un codice identificativo alfanumerico sulle buste e sui moduli non comporta violazione dell’anonimato. La sentenza, richiamando un precedente della stessa Sezione, ha precisato che, dato il sistema di correzione, tali indicazioni non sono idonee, in astratto ed in concreto, a violare l’anonimato e ad influire sulle valutazioni delle prove

Consiglio di Stato sezione VI sentenza 18 settembre 2015, n. 4363 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 Cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 7057 del 2015, proposto da: Al.Fr. ed altri, rappresentati...

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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 21 settembre 2015, n. 4410. L’affidamento del privato a poter conservare l’opera realizzata sulla base di un titolo edilizio successivamente annullato non è tutelato in via generale ma è rimesso alla discrezionalità del legislatore, al quale compete emanare norme speciali di tutela come la potenziale commutabilità della sanzione demolitoria in quella pecuniaria. L’annullamento giurisdizionale del permesso o della concessione di costruire provoca la qualificazione di abusività delle opere edilizie realizzate in base ad esso, per cui il Comune, stante l’efficacia conformativa, oltre che costitutiva e ripristinatoria, della sentenza del giudice amministrativo, è obbligato a dare esecuzione al giudicato, adottando i provvedimenti che ne conseguono. Tali provvedimenti non devono avere ad oggetto necessariamente la demolizione delle opere realizzate prevendendo, l’art. 38 T.U., una gamma articolata di possibili soluzioni, della valutazione delle quali l’atto conclusivo del nuovo procedimento dovrà ovviamente dare conto

Consiglio di Stato sezione IV sentenza 21 settembre 2015, n. 4410 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1238 del 2015, proposto da: Societa’ Im. S.r.l., in persona del legale rappresentante pro-tempore, rappresentato e difeso...

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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 21 settembre 2015, n. 4407. In materia espropriativa, in mancanza di un decreto d’esproprio, la domanda di risarcimento del danno da occupazione sine titulo conseguente a dichiarazione di pubblica utilità, costituisce comportamento mediatamente riconducibile all’esercizio di un potere, come tale pacificamente rientrante, insieme alla connessa domanda risarcitoria, nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo

Consiglio di Stato sezione IV sentenza 21 settembre 2015, n. 4407 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5269 del 2014, proposto da: Al.Qu., rappresentato e difeso dagli avv.ti Fi.De., Lu.Lo., con domicilio eletto presso...