Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 30 gennaio 2014 n. 4628[1] Si legge nella sentenza in commento che l’imputato, nel riferire di un’indagine diretta dal dottor Woodcock nell’esercizio delle funzioni di pubblico ministero, aveva fornito al lettore informazioni tali da far dubitare della bontà dell’inchiesta perché condotta da un magistrato il...
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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 19 dicembre 2013, n. 51393. Anche un semplice graffio configura il reato di lesioni, (nel caso di specie, durante un alterco una donna aveva segnato il viso della sua rivale in amore, procurandole una prognosi di dieci giorni).
Suprema Corte di Cassazione sezione V Sentenza 19 dicembre 2013, n. 51393 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo – Presidente Dott. BRUNO P.A – rel. Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. MICHELI Paolo – Consigliere Dott. DEMARCHI...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 gennaio 2014, n. 290. Deve ritenersi collaboratore fisso colui che mette a disposizione le proprie energie lavorative per fornire con continuità ai lettori della testata un flusso di notizie in una specifica e predeterminata area dell’informazione, attraverso la redazione sistematica di articoli o con la tenuta di rubriche, con conseguente affidamento dell’impresa giornalistica, che si assicura così la copertura di detta area informativa, contando per il perseguimento degli obiettivi editoriali sulla disponibilità del lavoratore anche nell’intervallo tra una prestazione e l’altra. Pertanto il collaboratore fisso assicura un contributo professionale ed una continuità di rapporto che lo rendono organizzabile in modo strutturale dalla Direzione, in relazione ai requisiti contrattualmente previsti della “prestazione continuativa”, della “responsabilità di un servizio” e del “vincolo di dipendenza”. In materia di lavoro giornalistico la subordinazione non è esclusa dal fatto che il prestatore goda di una certa libertà di movimento e non sia obbligato al rispetto di un orario predeterminato o alla quotidiana permanenza sul luogo di lavoro, non essendo neanche incompatibile con il suddetto vincolo la commisurazione della retribuzione a singole prestazioni, essendo invece determinante che il giornalista si sia tenuto stabilmente a disposizione dell’editore
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 9 gennaio 2014, n. 290 Svolgimento del processo D.F.F. chiedeva al Tribunale di Roma di ingiungere all’ANSA il pagamento di crediti a suo avviso conseguenti l’intercorso rapporto di lavoro con la detta società per due anni circa. Il Tribunale di Roma emetteva il decreto ingiuntivo n.2189/2002, con il...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 gennaio 2014, n. 294. Le espressioni utilizzate nei rapporti informativi possono essere ingiuriose e diffamatorie e tendere a porre in cattiva luce il soggetto leso quando veine definito presuntuoso, arrogante e sleale nonché solito ad agire in modo abnorme
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 9 gennaio 2014, n. 294 Svolgimento del processo Con ricorso al Tribunale di Monza M.R. , funzionario in servizio presso l’Ufficio delle imposte dirette di quella città, chiedeva l’annullamento dei rapporti informativi relativi agli anni 1996 e 1997, redatti dal reggente di detto Ufficio, Ma.Do. , e la...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 9 dicembre 2013, n. 49483. In tema di diffmazione a mezzo stampa E’ irrilevante, ai fini della responsabilita’ penale, l’eventuale delega conferita a redattori per lo svolgimento di tale attivita’ di controllo
Suprema Corte di Cassazione sezione V Sentenza 9 dicembre 2013, n. 49483 IN NOME DEL POPOLO ITALIANOLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONESEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MARASCA Gennaro – Presidente Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. DE MARZO Giusepp – Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO P. – rel....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 14 novembre 2013, n. 45672. A carico del giornalista, anche ai fini della eventuale sussistenza della scriminante putativa dell’esercizio del diritto di cronaca, l’obbligo di esaminare, controllare e verificare quanto oggetto della sua narrativa, al fine di vincere ogni dubbio sulla verità della notizia, che va riportata in modo completo, in quanto l’intreccio del dovere del giornalista di informare e del diritto del cittadino di essere informato merita rilevanza e tutela costituzionale se ha come base e come finalità la verità e la sua diffusione
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 14 novembre 2013, n. 45672 Fatto e diritto 1 Con sentenza pronunciata il 5.6.2012 la corte di appello di Palermo confermava la sentenza con cui il tribunale di Palermo, in data 26.5.201, aveva condannato M.G. alla pena ritenuta di giustizia ed al risarcimento dei danni derivanti da reato...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 ottobre 2013, n. 41879. In tema di legittima difesa requisito indispensabile è dell’attualità del pericolo, consistente in una concreta minaccia già in corso di attuazione nel momento della reazione ovvero in una minaccia od offesa imminenti, tali da far sorgere nel soggetto reagente la percezione di una situazione di pericolo incombente, con conseguente necessità di difesa, ovvero la ragionevole opinione di trovarsi in siffatta situazione di necessità di difesa, protraendosi l’attualità del pericolo sino a quando l’azione dell’aggressore diretta alla lesione del bene, o ragionevolmente ritenuta tale, non si esaurisca
La massima In tema di legittima difesa requisito indispensabile è dell’attualità del pericolo, consistente in una concreta minaccia già in corso di attuazione nel momento della reazione ovvero in una minaccia od offesa imminenti, tali da far sorgere nel soggetto reagente la percezione di una situazione di pericolo incombente, con conseguente necessità di difesa, ovvero...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 13 settembre 2013, n. 37686. In tema di ingiurie
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 13 settembre 2013, n. 37686 Ritenuto in fatto Il difensore di A.R..G. ricorre avverso la sentenza indicata in epigrafe, con la quale risulta essere stata confermata la condanna dell’imputato, di cui alla pronuncia del Giudice di pace di Agropoli emessa il 10/06/2009, per il reato di ingiurie (in...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 11 settembre 2013, n. 37301. Reato di ingiuria per aver detto durante l’esame all’avvocato che lo interroga: con questo Tizio qua non voglio parlare
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 11 settembre 2013, n. 37301 Ritenuto in fatto 1. M..B. era chiamata a rispondere, innanzi al Giudice di pace di Roma, del reato di ingiuria, ai sensi dell’art. 594 c.p., commi 1 e 4, per aver offeso l’onore ed il decoro dell’avv. V.W. , proferendo al suo indirizzo...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 15 luglio 2013 n. 30502. Reato di ingiuria per per il dirigente che accusi pubblicamente un dipendente di essere responsabile del cattivo andamento dell’azienda
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 15 luglio 2013 n. 30502[1] Prive del carattere della continenza … le accuse …, siccome fatte pubblicamente, in modo perentorio e con l’utilizzo di espressioni eccessive, che non servivano a richiamare il dipendente alle sue responsabilità, ma ad esporlo alla disapprovazione e al ludibrio dei...