Consiglio di Stato, Sezione quarta, Sentenza 16 marzo 2020, n. 1887. La massima estrapolata: L’assunzione di sostanza stupefacente da parte di un appartenente ad un Corpo di polizia, ad ordinamento sia civile sia militare, dello Stato, come tale preposto, tra l’altro, proprio alla repressione della diffusione e dello spaccio di sostanza stupefacente, costituisce in sé,...
Categoria: Consiglio di Stato 2020
In caso di impugnazione di un accordo di programma
Consiglio di Stato, Sezione quarta, Sentenza 16 marzo 2020, n. 1886. La massima estrapolata: In caso di impugnazione di un accordo di programma, compresi i Patti Territoriali, avente a oggetto la realizzazione di un’opera pubblica, il ricorso va notificato, a pena di inammissibilità, a tutte le amministrazioni firmatarie dell’accordo, dovendo considerarsi amministrazioni emananti tutte quelle...
Nel procedimento di verifica di anomalia delle offerte
Consiglio di Stato, Sezione quinta, Sentenza 16 marzo 2020, n. 1873. La massima estrapolata: Nel procedimento di verifica di anomalia delle offerte deve ritenersi consentita la modifica delle giustificazioni delle singole voci di costo, rispetto alle giustificazioni già fornite, come pure l’aggiustamento delle singole voci di costo, non solo in correlazione a sopravvenienze di fatto...
L’Amministrazione non può imporre al proprietario di un’area inquinata l’obbligo di porre in essere le misure di messa in sicurezza di emergenza e bonifica
Consiglio di Stato,Sezione quinta, Sentenza 12 marzo 2020, n. 1759. La massima estrapolata: L’Amministrazione non può imporre al proprietario di un’area inquinata, che non sia anche l’autore dell’inquinamento, l’obbligo di porre in essere le misure di messa in sicurezza di emergenza e bonifica, di cui all’art. 240, comma 1, lett. m) e p), d.lgs. n....
La modificazione della destinazione d’uso
Consiglio di Stato, Sezione sesta, Sentenza 12 marzo 2020, n. 1753. La massima estrapolata: La modificazione della destinazione d’uso presuppone la sua conformità alla normativa urbanistica di riferimento, a cui non è consentito derogare nemmeno se il cambio di destinazione d’uso è funzionale a realizzare nel fabbricato un centro di accoglienza per migranti richiedenti asilo....
Atti del sindaco diretti al ripristino della viabilità di una strada vicinale
Consiglio di Stato, Sezione quinta, Sentenza 11 marzo 2020, n. 1743. La massima estrapolata: Vi è giurisdizione amministrativa quando sono impugnati atti del sindaco diretti al ripristino della viabilità di una strada vicinale, espressivi del potere sindacale dell’art. 378 della legge 20 marzo 1865, all. F, anche se occorra previamente verificare la natura proprietaria del...
Il regime sanzionatorio applicabile agli abusi edilizi
Consiglio di Stato, Sezione seconda, Sentenza 12 marzo 2020, n. 1765. La massima estrapolata: Il regime sanzionatorio applicabile agli abusi edilizi è, in conformità al principio del tempus regit actum, quello vigente al momento della sanzione, e non già quello in vigore all’epoca di consumazione dell’abuso; e la natura della sanzione demolitoria, finalizzata a riportare...
I procedimenti di evidenza pubblica
Consiglio di Stato, Sezione quinta, Sentenza 16 marzo 2020, n. 1867. La massima estrapolata: In materia di gare pubbliche e di tutti i procedimenti di evidenza pubblica, è onere dell’interessato procedere all’immediata impugnazione delle clausole del bando che prescrivano il possesso di requisiti di ammissione o di partecipazione alla gara la cui carenza determina immediatamente...
Il fatto che origina l’errore revocatorio
Consiglio di Stato, Sezione sesta, Sentenza 16 marzo 2020, n. 1847. La massima estrapolata: Il fatto che origina l’errore revocatorio censurabile è quello che appare con immediatezza, essendo di semplice rilevabilità, senza necessità di argomentazioni induttive o indagini ermeneutiche; in sostanza l’errore di fatto, eccezionalmente idoneo a fondare una domanda di revocazione, è configurabile solo...
L’interesse pubblico alla rimozione dell’illecito edilizio
Consiglio di Stato, Sezione seconda, Sentenza 11 marzo 2020, n. 1737. La massima estrapolata: L’interesse pubblico alla rimozione dell’illecito edilizio è in re ipsa e non può ammettersi nessun legittimo affidamento alla conservazione di una situazione di fatto abusiva che il tempo non può avere legittimato, con la conseguenza che, ove sussistano i presupposti per...