L’omessa traduzione dei provvedimenti in lingua conosciuta dallo straniero rende nulli i provvedimenti impugnati non essendo superabile dalla traduzione in lingua nota alla maggioranza della popolazione del paese di origine, senza motivare che essa sarebbe nota anche all’interessato Consiglio di Stato sezione III sentenza 23 maggio 2017, n. 2412 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO...
Categoria: Consiglio di Stato 2017
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 23 maggio 2017, n. 2404
La revoca o il diniego dell’autorizzazione possono essere adottate sulla base di un giudizio ampiamente discrezionale circa la prevedibilità dell’abuso dell’autorizzazione stessa, potendo assumere rilevanza anche fatti isolati, ma significativi, e potendo l’Amministrazione valorizzare nella loro oggettività sia fatti di reato diversi, sia vicende e situazioni personali del soggetto che non assumano rilevanza penale, concretamente...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 23 maggio 2017, n. 2399
Il possesso di un reddito minimo – idoneo al sostentamento dello straniero – costituisce un requisito soggettivo non eludibile ai fini del rilascio e del rinnovo del permesso di soggiorno, in quanto attinente alla sostenibilità dell’ingresso dello straniero nella comunità nazionale, al suo inserimento nel contesto lavorativo e alla capacità di contribuire con il proprio...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 23 maggio 2017, n. 2394
Nei giudizi in materia di accesso, in grado di appello, innanzi al Consiglio di Stato è inderogabilmente necessaria l’assistenza del difensore, in quanto l’art. 95 (parti del giudizio di impugnazione) del codice del processo amministrativo stabilisce al comma 6 che “ai giudizi di impugnazione non si applica l’articolo 23, comma 1″ precedente” che prevede la...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 22 maggio 2017, n. 2390
L’articolo 5, comma 5, del D.Lgs. n. 286/98, nell’imporre all’amministrazione di prendere in considerazione i nuovi e sopraggiunti elementi favorevoli allo straniero, si riferisce a quelli esistenti e formalmente rappresentati o comunque conosciuti dall’amministrazione al momento dell’adozione del provvedimento, mentre nessuna rilevanza (salvo quella di giustificare un eventuale riesame della posizione dello straniero da parte...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 22 maggio 2017, n. 2382
L’automatismo ostativo è stato escluso dal legislatore, sia pure limitatamente a talune ipotesi, mediante la modifica dell’art. 5, comma 5, del D.Lgs. n. 286 del 1998, apportata dal D.Lgs. n. 5 del 2007, in attuazione della Direttiva europea n. 86 del 2003; la nuova disposizione esclude l’automatismo nel caso in cui lo straniero sia stato...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 22 maggio 2017, n. 2380
I provvedimenti disciplinari dell’Amministrazione, compresi quelli interruttivi del rapporto di servizio, sono espressione di un’amplissima discrezionalità, il cui esercizio può essere sindacato in sede giurisdizionale solo per violazione delle norme di procedura, travisamento dei fatti, illogicità o ingiustizia manifesta Consiglio di Stato sezione IV sentenza 22 maggio 2017, n. 2380 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 22 maggio 2017, n. 2370
L’autenticazione non può venire meno alla sua funzione essenziale e precipua, che è quella di essere l’attestazione, da parte di un pubblico ufficiale, che la sottoscrizione è stata apposta in sua presenza, come prevede l’art. 1, comma 1, lett. i), del D.P.R. n. 445 del 2000, che ricalca la definizione dell’art. 2703, comma secondo, c.c.;...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 22 maggio 2017, n. 2367
Il GA non è vincolato al rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia europea e, in particolare, non deve essere disposto quando la corretta applicazione del diritto europeo è tale da imporsi “con tale evidenza da non lasciar adito ad alcun ragionevole dubbio sulla soluzione da dare alla questione sollevata”. Così è da respingere la richiesta...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 18 maggio 2017, n. 2351
Pur sussistendo la necessità di motivare in ordine all’adozione del provvedimento di convalida, ciò, tuttavia, non comporta che l’organo adottante debba ripercorrere, con obbligo di dettagliata motivazione, tutti gli aspetti (e gli atti del procedimento) relativi al provvedimento convalidato, essendo sufficiente che emergano chiaramente dall’atto convalidante le ragioni di interesse pubblico e la volontà dell’organo...