Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 3 marzo 2015, n. 4282 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 2 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETITTI Stefano – Presidente Dott. MANNA Felice – rel. Consigliere Dott. CORRENTI Vincenzo – Consigliere Dott. FALASCHI Milena – Consigliere...
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 25 febbraio 2015, n. 8352. Nei reati omissivi, come quello del mancato versamento dell’Iva, la causa di forza maggiore è integrata dall’assoluta impossibilità, e non invece dalla semplice difficoltà, a porre in essere il comportamento omesso. Pertanto, non si può invocare l’esimente quando l’inadempimento: è stato provocato anche dal mancato pagamento alle scadenze mensili; non è derivato da atti non imputabili all’imprenditore che non ha potuto porvi rimedio per cause indipendenti dalla sua volontà; è frutto di una scelta imprenditoriale indirizzata a fronteggiare una crisi di liquidità
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 febbraio 2015, n. 8352 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. RAMACCI Luca – Consigliere Dott. ACETO Aldo – rel. Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. ANDRONIO...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 marzo 2015, n. 9392. La somma corrispondente al ricavo d'impresa derivante da operazioni societarie in nero, è sequestrabile per equivalente in quanto costituisce il profitto o il prodotto del reato di cui agli artt. 648 bis e 648 ter cod. pen.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 4 marzo 2015, n. 9392 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Ciro – Presidente Dott. GALLO Domenico – Consigliere Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. ALMA Marco Mar – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 21 gennaio 2015, n. 961. Il giudice di merito non può desumere l'esistenza di un'autonoma organizzazione dal solo fatto che l'esercente un'attività artistica disponga di un agente e stipuli contratti con una società organizzatrice di spettacoli
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA sentenza 21 gennaio 2015, n. 961 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 15 febbraio 2012 la Commissione tributaria regionale dell’Emilia Romagna rigettava l’appello del contribuente contro la sentenza dì primo grado che aveva confermato il recupero a tassazione diretta e indiretta (IVA) per l’anno 2003 a carico del...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 2 marzo 2015, n. 4134. In tema di imposta di registro, lo scioglimento del rapporto contrattuale per mutuo dissenso, pur rientrando nella vasta categoria degli eventi risolutivi del contratto, realizza la ritrattazione bilaterale del contratto con la conclusione di un nuovo negozio, da assoggettare a tassazione secondo il disposto dell'art. 28, comma 2, del T.U. Registro
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 2 marzo 2015, n. 4134 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CICALA Mario – Presidente Dott. BOGNANNI Salvatore – Consigliere Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 7 gennaio 2015, n. 33. In virtù degli artt. 62 e 64, del D. Lgs. 15 novembre 1993, n. 507, i Comuni devono istituire una apposita tassa annuale su base tariffaria, che viene a gravare su chiunque occupi o conduca i locali, a qualsiasi uso adibiti, esistenti nelle zone del territorio comunale, in cui i servizi sono istituiti, compresi i garage. Tale tassa è dovuta indipendentemente dal fatto che l'utente utilizzi il servizio, salva l’autorizzazione dell'ente impositore allo smaltimento dei rifiuti secondo altre modalità, purché il servizio sia istituito, e sussista la possibilità della utilizzazione, ma ciò non significa che, per ogni esercizio di imposizione annuale, la tassa è dovuta solo se il servizio sia stato esercitato dall'ente impositore in modo regolare, così da consentire al singolo utente di usufruirne pienamente
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI sentenza 7 gennaio 2015, n. 33 Svolgimento del processo 1. Il Comune di Catania propone ricorso per cassazione, sulla base di tre motivi, avverso la sentenza della commissione tributaria regionale della Sicilia, sez. stacc. di Catania, n. 258/18/12, pubblicata il 22 novembre 2012, con la quale essa rigettava l’appello...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 febbraio 2015, n. 6823. L’accertamento presuntivo ammesso in sede tributaria non può trovare ingresso in sede penale in quanto il giudice è tenuto a verificare la sussistenza della violazione a mezzo di specifiche indagini che possano fare luce sulla fondatezza o meno della tesi accusatoria. Non sono sufficienti perciò presunzioni o criteri di valutazioni validi ai fini fiscali. La Cassazione con questa affermazione ha accolto il ricorso di un imprenditore condannato in primo e in secondo grado per il delitto di omessa presentazione della dichiarazione che lamentava il fatto che l’imposta evasa era stata quantificata presuntivamente in base all’accertamento tributario, con la conseguenza che il giudice penale aveva omesso di accertare il superamento della soglia di punibilità
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 17 febbraio 2015, n. 6823 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. SAVINO Mariapia Gaetan – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 9 gennaio 2015, n. 171. Il termine di decadenza stabilito a carico dell'ufficio tributario ed in favore del contribuente per l'esercizio del potere impositivo ha natura sostanziale e non appartiene a materia sottratta alla disponibilità delle parti, in quanto tale decadenza non concerne diritti indisponibili dello Stato alla percezione di tributi, ma incide unicamente sul diritto del contribuente a non vedere esposto il proprio patrimonio, oltre un certo limite di tempo, alle pretese del Fisco
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI ordinanza 9 gennaio 2015, n. 171 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IACOBELLIS Marcello – Presidente – Dott. DI BLASI Antonino – Consigliere – Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere – Dott. COSENTINO...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 14 gennaio 2015, n. 439. Nei processi di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale integra gli estremi della condotta elusiva quella costruzione che, tenuto conto sia della volontà delle parti implicate che del contesto fattuale e giuridico, ponga quale elemento essenziale dell’operazione economica lo scopo di ottenere vantaggi fiscali, con la conseguenza che il divieto di comportamenti abusivi non vale ove quelle operazioni possano spiegarsi altrimenti che con il mero conseguimento di risparmi d’imposta e manchi il presupposto dell’esistenza di un idoneo strumento giuridico che, pur se alternativo a quello scelto dalla parte contribuente, sia comunque funzionale al raggiungimento dell’obiettivo economico perseguito
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA SENTENZA 14 gennaio 2015, n. 439 RITENUTO IN FATTO 1. Con sentenza del 2 luglio 2010 la Commissione tributaria regionale delle Marche rigettava l’appello principale della S.p.A. BIESSE, società quotata in Borsa dal 2001 e incorporante a soc. INTERMAC dal 2002, e quello incidentale dell’Agenzia delle entrate, così confermando,...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 19 febbraio 2015, n. 3300. In tema di imposta di registro, le disposizioni soggette a tassazione unica sono soltanto quelle fra le quali intercorre, in virtù della legge o per esigenza obiettiva del negozio giuridico, e non per volontà delle parti, un vincolo di connessione, o compenetrazione, immediata e necessaria; in altri termini, occorre, che sussista tra le convenzioni, ai fini della tassazione unica, un collegamento che non dipenda dalla volontà delle parti, ma sia, con carattere di oggettiva causalità, connaturato, come necessario giuridicamente e concettualmente, alle convenzioni stesse
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 19 febbraio 2015, n. 3300 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BOGNANNI Salvatore – Presidente Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere Dott. COSENTINO Antonello – Consigliere Dott....