Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 2 luglio 2015, n. 28088 Ritenuto in fatto Con sentenza in data 6/3/2014 la Corte di Appello di Trieste ha confermato la sentenza emessa all’esito di giudizio abbreviato dal Giudice per l’udienza preliminare presso il Tribunale di Gorizia in data 15/1/2013 con la quale C.M. è stato dichiarato...
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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 12 maggio 2015, n. 19551. Integra il reato di violenza privata la condotta del conducente di autoveicolo il quale compia deliberatamente manovre insidiose al fine di interferire con la condotta di guida di altro utente della strada, realizzando così una privazione della libertà di determinazione e di azione della persona offesa, che si viene a trovare nell’impossibilità di eseguire una qualsiasi manovra di emergenza – di arresto o deviazione del veicolo – per evitare la collisione ovvero si viene a trovare costretto a cambiare direzione di marcia proprio per evitare la collisione
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 12 maggio 2015, n. 19551 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAPALORCIA Grazia – Presidente Dott. VESSICHELLI Maria – rel. Consigliere Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. PEZZULLO Rosa – Consigliere Dott. PISTORELLI...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 19 marzo 2015, n. 11640. In tema di falso in atto pubblico, il pubblico ufficiale estensore dell’atto non puo’ invocare la scriminante dell’esercizio del diritto (articolo 51 c.p.), “sub specie” del principio “nemo tenetur se detegere”, per avere attestato il falso al fine di non fare emergere la propria penale responsabilita’ in ordine all’episodio in esso rappresentato, non potendo la finalita’ probatoria dell’atto pubblico essere sacrificata all’interesse del singolo di sottrarsi alle conseguenze di un delitto.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 19 marzo 2015, n. 11640 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PAOLONI Giacomo – Presidente Dott. CITTERIO C. – rel. Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott. BASSI A. – Consigliere Dott. PATERNO’...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 marzo 2015, n. 10217. Tra le ipotesi di perseguibilità della violenza sessuale senza querela dell'offeso spicca la fattispecie di connessione dell'abuso ad altro delitto procedibile d'ufficio: la ratio del mutamento del regime di procedibilità si incardinerebbe, secondo la chiave prospettica tradizionale, nella dinamiche della tutela della riservatezza della persona offesa. Una più pregnante lettura, che valorizzi il ruolo della vittima nell'accertamento giudiziario e le esigenze di protezione riconosciute sul piano sovranazionale a tutela della sua dignità di persona ferita, conducono, tuttavia, a una più composita rimeditazione delle logiche sottese al meccanismo
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 marzo 2015, n. 10217 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – rel. Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – Consigliere Dott. MENGONI Enrico...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 16 gennaio 2015, n.2283. Il delitto di violenza privata non è assorbito in quello di cui all'art. 612-bis cod. pen.: l'art. 610 cod. pen. protegge il processo di formazione e di attuazione della volontà personale, l'art. 612/bis è volto – al pari dell'art. 612 cod. pen. – alla tutela della tranquillità psichica, ritenuta, con pieno fondamento, condizione essenziale per la libera formazione ed estrinsecazione della volontà suddetta
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 16 gennaio 2015, n.2283 Ritenuto in fatto Il Tribunale di Arezzo, con sentenza riformata, limitatamente alla pena, dalla Corte di appello di Firenze in data 4/10/2013, ha ritenuto C.S. responsabile, nei confronti della ex-convivente D.S. , di atti persecutori (art. 612-bis cod. pen., capo A),...