Consiglio di Stato sezione III sentenza 19 maggio 2015, n. 2537 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5897 del 2011, proposto da: Fl.Re., rappresentato e difeso dagli avv. Fr.Ch. e Si.Ge., con domicilio eletto...
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 19 maggio 2015, n. 2535. Il procedimento di verifica della regolarità delle trasmissioni attivato a seguito di denuncia di interferenza causata dall’impianto in questione, presentata da altro operatore, è espressione del potere, intestato all’Ispettorato territoriale, di vigilanza e controllo del corretto uso delle frequenze, di verifica della conformità tecnica degli impianti di telecomunicazioni, di individuazione di impianti non autorizzati, di autorizzazione alle modifiche degli stessi, che ricomprende anche l’adozione di atti di sospensione delle trasmissioni fino al ripristino dell’uso legittimo
Consiglio di Stato sezione III sentenza 19 maggio 2015, n. 2535 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4912 del 2009, proposto da: Ra. S.r.l., in persona del legale rappresentante pro-tempore, rappresentata e difesa...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 18 maggio 2015, n. 2509. In merito al provvedimento di diniego della domanda di concessione in sanatoria, relativa all’intervento edilizio realizzato in area soggetta al divieto assoluto di edificazione, è infondata la censura di violazione delle garanzie partecipative, costituendo, il divieto, un vincolo assoluto di inedificabilità che comporta l’applicazione dell’art. 33 della legge 28 febbraio 1985 n. 47. Infatti, l’obbligo di comunicazione dell’avvio del procedimento, che non deve essere inteso in senso formalistico, ma risponde all’esigenza di apportate l’apporto collaborativo da parte dell’interessato, viene meno, risolvendosi in un aggravio procedimentale, qualora nessuna effettiva influenza potrebbe avere la partecipazione del privato rispetto alla portata non discrezionale del provvedimento finale, come del previsto dall’art. 21- octies, comma 2° della legge n. 241 del 1990
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 18 maggio 2015, n. 2509 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 515 del 2011, proposto da: Bo.Fe. e Ca.Fr., rappresentati e difesi dall’avvocato Ad.To., con domicilio eletto...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 15 maggio 2015, n. 2489. E’ inammissibile l’appello proposto senza il patrocinio di alcun difensore, nel caso in cui l’appellante non risulti aver dedotto o comunque dimostrato di essere titolare della qualità per esercitare il relativo ufficio, in tal modo violando l’art. 101, comma 1°, del c.p.a., ai sensi del quale l’appello deve riportare la sottoscrizione del ricorrente, se sta in giudizio personalmente ai sensi dell’articolo 22, comma 3°, a norma del quale la parte o la persona che la rappresenta, quando ha la qualità necessaria per esercitare l’ufficio di difensore con procura presso il giudice adito, può stare in giudizio senza il ministero di altro difensore, oppure del difensore con indicazione, in questo caso, della procura speciale rilasciata anche unitamente a quella per il giudizio di primo grado. Nel giudizio amministrativo innanzi al Consiglio di Stato, inoltre, le parti devono avvalersi obbligatoriamente del ministero di avvocati ammessi al patrocinio presso le giurisdizioni superiori; costituisce eccezione a detta regola la possibilità della difesa personale prevista dall’art. 23 del c.p.a.
Consiglio di Stato sezione V sentenza 15 maggio 2015, n. 2489 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso in appello numero di registro generale 4089 del 2015, proposto dal signor Ma.Di.,...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 13 maggio 2015, n. 2400. Nella procedura di gara è inapplicabile una formula matematica di attribuzione del punteggio che individui la migliore offerta pari a zero perché equivale ad una mancata offerta e questo comporta un difetto di elemento essenziale dell’offerta economica
Consiglio di Stato sezione III sentenza 13 maggio 2015, n. 2400 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3972 del 2014, proposto da: Co., in proprio e quale mandataria dell’ATI con IN. spa, in persona...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 13 maggio 2015, n. 2388. In omaggio al “favor partecipationis” che privilegia interpretazioni più conformi alla sostanza dell’esito competitivo, sono esclusi dalle gare pubbliche coloro che nell’esercizio dell’attività professionale commettano un errore “grave” accertato con qualsiasi mezzo di prova da parte della stazione appaltante, non invece chi è autore di mera irregolarita?, inadempienza o ritardo nell’impresa
Consiglio di Stato sezione III sentenza 13 maggio 2015, n. 2388 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9083 del 2014, integrato da motivi aggiunti, proposto da SO. s.p.a., rappresentata e difesa dall’avv. An.Za., con...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 11 maggio 2015, n. 2333. Posto che nel processo amministrativo, ai sensi dell’art. 101, comma 1, c.p.a. l’effetto devolutivo dell’appello non esclude l’obbligo dell’appellante d’indicare nell’atto di gravame le specifiche critiche rivolte alla sentenza impugnata e le ragioni per le quali le conclusioni cui il primo giudice è pervenuto non sono condivisibili, ne discende che non può escludersi una pronuncia di inammissibilità del mezzo di impugnazione, nel caso di carenze dell’atto
Consiglio di Stato sezione III sentenza 11 maggio 2015, n. 2333 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6231 del 2014, proposto da: Azienda Agricola D., rappresentati e difesi dall’avv. Ma.Ce., con domicilio eletto presso...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 13 maggio 2015, n. 2400. Il provvedimento di aggiudicazione provvisoria essendo atto procedimentale non definitivo non obbliga chi se ne ritenga leso ad impugnarlo e che peraltro la parte può avvalersi della facoltà d’insorgere avverso gli atti della procedura già a partire dall’aggiudicazione provvisoria (salva, poi, a pena d’improcedibilità, la necessità di una distinta impugnativa avverso l’aggiudicazione definitiva eventualmente mediante lo strumento dei motivi aggiunti nell’ambito del medesimo giudizio)
Consiglio di Stato sezione III sentenza 13 maggio 2015, n. 2400 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3972 del 2014, proposto da: Co., in proprio e quale mandataria dell’ATI con IN. spa, in persona...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 14 maggio 2015, n. 2453. Stante la spettanza in capo all’amministrazione della scelte direzionali in tema di pianificazione urbanistica, la giurisprudenza di questo Consiglio di Stato ha costantemente ritenuto che la perplessità dell’azione amministrativa dovesse portare unicamente ad un obbligo rinforzato di motivazione, peraltro collegando tale obbligo a particolari situazioni soggettive qualificate, indicate in una serie predeterminata di casi. Tali elenchi, tuttavia, non possono configurare un numero chiuso. Infatti, è nella natura stessa degli strumenti urbanistici la necessità di adeguarsi non solo alla situazione di fatto determinatasi dall’intervento umano, ma anche al progresso delle tecniche conoscitive del territorio e all’aumentare delle competenze che rifluiscono in fase pianificatoria. Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 14 maggio 2015, n. 2453. E in questo senso, il Consiglio di Stato ha già riconosciuto la legittimità di tale evoluzione
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 14 maggio 2015, n. 2453 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso in appello n. 122 del 2014, proposto da Im. s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 15 maggio 2015, n. 2477. Al fine di individuare se un manufatto sia o meno interrato va fatto riferimento al livello naturale del terreno. Sul punto, non spetta al verificatore, ma solo al giudice, trarre dal risultato dell’accertamento le conclusioni in ordine all’individuazione e all’interpretazione del parametro normativo e alla sua applicazione alla specifica fattispecie
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 15 maggio 2015, n. 2477 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2034 del 2014, proposto da: Ce.Ro., rappresentata e difesa dall’avvocato Ca.Ma., con domicilio eletto presso Al.Lu. in...