Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 24 giugno 2015, n. 26517 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – rel. Consigliere Dott. RAMACCI Luca – Consigliere Dott. GAZZARA...
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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 19 giugno 2015, n. 12764. In tema di giudicato, qualora due giudizi facciano riferimento ad uno stesso rapporto giuridico ed uno dei due si sia concluso con sentenza definitiva, il principio, secondo il quale l’accertamento così compiuto in ordine alla situazione giuridica ovvero alla soluzione di questioni di fatto e di diritto relative ad un punto fondamentale comune ad entrambe le cause preclude il riesame dello stesso punto, non trova applicazione allorché tra i due giudizi non vi sia identità di parti, essendo l’efficacia soggettiva del giudicato circoscritta, ai sensi dell’art. 2909 cod. civ., ai soggetti posti in condizione di intervenire nel processo
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 19 giugno 2015, n. 12764 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIRGILIO Biagio – Presidente Dott. GRECO Antonio – Consigliere Dott. CIGNA Mario – rel. Consigliere Dott. IOFRIDA Giulia – Consigliere Dott. CRUCITTI Roberta...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 giugno 2015, n. 25353. In tema di reati tributari, al fine della configurabilità dell’aggravante del c.d. metodo mafioso prevista dall’art. 7, d.l. n. 152 del 1991, conv. in legge n. 203 del 1991, è sufficiente che il reo abbia agito al fine di agevolare l’attività dell’associazione criminale, in quanto, avendo detta aggravante natura oggettiva, la stessa è valutabile a suo carico se da questi conosciuta o ignorata per colpa o ritenuta inesistente per errore determinato da colpa, non sussistendo – attesa l’ampia formulazione dell’art.59, comma secondo, cod. pen., introdotto dalla legge 7 febbraio 1990 n. 19 – logica incompatibilità tra l’imputazione a titolo di dolo della fattispecie criminosa base (nella specie, l’art. 8, d. Igs. n. 74 del 2000) e quella, a titolo di colpa, di un elemento accidentale come la circostanza in questione
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 17 giugno 2015, n. 25353 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 17 giugno 2015, n. 12559. Nel processo tributario, fermo restando il divieto di ammissione della prova testimoniale posto dall¿art. 7 del D.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, il potere di introdurre dichiarazioni rese da terzi in sede extraprocessuale, con il valore proprio degli elementi indiziari, va riconosciuto non soltanto all¿Amministrazione finanziaria, ma anche al contribuente, con il medesimo valore probatorio
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 17 giugno 2015, n. 12559 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CIRILLO Ettore – Presidente Dott. OLIVIERI Stefano – Consigliere Dott. SCODITTI Enrico – Consigliere Dott. PERRINO Angelina Maria – rel. Consigliere Dott. VELLA...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 giugno 2015, n. 24965. Nei reati tributari, il profitto del reato è rappresentato dal quantum d’imposta evasa che non coincide automaticamente con l’importo indicato nella fattura. La nozione di profitto del reato oggetto del sequestro preventivo e funzionale alla confisca per equivalente è rappresentata dal risparmio economico derivante dalla sottrazione degli importi evasi alla loro destinazione fiscale. Tale importo, tuttavia, non è identificabile automaticamente nella cifra esposta in fattura, dovendo invece essere individuato nel risultato contabile ricavabile dalla lettura complessiva di tutti gli elementi attivi e passivi indicati dal dichiarante
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 giugno 2015, n. 24965 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 giugno 2015, n. 24958. In tema di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente il giudice che emette il provvedimento ablativo è tenuto soltanto ad indicare l’importo complessivo da sequestrare, mentre l’individuazione specifica del bene è riservata alla fase esecutiva, con la conseguenza che una contestazione da parte dell’indagato relativa ai beni non può essere proposta mediante richiesta di riesame ma attraverso incidente di esecuzione con tutto ciò che consegue in termini di diversa disciplina. Là dove l’individuazione dei beni da sequestrare avvenga in sede esecutiva il terzo può rivendicare l’esclusiva titolarità o disponibilità del bene attraverso la richiesta di riesame in quanto finisce per mettere in discussione la stessa legittimità del sequestro proprio perché realizzato nei suoi confronti
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 giugno 2015, n. 24958 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. GRILLO Renato – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. GENTILI Andrea...
Corte di Cassazione, sezione III, ordinanza 15 giugno 2015, n. 24928. L’interesse concreto e attuale che deve sussistere ai fini della proposizione dell’istanza di riesame del sequestro non può essere identificato nell’interesse, non già alla restituzione del bene, bensì ad assicurare il regolare svolgimento della procedura di acquisizione delle prove, attraverso la verifica che ogni mezzo diretto alla formazione delle prove sia acquisito regolarmente, nei casi ed entro i limiti previsti dalla legge
Suprema Corte di Cassazione sezione III ordinanza 15 giugno 2015, n. 24928 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. SAVINO Mariapia – rel. Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. ANDRONIO...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 12 giugno 2015, n. 12287. In tema di applicazione dell’IRAP in relazione all’esercizio di una attività di lavoro autonomo, e con specifico riguardo all’impiego non occasionale di lavoro altrui, costituente una delle possibili condizioni che configurano l’esistenza di un’autonoma organizzazione, deve ritenersi soggetto al tributo il professionista che, per prestazioni afferenti l’esercizio della propria attività, eroghi elevati compensi a terzi, a nulla rilevando il mancato impiego di personale dipendente
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 12 giugno 2015, n. 12287 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI IASI Camilla – Presidente Dott. VIRGILIO Biagio – Consigliere Dott. GRECO Antonio – Consigliere Dott. IOFRIDA Giulia – rel. Consigliere Dott. CRUCITTI...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 10 giugno 2015, n. 12021. In tema di accertamento fiscale, al contribuente, esercente la professione di amministratore di immobili per conto terzi, non si applica, quale lavoratore autonomo, la presunzione legale di redditività delle movimentazioni bancarie di cui all’art. 32, comma 1, n. 2), del d.P.R. n. 600 del 1973
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 10 giugno 2015, n. 12021 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SAMBITO Maria Giovanna Concetta – Presidente Dott. BOTTA Raffaele – Consigliere Dott. MELONI Marina – Consigliere Dott. NAPOLITANO Lucio – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 5 giugno 2015, n. 11663. Le disposizioni contenute nel d.P.R. n. 574 del 1988 e, segnatamente, l’art. 8, che consente al cittadino italiano di lingua tedesca, residente nella provincia di Bolzano, di eccepire la nullità dell’atto amministrativo notificatogli, per il mancato rispetto dell’art. 7 dello stesso d.P.R., che impone, in tal caso, l’uso della lingua tedesca, non trovano applicazione nei confronti della cittadina svizzera, di madrelingua tedesca e residente nella medesima
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 5 giugno 2015, n. 11663 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCININNI Carlo – Presidente Dott. CIRILLO Ettore – Consigliere Dott. VALITUTTI Antonio – rel. Consigliere Dott. MARULLI Marco – Consigliere Dott. TRICOMI Laura...