Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 21 aprile 2016, n. 16638 Ritenuto in fatto 1. II Tribunale di Verona con sentenza 22.9.2014 con motivazione contestuale aveva accolto la richiesta di F.G., cui aveva espresso il consenso il PM, di applicazione nei suoi confronti della pena di mesi quattro di arresto e di € 2.000...
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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 11 febbraio 2016, n. 5690. In caso di contestazione del reato di guida in stato di ebbrezza, anche se lo sforamento è minimo, nel caso di 0,02, qualora il Pm abbia chiesto il decreto penale di condanna, il Gip non ha alcun margine per assolvere l’imputato
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 11 febbraio 2016, n. 5690 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. D’ISA Claudio – Presidente Dott. GRASSO Giuseppe – Consigliere Dott. GIANNITI Pasquale – rel. Consigliere Dott. CAPPELLO Gabriella – Consigliere Dott. TANGA...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 8 febbraio 2016, n. 4985. In caso di guida in stato di ebbrezza ai sensi del co. 2 bis secondo periodo dell’art. 186 cod. strada, l’esito dell’eventuale giudizio di bilanciamento tra circostanze attenuanti e la concorrente circostanza aggravante dell’aver provocato un incidente stradale non assume rilievo ai fini della applicazione della revoca della patente di guida. Per l’accertamento del reato di guida in stato di ebbrezza, sono utilizzabili i risultati del prelievo ematico effettuato durante il ricovero in una struttura ospedaliera pubblica a seguito di incidente stradale, restando irrilevante la mancanza del consenso dell’interessato.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 8 febbraio 2016, n. 4985 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. CIAMPI Francesco – rel. Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia – Consigliere Dott. GIANNITI Pasquale – Consigliere Dott. PEZZELLA...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 22 gennaio 2016, n. 3067. Nel reato di guida in stato di ebbrezza l’esecuzione della pena sostitutiva del lavoro di pubblica utilità non presuppone l’irrevocabilità della sentenza, ma può iniziare anche “ante iudicatum”, perché gli artt. 186 e 187 del codice della strada prevedono una disciplina applicativa che deroga a quella comune riguardante l’esecuzione delle sentenze di condanna
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 22 gennaio 2016, n. 3067 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. D’ISA Claudio – Presidente Dott. BLAIOTTA Rocco Marco – Consigliere Dott. MONTAGNI Andrea – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. TANGA...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 1 febbraio 2016, n. 4121. Posto che l’avvertimento del diritto all’assistenza difensiva, di cui all’art.114 disp.att.c.p.p., che per il tramite dell’art.356 c.p.p., richiama “gli accertamenti urgenti sui luoghi, sulle cose e sulle persone”, di cui all’art.354 c.p.p., è sicuramente riferibile anche agli accertamenti eseguiti dalla P.G. sul tasso alcolemico del conducente di un veicolo ai fini della verifica dell’eventuale stato di ebbrezza – rileva come nel momento in cui tali verifiche vennero effettuate, dovessero ritenersi già emersi a carico del conducente indizi di reità per una fattispecie di guida in stato di ebbrezza, tanto che, prima di procedere a tale accertamento indifferibile e urgente, al medesimo avrebbe dovuto essere dato avvertimento della facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia. Quanto poi al momento utile per sollevare la relativa eccezione, le nullità a regime intermedio verificatesi prima del giudizio non possono essere più dedotte “dopo la deliberazione della sentenza di primo grado”, alla stregua di quanto previsto dall’art.180 c.p.p., richiamato dall’art.182, comma 2, secondo periodo, c.p.p., con ciò superando e ritenendo non più condivisibili le affermazioni giurisprudenziali secondo cui la nullità in parola sarebbe sanata e non più deducibile se non dedotta dall’interessato all’accertamento prima ovvero immediatamente dopo il compimento dell’atto “non ricorrendo facoltà processuali comportanti cognizioni tecniche professionali proprie dei difensore”. Deve invece escludersi, che una qualsiasi nullità debba essere personalmente eccepita, a pena di decadenza, dal soggetto indagato o imputato, non solo nell’immediatezza dell’atto nullo ma anche successivamente, poiché tale soggetto non ha, o si presume per postulato legale che non abbia, le conoscenze tecniche indispensabili per apprezzare che l’atto o il mancato atto sia non rispettoso delle regole processuali, e per di più che egli debba attivarsi per eccepire ciò, entro certi termini, a pena di decadenza: trova allora applicazione il disposto dell’art.182, comma 2, secondo periodo, che indica come limite temporale alla proposizione tempestiva dell’eccezione di nullità la deliberazione della sentenza di primo grado, a norma dell’art.180 c.p.p.