I limiti alla cognizione e alla decisione fissati nell’articolo 597 cpp non impediscono alla Corte d’appello di escludere ex officio una circostanza aggravante contestata e ritenuta sussistente dal primo giudice quando, sulla scorta della ricostruzione storica del fatto nella sentenza appellata, ne risultino inesistenti i presupposti Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 27...
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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 27 gennaio 2017, n. 4123
In tema di resistenza a pubblico ufficiale, integra un unico reato, e non una pluralità di reati avvinti dalla continuazione, la violenza o la minaccia posta in essere nel medesimo contesto fattuale per opporsi al compimento di uno stesso atto di ufficio o di servizio, anche se nei confronti di più pubblici ufficiali od incaricati...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 2 dicembre 2016, n. 51616
Integra la resistenza a pubblico ufficiale il comportamento di uno straniero ubriaco che rivolge parole sconvenienti alle forze dell’ordine anche se dichiara di non comprendere bene la lingua italiana e, quindi, di non essersi reso conto delle parole offensive proferite Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 2 dicembre 2016, n. 51616 REPUBBLICA ITALIANA...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 12 dicembre 2016, n. 52558
L’esimente della reazione agli atti arbitrari del pubblico ufficiale (art. 4 del D. Lgt n. 288 del 1944) è integrata ogni qual volta la condotta dello stesso pubblico ufficiale, per lo sviamento dell’esercizio di autorità rispetto allo scopo per cui la stessa è conferita o per le modalità di attuazione, risulta oggettivamente illegittima, non essendo...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 11 ottobre 2016, n. 42951
Opera la disciplina del concorso apparente di norme, e perciò il principio di specialità, di cui all’art. 9 della legge di depenalizzazione n. 689/1981 nel caso in cui uno stesso fatto sia punito da una disposizione penale e da una disposizione che preveda una sanzione amministrativa, ovvero da una pluralità di disposizioni che prevedano sanzioni...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 17 ottobre 2016, n. 43894
Quando il pubblico ufficiale pone in essere una condotta oggettivamente illegittima, in assenza dei necessari presupposti legittimanti, e sulla base di una decisione da lui assunta autonomamente o comunque al di fuori dell’obbligo di eseguire altrui decisioni, non è punibile, a norma dell’art. 393-bis cod. pen., una reazione strettamente proporzionata all’esigenza di esercitare un proprio...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 5 luglio 2016, n. 27603
L’inosservanza dell’obbligo di presentare i motivi nuovi nella cancelleria dei giudice dell’impugnazione (art. 585 comma quarto cod. proc. pen.) comporta inammissibilità degli stessi, a norma dell’art. 591 comma primo lett. c) cod. proc. pen.. A detta specifica disposizione non si può derogare con applicazione analogica delle modalità di presentazione ex art. 582 comma secondo o...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 27 aprile 2016, n. 17378.
Non può invocare l’esclusione della punibilità per la particolare tenuità del fatto il soggetto condannato per resistenza a pubblico ufficiale e per lesioni personali aggravate. Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 27 aprile 2016, n. 17378 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE...
È sufficiente che le espressioni offensive rivolte al pubblico ufficiale «possano essere udite dai presenti» perché scatti il reato di oltraggio. Infatti, il bene giuridico fondamentale tutelato dall'articolo 341-bis del codice penale è il buon andamento della pubblica amministrazione, per cui «già questa potenzialità costituisce un aggravio psicologico che può compromettere la sua prestazione, disturbandolo – mentre compie un atto del suo ufficio – perché gli fa avvertire condizioni avverse, per lui e per la pubblica amministrazione della quale fa parte, e ulteriori rispetto a quelle ordinarie». Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 13 aprile 2016, n. 15440.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 13 aprile 2016, n. 15440 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROTUNDO Vincenzo – Presidente Dott. GIANESINI Maurizio – Consigliere Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere Dott. COSTANZO Angelo – rel. Consigliere Dott. RICCIARELLI...
Non può richiamarsi l’esercizio del diritto di difesa ove le espressioni utilizzate non concernono in modo diretto e immediato l’oggetto della controversia e non hanno rilevanza funzionale rispetto alle argomentazioni poste a sostegno della tesi prospettata, risolvendosi in un apprezzamento sulla persona del dichiarante. Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 4 aprile 2016, n. 13414.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 4 aprile 2016, n. 13414 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CITTERIO Carlo – Presidente Dott. TRONCI Andrea – Consigliere Dott. RICCIARELLI Massimo – Consigliere Dott. GIORDANO Emilia Ann – rel. Consigliere Dott....