L’accertamento del nesso di causalità nella responsabilità sanitaria
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L’accertamento del nesso di causalità nella responsabilità sanitaria

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|5 marzo 2024| n. 5922.

L'accertamento del nesso di causalità nella responsabilità sanitaria è improntato alla regola di funzione della preponderanza dell'evidenza (o del "più probabile che non"), la quale, con riguardo al caso in cui, rispetto a uno stesso evento, si pongano un'ipotesi positiva e una complementare ipotesi negativa, impone al giudice di scegliere quella rispetto alla quale le probabilità che la condotta abbia cagionato l'evento risultino maggiori di quelle contrarie, e con riguardo, invece, al caso in cui, in ordine allo stesso evento, si pongano diverse ipotesi alternative, comporta che il giudice dapprima elimini, dal novero delle ipotesi valutabili, quelle meno probabili e poi analizzi le rimanenti ipotesi ritenute più probabili, selezionando, infine, quella che abbia ricevuto, secondo un ragionamento di tipo inferenziale, il maggior grado di conferma dalle circostanze di fatto acquisite al processo, in ogni caso esercitando il proprio potere di libero apprezzamento di queste ultime tenendo conto della qualità, quantità, attendibilità e coerenza delle prove disponibili, dalla cui valutazione complessiva trarre il giudizio probabilistico.

Responsabilità sanitaria per attività medico-chirurgica e le linee guida
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Responsabilità sanitaria per attività medico-chirurgica e le linee guida

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|11 dicembre 2023| n. 34516.

In tema di responsabilità sanitaria per attività medico-chirurgica, le linee guida non hanno rilevanza normativa o "parascriminante", non essendo né tassative, né vincolanti; conseguentemente, pur rappresentando un parametro utile nell'accertamento dei profili di colpa medica, esse non valgono ad eliminare la discrezionalità del giudice di valutare se le circostanze del caso concreto esigano una condotta diversa da quella prescritta nelle medesime linee guida.

Al fine di permettere al paziente l’espressione di un consenso informato al trattamento sanitario
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Al fine di permettere al paziente l’espressione di un consenso informato al trattamento sanitario

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|7 novembre 2023| n. 31026.

In tema di responsabilità per attività medico-chirurgica, al fine di permettere al paziente l'espressione di un consenso informato al trattamento sanitario, il medico deve fornire informazioni dettagliate in merito alla natura, portata ed estensione dell'intervento, dei suoi rischi, dei risultati conseguibili e delle possibili conseguenze negative, che ben possono essere contenute in un modulo prestampato, la cui idoneità, ai fini della completezza ed effettività del consenso, va, invece, esclusa ove il contenuto del modulo sia generico.

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Mancata diagnosi in tempo di una malattia mortale

Corte di Cassazione, sezione terza civile, Sentenza 15 aprile 2019, n. 10424. La massima estrapolata: La mancata diagnosi in tempo di una malattia mortale priva il paziente del diritto a operare le sue «scelte ultime», col conseguente diritto di ottenere il risarcimento del danno consistente nella «perdita di un ventaglio di opzioni, con le quali...

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Diagnosi «corretta» e «tempestiva» e la responsabilità medica

Corte di Cassazione, sezione terza civile, Ordinanza 20 novembre 2018, n. 29838. La massima estrapolata: L’incertezza sugli effetti per la salute di una diagnosi «corretta» e «tempestiva» non può portare ad escludere la responsabilità medica per mancanza del «nesso eziologico» rispetto all’evento dannoso. Tale nesso infatti «può risultare provato – in modo certo ovvero secondo...

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La responsabilità del medico aiuto negli interventi chirurgici di ”equipe”

Corte di Cassazione, sezione terza civile, Sentenza 23 ottobre 2018, n. 26728. La massima estrapolata: Negli interventi chirurgici anche il medico aiuto nell’”equipe” ha responsabilità (per mancato consenso) se consiglia il paziente verso l’operazione poi finita male. La colpa quindi non è sempre e solo imputabile al chirurgo che seguendo le regole della best practice...

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Determina l’esistenza di un danno risarcibile alla persona l’omissione della diagnosi di un processo morboso terminale, ove risulti che, per effetto dell’omissione, sia andata perduta dal paziente la possibilita’ di sopravvivenza per un periodo limitato, in piu’ rispetto al periodo temporale effettivamente vissuto.

Corte di Cassazione, sezione terza civile, Sentenza 27 giugno 2018, n. 16919. La massima estrapolata: Determina l’esistenza di un danno risarcibile alla persona l’omissione della diagnosi di un processo morboso terminale, ove risulti che, per effetto dell’omissione, sia andata perduta dal paziente la possibilita’ di sopravvivenza per alcune settimane od alcuni mesi, o comunque per...

Onere di provare il nesso di causalita’ tra l’aggravamento della patologia (o l’insorgenza di una nuova malattia) e l’azione o l’omissione dei sanitari
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Onere di provare il nesso di causalita’ tra l’aggravamento della patologia (o l’insorgenza di una nuova malattia) e l’azione o l’omissione dei sanitari

Corte di Cassazione, sezione terza civile, ordinanza 13 aprile 2018, n. 9195. In tema di responsabilita’ per attivita’ medico-chirurgica, deve ritenersi posto, a carico dell’attore, l’onere di provare l’esistenza del rapporto di cura, del danno e del nesso di causalita’ tra quest’ultimo e la condotta del medico, potendo al contrario limitarsi ad allegare la colpa...

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La violazione del dovere del medico di informare preventivamente e chiaramente il paziente può comportare il danno alla salute, oppure il danno al diritto all’autodeterminazione.

Corte di Cassazione, sezione terza civile, ordinanza 4 maggio 2018, n.10608. La violazione del dovere del medico di informare preventivamente e chiaramente il paziente può comportare il danno alla salute, oppure il danno al diritto all’autodeterminazione. In particolare, nel caso di omessa informazione circa un intervento, necessario e correttamente eseguito, che non ha causato danno...

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In tema di responsabilità professionale del medico, in presenza di un atto terapeutico necessario e correttamente eseguito in base alle regole dell’arte

Corte di Cassazione, sezione terza civile, sentenza 13 aprile 2018, n. 9180. In tema di responsabilità professionale del medico, in presenza di un atto terapeutico necessario e correttamente eseguito in base alle regole dell’arte, dal quale tuttavia siano derivate conseguenze dannose per la salute e senza un’adeguata informazione del paziente sugli effetti, il medico può...