Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 19 gennaio 2017, n. 2669
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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 19 gennaio 2017, n. 2669

L’orientamento giurisprudenziale consolidato esclude che il reato di cui all’art. 571 cod. pen. sia configurabile in caso di eccesso di mezzi di correzione violenti o di uso sistematico della violenza, ma non in qualunque ipotesi di ricorso a forme di violenza fisica, che ha ritenuto integrato il reato di abuso di mezzi di correzione in...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 ottobre 2015, n. 42993. La violenza idonea ad integrare il delitto di violenza sessuale è anche quella che induce la vittima in uno stato di soggezione, disagio o vergogna sì che ella si determina ad “assecondare” le richiesta del proprio abusatore per evitare danni maggiori, a sé stessa o ai figli. Si tratta, in altri termini, di condotta necessitata che, anzi, più che mai evidenzia la chiara assenza di consenso da parte della donna quando, «ormai sfinita e stanca», si era decisa ad accettare le iniziative sessuali dei marito. L’idoneìtà della violenza o della minaccia a coartare la vittima di abusi sessuali non va esaminata secondo criteri astratti ma valorizzando le circostanze concrete «sicché essa può sussistere anche in relazione ad una intimidazione psicologica attuata in situazioni particolari tali da influire negativamente sul processo mentale di libera determinazione della vittima, senza necessità di protrazione nel corso della successiva fase esecutiva

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 26 ottobre 2015, n. 42993 Ritenuto in fatto 1. Vicenda processuale e provvedimento impugnato – L’imputato è stato accusato di maltrattamenti e violenza sessuale in danno della propria moglie e, per tale motivo, è stato condannato in primo grado alla pena di quattro anni ed otto mesi di...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 21 luglio 2015, n. 31654. Esercizio arbitrario delle proprie ragioni e non violenza privata per il creditore che appoggia una pistola sulla scrivania del debitore

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 21 luglio 2015, n. 31654 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUNO Paolo Antonio – Presidente Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo – rel. Consigliere Dott. MICHELI Paolo – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 5 giugno 2015, n. 24236. Deve essere annullata, con rinvio, la condanna per il reato di omessa somministrazione dei mezzi di sussistenza, quando il giudice non abbia adeguatamente considerato documenti che proverebbero il pagamento di somme a favore delle persone offese, sebbene in modo non conforme ai contenuti dell’obbligo di mantenimento e anche quando non vi sia evidenza dell’avvenuta ricezione da parte dei destinatari

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 5 giugno 2015, n. 24236 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. ROTUNDO Vincenzo – Consigliere Dott. CITTERIO Carlo – rel. Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott. BASSI...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 15 giugno 2015, n. 24895. Integra il reato di violenza sessuale e non quello di molestia sessuale il toccamento non casuale dei glutei, anche se sopra i vestiti, essendo configurabile la contravvenzione, ai sensi dell’art. 660 c.p., solo in presenza di espressioni verbali a sfondo sessuale o di atti di corteggiamento, invasivi ed insistiti, diversi dall’abuso sessuale

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 15 giugno 2015, n. 24895 Ritenuto in fatto Con sentenza emessa in data 8.1.2008, il Tribunale di Viterbo ha dichiarato M.N. colpevole dei reati del reato previsto e punito dagli artt. 81 e 609 bis c.p. (capo A) per avere, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso,...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 29 maggio 2015, n. 23272. Risponde del reato di violenza sessuale di gruppo il genitore che, pur non partecipando alla commissione di atti sessuali sul figlio minore, sia presente sul luogo del fatto ed agevoli concretamente l’abuso sessuale posto in essere da parte del correo

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 29 maggio 2015, n. 23272 Ritenuto in fatto La Corte di Appello di Torino, pronunciando nei confronti dell’odierna ricorrente, con sentenza del 20.6.2014, confermava la sentenza con cui in data 25.10.2013 il GUP del Tribunale di Torino, all’esito di giudizio abbreviato, aveva condannato O.L. , con l’attenuante del...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 24 marzo 2015, n. 12244. Applicabilità dell’art. 275, comma 2-bis, c.p.p. (che vieta l’applicazione di misure cautelari privative della libertà personale se il giudice ritiene che con la sentenza definitiva potrà essere concessa la sospensione condizionale della pena) anche rispetto alle misure cautelari previste per i minorenni.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 24 marzo 2015, n. 12244 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. GENTILI Andrea...