La massima Al fine della qualificazione del fatto quale reato di lesione personale o quale reato di tentato omicidio, si deve aver riguardo al diverso atteggiamento psicologico dell’agente e alla diversa potenzialità dell’azione lesiva. Se nel primo reato la carica offensiva dell’azione si esaurisce nell’evento prodotto, nel secondo vi è un quid pluris che tende...
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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 19 settembre 2012, n. 35922. Le linee guida e i protocolli, proprio in ragione delle peculiarità della attività del medico, che sfugge a regole rigorose e predeterminate, non possono assumere il rango di fonti di regole cautelari codificate, rientranti nel paradigma normativo dell’articolo 43 c.p.
La massima Le linee guida pur rappresentando un importante ausilio scientifico, con il quale il medico è tenuto a confrontarsi, non eliminano la sua autonomia nelle scelte terapeutiche, poiché, l’arte medica, mancando per sua stessa natura di protocolli scientifici a base matematica, spesso prospetta diverse pratiche o soluzioni che l’esperienza ha dimostrato efficaci, da...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza del 5 settembre 2012, n. 14905. Nei contratti con prestazioni corrispettive, qualora una delle parti adduca a giustificazione del proprio rifiuto di adempiere l’inadempimento o la mancata offerta di adempiere dell’altra, il giudice deve procedere alla valutazione comparativa dei comportamenti
La massima Nei contratti con prestazioni corrispettive, qualora una delle parti adduca a giustificazione del proprio rifiuto di adempiere l’inadempimento o la mancata offerta di adempiere dell’altra, il giudice deve procedere alla valutazione comparativa dei comportamenti, tenendo conto non solo dell’elemento cronologico, ma anche di quello logico, essendo necessario stabilire se vi sia relazione causale...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 10 luglio 2012, n. 27043. Risponde di lesioni personali colpose il pediatra che, per colpa generica e per l’inosservanza di regole e prescrizioni dell’arte medica, cagiona ad un dodicenne la perdita anatomica del testicolo sinistro da cui deriva l’indebolimento permanente dell’organo della riproduzione
La massima Risponde di lesioni personali colpose il pediatra che, per colpa generica e per l’inosservanza di regole e prescrizioni dell’arte medica, cagiona ad un dodicenne la perdita anatomica del testicolo sinistro da cui deriva l’indebolimento permanente dell’organo della riproduzione, avendo omesso sia una diretta valutazione, attraverso una semplice palpazione, dello scroto e dei testicoli...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 giugno 2012, n. 9927. Esistenza di un nesso causale tra il comportamento dei sanitari ed il danno subito da una signora (contagio da HIV) per essersi vista limitare le sue aspettative di vita
La massima Il nesso causale è regolato dal principio di cui agli artt. 40 e 41 cod. pen., per il quale un evento è da considerare causato da un altro se il primo non si sarebbe verificato in assenza del secondo, nonché dal criterio della cosiddetta causalità adeguata, sulla base del quale, all’interno della serie...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 15 maggio 2012, n. 18504. La condotta dei medici che si rifiutano di prolungare il ricovero del paziente, nonostante l’opposizione dei familiari, non integra il reato di omissione di atti d’ufficio, quando la situazione clinica del paziente sia stata giudicata tale da non richiedere un trattamento sanitario obbligatorio.
La massima La condotta dei medici che si rifiutano di prolungare il ricovero del paziente, nonostante l’opposizione dei familiari, non integra il reato di omissione di atti d’ufficio, quando la situazione clinica del paziente sia stata giudicata tale da non richiedere un trattamento sanitario obbligatorio. SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE SENTENZA 15...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 26 marzo 2012, n. 11636. Il giudizio di prognosi sfavorevole sulla pericolosità sociale dell’incolpato di reati contro la pubblica amministrazione non è di per sè impedito dalla circostanza che l’indagato abbia dismesso la carica o esaurito l’ufficio nell’esercizio del quale aveva realizzato la condotta addebitata
La massima Il giudizio di prognosi sfavorevole sulla pericolosità sociale dell’incolpato di reati contro la pubblica amministrazione non è di per sè impedito dalla circostanza che l’indagato abbia dismesso la carica o esaurito l’ufficio nell’esercizio del quale aveva realizzato la condotta addebitata, purchè il giudice fornisca adeguata e logica motivazione in merito alla “mancata rilevanza...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 26 aprile 2012, n. 6526. La responsabilità prevista dall’art. 1337 c.c., oltre che in caso di rottura ingiustificata delle trattative, può derivare anche dalla violazione dell’obbligo di lealtà reciproca
La massima La responsabilità prevista dall’art. 1337 c.c., oltre che in caso di rottura ingiustificata delle trattative, può derivare anche dalla violazione dell’obbligo di lealtà reciproca che si concretizza nella necessità di osservare il dovere di completezza informativa circa la reale intenzione di concludere il contratto, senza che alcun mutamento delle circostanze possa risultare idoneo...
Corte di Caassazione, sezione VI, sentenza del 27 marzo 2012, n. 11678. La facoltà di comparire è estrinsecazione dell’esercizio del diritto di difesa: la garanzia sottesa a questo diritto comporta che l’imputato sia in grado di presenziare al processo a suo carico come parte attiva della vicenda che lo coinvolge.
La massima La facoltà di comparire è estrinsecazione dell’esercizio del diritto di difesa: la garanzia sottesa a questo diritto comporta che l’imputato sia in grado di presenziare al processo a suo carico come parte attiva della vicenda che lo coinvolge. Sicchè, nel caso in cui sussista uno stato morboso che incida seriamente sulla salute, potrà...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 21 settembre 2011, n. 19223. L’amministratore di un condominio è legittimato esclusivo all’azione ed alla impugnazione delle delibere assembleari di nomina del successore, nonché di quelle che hanno quale finalità il soddisfacimento delle esigenze collettive della gestione del servizio comune.
Corte di Cassazione – Sezione II – sentenza 21 settembre 2011, n. 19223. L’amministratore di un condominio è legittimato esclusivo all’azione ed alla impugnazione delle delibere assembleari di nomina del successore, nonché di quelle che hanno quale finalità il soddisfacimento delle esigenze collettive della gestione del servizio comune. Il testo integrale SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE...