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Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 9 marzo 2016, n. 952. L’omessa impugnativa di un capo autonomo di sentenza che, da solo, è in grado di sorreggere il decisum determina l’inammissibilità per difetto di interesse del gravame proposto avverso gli altri capi

Consiglio di Stato sezione VI sentenza 9 marzo 2016, n. 952 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7282 del 2015, proposto da: Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, in persona del Ministro pro tempore,...

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Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 9 marzo 2016, n. 953. Le procedure relative alla formazione e all’aggiornamento delle graduatorie non sono procedure concorsuali, onde non può ritenersi la giurisdizione del giudice amministrativo ai sensi dell’articolo 63 del d.lgs. n. 165/2001

Consiglio di Stato sezione VI sentenza 9 marzo 2016, n. 953 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9243 del 2015, proposto da: Er. Ag. ed altri, rappresentati e difesi dagli avv. Vi. De Mi.,...

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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 29 febbraio 2016, n. 859. In materia di concessione di servizi tra i principi generali rientra quello del c.d. “soccorso istruttorio” o, il che è lo stesso, della residualità della esclusione per vizii formali

Consiglio di Stato sezione IV sentenza 29 febbraio 2016, n. 859 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quarta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso iscritto in appello al numero di registro generale 6846 del 2015, proposto da: La Ma. S.r.l., in persona del legale rappresentante...

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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 1 marzo 2016, n. 870. In assenza di prove certe e dell’individuazione dei soggetti che hanno reso false dichiarazioni o dei pubblici ufficiali che hanno alterato i dati sul patrimonio bovino per farli “quadrare” con quelli stimati della produzione lattiera, non possono essere annullate le operazioni di stima e gli accertamenti consecutivi svolti

Consiglio di Stato sezione III sentenza 1 marzo 2016, n. 870 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7674 del 2015, proposto da: AGEA – Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, in persona del Presidente...

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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 24 febbraio 2016, n. 748. Lo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni mafiose, previsto e disciplinato dall’art. 143 TUEL, costituisce uno strumento straordinario di prevenzione e di contrasto alla criminalità organizzata, apprestato dall’ordinamento per rettificare situazioni patologiche di compromissione del naturale funzionamento del governo locale, a causa del suo condizionamento da parte di consorterie di stampo mafioso. Il decreto di scioglimento, quindi, è privo di natura e di valenza sanzionatorie, in quanto sprovvisto di finalità repressive nei confronti dei singoli amministratori dell’ente locale, ma assolve alla diversa funzione di salvaguardare la corretta funzionalità dell’amministrazione pubblica, costituisce atto di alta amministrazione, nella misura in cui resta dotato di forza tale da determinare la prevalenza delle esigenze connesse al contrasto alle mafie rispetto all’interesse alla conservazione degli esiti delle consultazioni elettorali.

Consiglio di Stato sezione III sentenza 24 febbraio 2016, n. 748 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 10050 del 2015, proposto da: Ga. An. Sc., rappresentato e difeso dagli avv. Ma. Pr., Gi. Co.,...

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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 25 febbraio 2016, n. 752. Gli impianti che producono energia da fonte rinnovabile sono qualificate dall’articolo 12, comma 1, del d. lgs. n. 387 del 2003 come “opere di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza”: l’intrinseca valenza pubblicistica normativamente riconosciuta è, già di per sé, indice dell’interesse pubblico a sostegno del provvedimento di convalida degli atti autorizzativi -rilasciati da un ente incompetente – di un impianto di produzione di energia tramite pannelli fotovoltaici collocati su serre. Non può, peraltro, condividersi la prospettazione secondo cui l’accesso agli incentivi rappresenterebbe un interesse privato e non un interesse pubblico, atteso che un pilastro della politica energetica comunitaria e nazionale è rappresentata proprio dall’incentivazione pubblica. A cominciare dall’articolo 194 del Trattato UE, dalle Direttive CE 2001/77 e 2009/28 fino alla normativa nazionale di recepimento (d. lgs. n. 387/2003 e d. lgs. n. 28/2011) e ai decreti attuativi il regime di sostegno e incentivazione ha rappresentato uno strumento imprescindibile per garantire l’adeguata diffusione dell’energia rinnovabile ed il rispetto delle quote alla cui osservanza gli stati si sono impegnati sin dal Protocollo di Kyoto. Invero, l’incentivo è la controprestazione che garantisce l’immissione nella rete nazionale dell’energia pulita e, quindi, integra l’interesse pubblico che si persegue con la produzione di energia da fonte rinnovabile

Consiglio di Stato sezione V sentenza 25 febbraio 2016, n. 752 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7544 del 2014, proposto da En. Sa. Re. So. Ag. s.r.l., in persona del legale rappresentante in...