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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 8 gennaio 2016, n. 34. L’art. 113 codice degli appalti al primo comma prevede l’obbligo per l’aggiudicatario ed esecutore dell’appalto di costituire una garanzia fideiussoria, con l’ulteriore previsione (comma 4) che la mancata costituzione della garanzia di cui al comma 1 determina la decadenza dell’affidamento. Trattasi, com’è agevole intuire dalla natura e finalità connesse a tale prestazione, di un adempimento dovuto, la cui inadempienza va collegata al mero fatto dell’affidatario senza alcuna discrezionalità da parte della stazione appaltate in ordine alle conseguenze del mancato adempimento (cfr. Cons. Stato Sez. IV, 12/3/2015 n. 1321). Circa i tempi di presentazione di detta garanzia la normativa del T.U. degli appalti alcunché precisa; nondimeno appare ragionevole ritenere, avuto riguardo alla ratio della cauzione, chiaramente ravvisabile nella garanzia della puntuale esecuzione delle prestazioni contrattuali, che il termine ultimo entro il quale produrre il documento in questione sia quello che coincide con la stipula del contratto di appalto

Consiglio di Stato sezione IV sentenza 8 gennaio 2016, n. 34 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4415 del 2015, proposto da: Ne. Li. Spa; contro Regione Sardegna, Enac – Ente Nazionale Aviazione Civile;...

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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 8 gennaio 2016, n. 36. Il regime di guarentigie assicurato al soggetto aggiudicatario di cui all’art.125 c.p.a non ha rilevanza alcuna in ordine alla proposizione del ricorso (e dell’appello) incidentale, dovendosi riconoscere in capo al ricorrente e appellante incidentale un interesse sostanziale, di ordine morale, professionale e di immagine a veder confermata in sede giudiziaria la legittimità degli atti della procedura concorsuale concludenti per l’affidamento dell’appalto in capo alla medesima concorrente. Il procuratore generale che, per i limitati e/o comunque specifici poteri espressamente conferiti, non assume il ruolo di procuratore munito di potere di rappresentanza ex art. 38 d.lgs. n. 163/2006, come interpretato dalle pronunce giurisprudenziali rese da questo giudice amministrativo d’appello a mezzo del suo più elevato organismo (l’Adunanza Plenaria), non è tenuto a rendere la dichiarazione sul possesso dei requisiti soggettivi per la partecipazione alla gara della Società, di cui è procuratore

Consiglio di Stato sezione IV sentenza 8 gennaio 2016, n. 36 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6188 del 2015, proposto da: Gr. La. Fi. Spa in proprio e quale Mandataria Rti, Rti –...

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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 23 dicembre 2015, n. 5823. La programmazione delle opere pubbliche è modificabile, dall’ente locale, sulla base di nuove considerazioni attinenti alla migliore gestione dell’interesse pubblico, nell’esercizio del potere di autotutela. Ne deriva che il Comune interessato è legittimato a porre in essere quanto necessario per mutare gli atti della propria programmazione

Consiglio di Stato sezione V sentenza 23 dicembre 2015, n. 5823 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso in appello numero di registro generale 4207 del 2015, proposto dalla s.p.a. Pe. ed altri (…); contro Il Comune di Melzo...

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Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 28 dicembre 2015, n. 5846. In merito al provvedimento sanzionatorio della realizzazione del manufatto abusivamente realizzato, è infondato l’asserito vizio concernente il difetto di motivazione laddove, nel provvedimento di rigetto della domanda di condono, l’ente comunale afferma che essa non può essere accolta in quanto “l’aumento di altezza di una parte del piano sottotetto ha comportato l’alterazione sostanziale del profilo altimetrico originario, non consentito dalle norme del vigente Piano di Recupero”, richiamando, l’atto in questione, le valutazioni svolte dall’ufficio tecnico comunale. Dunque, ingiungendosi, nell’ordinanza di demolizione, la rimozione della maggiore altezza della parte di sottotetto, deve concludersi che la motivazione è conforme ai parametri di adeguatezza necessari per consentire l’esercizio del diritto di difesa e il controllo giurisdizionale avendo, la P.A., chiaramente indicato le ragioni poste a fondamento degli atti censurati

Consiglio di Stato sezione VI sentenza 28 dicembre 2015, n. 5846 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7269 del 2012, proposto da: D.Ro.; contro Ab.Ca. ed altri (…); per la riforma; della sentenza 22...

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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 30 dicembre 2015, n. 5863. La revoca in autotutela di un finanziamento pubblico in quanto illegittimo costituisce atto doveroso, espressione della legittima gestione delle risorse pubbliche; da ciò discende che mancata comunicazione dell’avvio del procedimento amministrativo avente ad oggetto il recupero di somme erroneamente corrisposte dall’amministrazione non costituisce, pertanto, causa di illegittimità dell’atto stesso

Consiglio di Stato sezione V sentenza 30 dicembre 2015, n. 5863 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8645 del 2014, proposto dalla s.r.l. Ir. in liquidazione, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato...

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Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 4 gennaio 2016, n. 19. La nozione di pertinenza urbanistica contiene elementi differenti e propri rispetto alla nozione civilistica, il manufatto pertinenziale deve essere preordinato ad una oggettiva esigenza dell’edificio principale e funzionalmente inserito al suo servizio, da ciò consegue che lo stesso non ha valore di mercato autonomo, ed è dotato comunque di un volume modesto rispetto all’edificio principale

Consiglio di Stato sezione VI sentenza 4 gennaio 2016, n. 19 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 9029 del 2015 proposto da Ma. Da., rappresentato e...