Rimane integrato l’articolo 582 cod. pen. (lesione personale) anche in presenza di fattori patologici transitori come la tachicardia o comunque le alterazioni anche non anatomiche da cui derivi una limitazione funzionale. Corte di Cassazione sezione quinta Penale sentenza 15 maggio – 25 settembre 2017, n. 44021 Presidente Bruno – Relatore Vessichelli Ritenuto in fatto 1....
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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 31 agosto 2017, n. 39771. In ordine alla responsabilità medica delle ostetriche per la morte intrauterina del feto
Per la morte intrauterina del feto, non possono considerate responsabili le ostetriche in servizio nella clinica privata se manca la prova che un coinvolgimento del medico avrebbe impedito l’evento. Sentenza 31 agosto 2017, n. 39771 Data udienza 31 maggio 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 7 aprile 2017, n. 17819
Non può essere contestata la bancarotta per distrazione quando l’imprenditore abbia alienato beni al di sotto del loro reale valore in epoca però precedente al fallimento Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 7 aprile 2017, n. 17819 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 22 marzo 2017, n. 13925
La fattispecie di cui all’articolo 489 non richiede, per la propria integrazione, la idoneità concreta dell’atto a far conseguire un vantaggio, e neppure la finalità dell’agente di procurasi un vantaggio, atteso che una simile evenienza può rilevare esclusivamente a titolo di indizio della volontarietà o meno della condotta consistente nell’uso. Viceversa, la nozione di uso...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 7 novembre 2016, n. 46688
In caso di sentenza di condanna relativa a un reato successivamente abrogato e qualificato come illecito civile, sottoposto a sanzione pecuniaria civile, ai sensi del d.lgs. 15 gennaio 2016, n. 7, il giudice della impugnazione, nel dichiarare che il fatto non è più previsto dalla legge come reato, deve revocare anche i capi della sentenza...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 16 settembre 2016, n. 38670
Le questioni attinenti alla pignorabilita’ dei beni sottoposti a sequestro conservativo sono deducibili con la richiesta di riesame e vanno decise dal tribunale del riesame Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 16 settembre 2016, n. 38670 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 8 settembre 2016, n.37397
L’attribuzione dei connotato di puttaniere al proprio coniuge, per quanto di fatto separato e impegnato in una relazione extra-coniugale, può valere – oggettivamente e con tutti i connotati del dolo per chi pronuncia la espressione – a lederne la reputazione e dunque la considerazione sociale, soprattutto se quella attribuzione è avvenuta ad opera della ex...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 28 giugno 2016, n. 26811
Risponde del reato di rivelazione di segreto professionale l’operatore sanitario (nella specie, l’ostetrica del reparto maternità di un ospedale pubblico) che riveli senza giustificato motivo a terzi che una paziente della struttura ha interrotto la gravidanza, ciò costituendo un segreto d’ufficio, avendo questi appreso della notizia di carattere sanitario, in ragione del proprio ufficio ossia,...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 6 maggio 2016, n. 18954
Il rinvio dell’articolo 324, comma 7, ai commi 9 e 9-bis dell’articolo 309 c.p.p. comporta, per un verso, l’applicazione integrale della disposizione di cui al comma 9-bis e, per altro verso, l’applicazione della disposizione del comma 9 in quanto compatibile con la struttura e la funzione del provvedimento applicativo della misura cautelare reale e del...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 5 giugno 2015, n. 24295. Relativamente alla cessione dell’avviamento, non può costituire oggetto di distrazione l’avviamento commerciale di un’azienda ove questo venga identificato come prospettiva di costituire rapporti giuridici solo teoricamente immaginabili e dunque con specifico riferimento allo sviamento di clientela; l’avviamento commerciale dell’azienda e’ invece suscettibile di distrazione quando, contestualmente, e’ stata oggetto di disposizione anche l’azienda medesima o quanto meno i fattori aziendali in grado di generare l’avviamento.
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 5 giugno 2015, n. 24295 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FUMO Maurizio – Presidente Dott. VESSICHELLI Mar – rel. Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere Dott. CAPUTO Angelo – Consigliere Dott. DEMARCHI...
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