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 1 febbraio 2016, n. 4121 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 19.11.2013 la Corte d’Appello di Ancona, in parziale riforma della sentenza del Tribunale di Ascoli Piceno pronunciata il 13.4.2012 nei confronti di A.E., condannato alla pena di giustizia per il reato di cui agli artt....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 27 gennaio 2016, n. 3623. E’ ius receptum la previsione secondo la quale la condotta tipica del reato previsto dall’art. 187, commi primo e secondo, cod. strada non è quella di chi guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti, bensì quella di colui che guida in stato d’alterazione psico-fisica determinato da tale assunzione e pertanto, perché possa affermarsi la responsabilità dell’agente non è sufficiente provare che, precedentemente al momento in cui lo stesso si è posto alla guida, egli abbia assunto stupefacenti, ma altresì che egli guidava in stato di alterazione causato da tale assunzione. Mentre per la sussistenza del reato di guida in stato di ebbrezza alcolica è sufficiente la prova sintomatica dell’ebbrezza o che il conducente abbia superato uno dei tassi alcolemici indicati nel comma secondo dell’art. 186 cod. strada, per la configurabilità del reato “ex” art. 187 cod. strada è necessario sia un accertamento tecnico-biologico, sia che altre circostanze provino la situazione di alterazione psico-fisica
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 27 gennaio 2016, n. 3623 Ritenuto in fatto 1. La Corte di Appello di Bologna, pronunciando nei confronti dell’odierna ricorrente P.A. , con sentenza del 16.1.2015, confermava la sentenza del Tribunale di Ravenna, emessa in data 23.12.2013, con condanna al pagamento delle ulteriori spese del grado. Il GM...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 5 gennaio 2016, n. 32. In tema di guida in stato di ebbrezza, ai fini del superamento delle soglie di punibilità stabilite dall’art. 186, comma secondo, cod. strada, assumono rilievo anche i valori centesimali, con la precisazione che, in presenza del rilievo di un tasso alcoolemico pari a 0,87, superiore al valore soglia di 0,8 g/I, deve ritenersi configurabile la fattispecie di cui alla lettera b), dell’art. 186, cit.)
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 5 gennaio 2016, n. 32 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHI Luisa – Presidente Dott. MASSAFRA Umberto – Consigliere Dott. MONTAGNI Andrea – rel. Consigliere Dott. SERRAO Eugenia – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 5 gennaio 2016, n. 23. In mancanza di un accertamento strumentale del tasso alcolemico, benché – secondo un orientamento ancora presente in Cassazione – il giudice possa comunque decidere «in base alle sole circostanze sintomatiche riferite dagli agenti accertatori», la sopravvenuta depenalizzazione della guida in stato di ebbrezza entro il tasso soglia 0,50 g/l, «impone l’applicazione della normativa più favorevole» in tutti quei casi «in cui manchi una motivazione che renda evidente il superamento di tale soglia».
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 5 gennaio 2016, n. 23 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHI Luisa – Presidente Dott. MASSAFRA Umberto – Consigliere Dott. MONTAGNI Andrea – Consigliere Dott. SERRAO Eugenia – rel. Consigliere Dott. PEZZELLA...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 10 dicembre 2015, n. 48840. In tema di guida in stato di ebbrezza, allorquando l’alcoltest risulti positivo costituisce onere della difesa dell’imputato fornire una prova contraria a detto accertamento quale, ad esempio, la sussistenza di vizi dello strumento utilizzato, oppure l’utilizzo di una errata metodologia nell’esecuzione dell’aspirazione
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 10 dicembre 2015, n. 48840 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. D’ISA Claudio – Presidente Dott. MENICHETTI Carla – Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia – rel. Consigliere Dott. GRASSO Giuseppe – Consigliere Dott. PAVICH...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 24 novembre 2014, n.46625. La circostanza aggravante di aver provocato un incidente stradale non è configurabile rispetto al reato di rifiuto di sottoporsi all’accertamento per la verifica dello stato di ebbrezza, stante la diversità ontologica di tale fattispecie incriminatrice rispetto a quella di guida in stato di ebbrezza
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE S.U.P. SENTENZA 24 novembre 2014, n.46625 Ritenuto in fatto Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Macerata, con sentenza in data 4 novembre 2014, resa ai sensi dell’art. 444 cod. proc. pen., applicava la pena concordata dalle parti nei confronti di Z.A. , chiamato a rispondere del reato di...