Il divieto di una pluralità di sentenze per lo stesso fatto a carico di una stessa persona non viene meno solo perché, insieme allo stesso fatto ne vengono giudicati anche altri, in concorso con quello ripetutamente giudicato.
Sentenza 28 settembre 2017, n. 44859
Data udienza 18 gennaio 2017
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE PRIMA PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. CORTESE Arturo – Presidente
Dott. BONITO Francesco M. S. – Consigliere
Dott. SARACENO Rosa Anna – rel. Consigliere
Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio – Consigliere
Dott. ESPOSITO Aldo – Consigliere
ha pronunciato la seguente:
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l’ordinanza n. 494/2015 CORTE APPELLO di PALERMO, del 21/12/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SARACENO ROSA ANNA;
Lette le conclusione del P.G., in persona del Dott. SPINACI Sante, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l’ordinanza in epigrafe la Corte di appello di Palermo, in funzione di giudice dell’esecuzione, rigettava l’istanza avanzata dal condannato (OMISSIS) tesa ad ottenere l’accertamento della violazione del divieto di “bis in idem” in riferimento alle sentenze di condanna emesse nei suoi confronti dalla Corte di appello di Palermo del 20/12/2013, irrevocabile il 14 aprile 2015 e dalla Corte di appello di Milano del 19/12/2011, irrevocabile il 20 febbraio 2013.
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