Consiglio di Stato sezione III sentenza 21 marzo 2016, n. 1144 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2758 del 2015, proposto da Co. di Ca. Cl. & C. s.a.s., rappresentato e difeso dagli Avv.ti...
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 21 marzo 2016, n. 1145. Il principio generale secondo cui la parte soccombente va condannata al pagamento delle spese processuali in favore della parte vittoriosa può incontrare eccezioni e può dunque essere derogato, purchè la ‘ragione’ della deroga sia ‘esternata’ in motivazione in modo che si comprendano l’iter logico-giuridico e/o le valutazioni di fatto ed eventualmente di sostanziale equità su cui essa si fonda
Consiglio di Stato sezione III sentenza 21 marzo 2016, n. 1145 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 3725 del 2015, proposto dal Sig. Sh. Me., rappresentato...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 21 marzo 2016, n. 1150. L’omessa indicazione nel provvedimento del nominativo del responsabile del procedimento non costituisce motivo d’invalidità del provvedimento, posto che supplisce il criterio legale d’imputazione del ruolo al dirigente preposto all’unità organizzativa competente
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 21 marzo 2016, n. 1150 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8559 del 2014, proposto da: Li. Ba., rappresentata e difesa dagli avv. Gi. Pr. Di. e Fr....
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 21 marzo 2016, n. 1156. L’azione di annullamento proposta innanzi al giudice amministrativo è subordinata alla sussistenza di tre condizioni: a) la titolarità di una posizione giuridica, in astratto configurabile come interesse legittimo, inteso come posizione qualificata – di tipo oppositivo o pretensivo – che distingue il soggetto dal quisque de populo in rapporto all’esercizio dell’azione amministrativa; b) l’interesse ad agire, ovvero la concreta possibilità di perseguire un bene della vita, anche di natura morale o residuale, attraverso il processo, in corrispondenza ad una lesione diretta ed attuale dell’interesse protetto, a norma dell’art. 100 Cod. proc. civ.; c) la legittimazione attiva o passiva di chi agisce o resiste in giudizio, in quanto titolare del rapporto controverso dal lato attivo o passivo
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 21 marzo 2016, n. 1156 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4748 del 2015, proposto da società Fo. Ca. Gr. s.p.a., rappresentata e difesa dagli avvocati Fr. Za.,...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 21 marzo 2016, n. 1159. Poiché nel giudizio amministrativo il rapporto processuale non perde la sua unitarietà per il fatto d’essere articolato in gradi distinti, la sopravvenuta carenza o l’estinzione dell’interesse al ricorso di primo grado determina l’improcedibilità non solo dell’appello, indipendentemente da chi l’abbia proposto, ma pure dell’impugnazione originaria spiegata innanzi al giudice di primo grado, e comporta dunque, qualora non si verta in ipotesi di vizio o difetto inficiante il solo giudizio di appello, l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 21 marzo 2016, n. 1159 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7434 del 2015, proposto da Ce. St. ed altri, rappresentati e difesi dagli avvocati An. Pe. e...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 22 marzo 2016, n. 1164. La nozione europea di impresa include anche l’esercente di una professione intellettuale, con la conseguenza che il relativo Ordine professionale può essere qualificato alla stregua di un’associazione di imprese ai sensi dell’art. 101 TFUE. In particolare, si è rilevato che un’organizzazione professionale, quando adotta un atto come il codice deontologico, “non esercita né una funzione sociale fondata sul principio di solidarietà né prerogative tipiche dei pubblici poteri”. Essa “appare come l’organo di regolamentazione di una professione il cui esercizio costituisce, peraltro, un’attività economica”
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 22 marzo 2016, n. 1164 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8995 del 2015, proposto da: Consiglio Nazionale Forense, in persona del legale rappresentante, rappresentato e difeso dagli...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 16 marzo 2016, n. 1057. Il principio di pubblicità delle sedute di gara è posto a fondamento della trasparenza dell’azione amministrativa e la mancata osservanza compromette in radice tutti i successivi atti posti in essere dalla stazione appaltante
Consiglio di Stato sezione V sentenza 16 marzo 2016, n. 1057 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6921 del 2013, proposto da: Po. S.a.s. di So. Ce. Gi. & C., in persona del legale...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 16 marzo 2016, n. 1058. Va riconosciuta legittimazione attiva in capo alle amministrazioni comunali in materia ambientale, quante volte la realizzazione di un’opera sul territorio di un comune limitrofo possa potenzialmente comportare un pregiudizio; è a tal fine sufficiente una prospettazione delle temute ripercussioni su un territorio comunale collocato nelle immediate vicinanze dell’opera da realizzare
Consiglio di Stato sezione V sentenza 16 marzo 2016, n. 1058 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6422 del 2015, proposto da: Comune di (omissis), in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 16 marzo 2016, n. 1059. Se le operazioni elettorali sono state viziate da gravi irregolarità devono essere annullate tutte le operazioni elettorali, e non si può utilizzare la cd. “prova di resistenza”. La sentenza ha motivato che nel caso di specie era stata accertata la presenza di schede intestate al Comune che aveva indetto le elezioni, ma che riportavano all’interno i contrassegni di altri Comuni, e di ciò non vi era traccia nel verbale delle Sezioni elettorali
Consiglio di Stato sezione V sentenza 16 marzo 2016, n. 1059 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4248 del 2015, proposto da: Ro. Ca., rappresentata e difesa dall’avvocato Pa. Ma., con domicilio eletto presso...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 16 marzo 2016, n. 1063. La presentazione dell’istanza per conseguire la v.i.a. (fase necessaria per avviare la bonifica del sito e l’ampliamento della discarica) da parte di una società rientrante nel genus delle imprese pubbliche che gestiscono servizi d’interesse generale, s’iscrive nel rapporto dialogico-collaborativo (recte di leale collaborazione secondo la dizione di matrice costituzionale) che informa il modulo c.d. pluristrutturale, riconducibile al principio di buon andamento dell’azione amministrativa (cfr. Cons. St., sez. V, 9 luglio 2012 n. 3996), prima ancora che (essere confinato) al coordinamento delle funzioni amministrative fra enti territoriali autonomi di cui agli artt. 118 e 120 cost. A questa stregua, l’omessa presentazione dello studio di impatto ambientale, espressamente richiesto dall’art. 22 d.lgs. n. 152/2006, evidenza un’ingiustificata carenza progettuale, atteso che rientra nella missione (pubblicistica) assunta dalla società quella di acquisire, a monte della fattibilità dell’ intervento, tutti gli elementi di natura tecnica in grado di corroborare preventivamente la conformità ambientale della bonifica e dell’ampliamento della discarica. Di converso, è nell’interesse della Regione definire sollecitamente il procedimento in esame riconoscendo alla società il ruolo pubblico concretamente rivestito nella realizzazione dell’intervento e nel promuovere il procedimento strumentale alla corretta gestione del servizio pubblico di smaltimento rifiuti, da definirsi sotto l’egida della leale collaborazione fra amministrazioni lato sensu intese
Consiglio di Stato sezione V sentenza 16 marzo 2016, n. 1063 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8760 del 2015, proposto da: Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia, in nome del presidente pro-tempore, rappresentata...