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La violazione di un diritto assoluto, quale la vita, la libertà, la salute, la dignità e l’integrità morale della persona, che costituisca la causa petendi di un’azione risarcitoria, non trasforma, per una sorta di traslazione contenutistica, il conseguente diritto al risarcimento del danno in un diritto imprescrittibile. Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 aprile 2016, n. 6833.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 8 aprile 2016, n. 6833 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIVALDI Roberta – Presidente Dott. TRAVAGLINO Giacomo – rel. Consigliere Dott. SCRIMA Antonietta – Consigliere Dott. VINCENTI Enzo – Consigliere Dott. ROSSETTI...

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Il lavoratore ha il diritto di accedere al proprio fascicolo personale conservato dall’azienda. Se serve anche mediante apposita richiesta al Garante per la protezione dei dati personali. Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 aprile 2016, n. 6775.

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 7 aprile 2016, n. 6775 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NOBILE Vittorio – Presidente Dott. BRONZINI Giuseppe – Consigliere Dott. TRIA Lucia – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. TRICOMI Irene –...

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Il titolare di una carta di credito ha l’obbligo di custodire la carta e, in caso di furto o smarrimento, anche quello di darne tempestiva comunicazione alla banca per bloccarne l’utilizzo. Se ciò non avviene, all’istituto di credito emittente spetta un risarcimento per un importo pari agli acquisti fatti dal ladro nelle more della denuncia. Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 7 aprile 2016, n. 6751.

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 7 aprile 2016, n. 6751 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. BERNABAI Renato – rel. Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere Dott. MERCOLINO Guido – Consigliere...

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A meno di un dolo di calunnia, chi rende dichiarazioni al pubblico ministero che comportino il rischio dell’esercizio dell’azione penale nei confronti di altri non è responsabile del danno consistente nel concreto avvio di un procedimento penale a carico della persona cui le dichiarazioni si riferiscono. Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 7 aprile 2016, n. 6786.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 7 aprile 2016, n. 6786 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente Dott. TRAVAGLINO Giacomo – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – rel. Consigliere Dott. BARRECA Giuseppina Luciana – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 aprile 2016, n. 6844. In materia di risarcimento danni per responsabilità civile conseguente ad un infortunio sportivo verificatosi a carico di uno studente all’interno della struttura scolastica durante le ore di educazione fisica, nell’ambito dello svolgimento di una partita, ai fini della configurabilità di una responsabilità a carico della scuola ex art. 2048 cod. civ., incombe sullo studente l’onere di provare il fatto costitutivo della sua pretesa, ovvero l’illecito subito da parte di un altro studente, e sulla scuola l’onere di provare il fatto impeditivo, ovvero di non aver potuto evitare, pur avendo predisposto le necessarie cautele, il verificarsi del danno; in particolare, non può essere considerata illecita la condotta di gioco che ha provocato il danno se è stata tenuta in una fase di gioco quale normalmente si presenta nel corso della partita, e si è tradotta in un comportamento normalmente praticato per risolverla, senza danno fisico, in favore dei quello dei contendenti che se ne serve, se non è in concreto connotata da un grado di violenza ed irruenza incompatibili col contesto ambientale e con 1 età e la struttura fisica delle persone partecipanti al gioco

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 8 aprile 2016, n. 6844 Ritenuto in fatto 1. – Con sentenza del luglio 2005, il Tribunale di L’Aquila rigettò la domanda proposta da S.A. e C.E. , nella qualità di genitori esercenti la potestà sul figlio minore A. , per sentir condannare il Ministero dell’istruzione e la...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 8 aprile 2016, n. 6939. In tema di sinistri derivanti dalla circolazione stradale, che l’apprezzamento del giudice di merito relativo alla ricostruzione della dinamica dell’incidente, all’accertamento della condotta dci conducenti dei veicoli, alla sussistenza o meno della colpa dei soggetti coinvolti e alla loro eventuale graduazione, al pari dell’accertamento dell’esistenza o dell’esclusione del rapporto di causalità tra i comportamenti dci singoli soggetti e l’evento dannoso, si concreta in un giudizio di mera fatto, che resta sottratto al sindacato di legittimità, qualora il ragionamento posto a base delle conclusioni sia caratterizzato da completezza, correttezza e coerenza dal punto di vista logico-giuridico. Tale principio ha trovato applicazione anche in relazione all’incidente oggetto del caso di specie, benché lo stesso sia consistito non in uno scontro tra veicoli ma, piuttosto, nell’investimento di un bambino da parte di un veicolo. Nel caso specifico la Corte d’appello ha ricostruito la dinamica dell’incidente, evidenziando che lo stesso era da ricondurre a responsabilità esclusiva del bambino, sbucato improvvisamente davanti alla vettura del conducente investitore, in modo che l’urto era stato inevitabile; ed ha specificato che nessun addebito di colpa poteva essere mosso al conducente investitore

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 8 aprile 2016, n. 6939 Svolgimento del processo E’ stata depositata la seguente relazione. «1. A.M. e D.B., nella qualità di genitori del figlio minore D. flutti, convennero in giudizio, davanti al Tribunale di Brescia, A.P., A.B. e la Reale Mutua Assicurazioni s.p.a., nelle rispettive qualità di proprietario,...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 24 marzo 2016, n. 5880. Se il danno subito da uno studente in un sinistro stradale produce un’invalidità «non lieve», il giudice non può ricondurre la menomazione della futura capacità lavorativa subita dal minore all’interno del danno «non patrimoniale» ma deve quantificarla separatamente, anche se non è provata la perdita di chance rispetto ad una specifica

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 24 marzo 2016, n. 5880 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CHIARINI Maria Margherita – Presidente Dott. FRASCA Raffaele – rel. Consigliere Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. ESPOSITO Antonio Francesco – Consigliere...