Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 104 del 7 gennaio 2013 Svolgimento del processo 1.- Con sentenza n. 102/2001 il Tribunale di Busto Arsizio, in parziale accoglimento dell’azione di manutenzione del possesso proposta da G. Z., ordinava alla E. s.a.s. di C. M. la immediata chiusura delle due vedute dirette aperte a livello...
Mese: Gennaio 2013
Corte di Cassazione, Sezione lavoro, sentenza 8 gennaio 2013, n. 206. La sentenza di proscioglimento perché il fatto non costituisce reato non integra l’illegittimità del licenziamento
Il testo integrale Corte di Cassazione, Sezione lavoro, sentenza 8 gennaio 2013 n. 206[1] L’assoluzione o il proscioglimento con la formula ‘perché il fatto non sussiste’ o ‘perché l’imputato non lo ha commesso’, presupponendo un accertamento che esclude in radice la configurabilità di ogni responsabilità del soggetto imputato in relazione al fatto ascritto,...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 8 gennaio 2013, n. 491. Il differimento di pena per motivi di salute può giustificarsi solo con l’impossibilità di praticare utilmente in ambiente carcerario le cure necessarie in corso di esecuzione della pena
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 8 gennaio 2013 n. 491[1] Il differimento di pena per motivi di salute può giustificarsi solo con l’impossibilità di praticare utilmente in ambiente carcerario le cure necessarie in corso di esecuzione della pena, non certo per consentire al condannato di praticarle in modo più...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 41 del 3 gennaio 2013. In caso di revoca del licenziamento non accettata, il datore deve pagare comunque i danni e l’indennità risarcitoria
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza n. 41 del 3 gennaio 2013 Svolgimento del processo O.V. chiedeva nei confronti della Radio dimensione suono spa l’emissione di un decreto ingiuntivo pari alle retribuzioni maturate dall’opzione esercitata in favore dell’indennità sostitutiva della reintegrazione fino all’effettivo pagamento della detta indennità. Contro il concesso decreto ingiuntivo proponeva...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 7 gennaio 2013, n. 186. Il socio accomandante di una S.a.s. non può essere dichiarato fallito unitamente alla società se effettua prelievi dalle casse sociali e copre con i propri beni i debiti dell’ente
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 7 gennaio 2013, n. 186[1] [1] Testo scaricabile e consultabile dal portale giuridico del Sole24Ore – Guida al Diritto http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/civile/civile/sentenzeDelGiorno/2013/01/niente-fallimento-per-l-accomandante-che-preleva-fondi-dalle-casse-sociali.html Studio legale D’Isa @AvvRenatoDIsa renatodisa.com
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 gennaio 2013, n.99. L’azione di reintegra del detentore qualificato e non
La massima Occorre distinguere tra detenzione nell’interesse proprio del detentore (detenzione qualificata), in forza di un rapporto contrattuale anche atipico, e detenzione nell’interesse del possessore (detenzione non qualificata, quale quella del mandatario o del gestore), riconoscendo al detentore qualificato la legittimazione alla proposizione dell’azione di reintegra verso i terzi ed anche verso il possessore, ed...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza del 4 gennaio 2013, n. 134. Quando nella liquidazione del danno biologico manchino criteri stabiliti dalla legge, il criterio di liquidazione cui i giudici di merito devono attenersi, al fine di garantire l’uniformità di trattamento, è quello predisposto dal Tribunale di Milano
La massima Quando nella liquidazione del danno biologico manchino criteri stabiliti dalla legge, il criterio di liquidazione cui i giudici di merito devono attenersi, al fine di garantire l’uniformità di trattamento, è quello predisposto dal Tribunale di Milano, in quanto ampiamente diffuso sul territorio nazionale, salvo circostanze in concreto idonee a giustificarne l’abbandono. Suprema Corte...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 27 dicembre 2012, n. 23930. In tema di divisione ereditaria, il criterio dell’estrazione a sorte previsto dall’art. 729 cod. civ. non ha carattere assoluto
Le massime 1. In tema di divisione ereditaria, il criterio dell’estrazione a sorte previsto dall’art. 729 cod. civ. nel caso di uguaglianza di quote a garanzia della trasparenza delle operazioni divisionali contro ogni possibile favoritismo – applicabile anche nell’ipotesi di divisione dei beni comuni, in virtù del rinvio recettizio di cui all’art. 1116 cod. civ....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 7 gennaio 2013, n. 222. In tema di misure cautelari a distanza di anni dal fatto l’ordinanza va motivata in modo rigoroso
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 7 gennaio 2013, n. 222[1] In tema di misura cautelari l’articolo 292 del Cpp, che prevede tra i requisiti dell’ordinanza lo specifico riferimento al tempo trascorso dalla commissione del reato, impone al giudice di motivare circa il punto sotto il profilo della valutazione della...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 5 novembre 2012, n. 18910. Se il parapetto non ha una altezza che consente un comodo affaccio in tutta sicurezza non possono essere invocate le distanze minime per il diritto di veduta previste degli artt. 905 e 907 c.c.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II CIVILE Sentenza 5 novembre 2012, n. 18910 Svolgimento del processo Con sentenza del 14.3.01 il Tribunale di Trani, sez. dist. di Andria, a conclusione del giudizio instaurato con ricorso per denunzia di nuova opera del 15.12.95 dai coniugi G.L. e L.R., cui aveva fatto seguito, con citazione del...