Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 2 dicembre 2016, n. 51652
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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 2 dicembre 2016, n. 51652

Illegittimo il provvedimento che nega la scarcerazione al detenuto affetto da diabete mellito e da tumore le cui condizioni, secondo il Ctu, si possono aggravare e sono incompatibili con il regime carcerario   Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 2 dicembre 2016, n. 51652 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE...

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 12 dicembre 2016, n. 52558
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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 12 dicembre 2016, n. 52558

L’esimente della reazione agli atti arbitrari del pubblico ufficiale (art. 4 del D. Lgt n. 288 del 1944) è integrata ogni qual volta la condotta dello stesso pubblico ufficiale, per lo sviamento dell’esercizio di autorità rispetto allo scopo per cui la stessa è conferita o per le modalità di attuazione, risulta oggettivamente illegittima, non essendo...

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 7 novembre 2016, n. 46645
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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 7 novembre 2016, n. 46645

Concorso in bancarotta fraudolenta patrimoniale per l’amministratore della Srl che beneficia dell’attività distrattiva messa in atto dall’amministratore unico di una Spa Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 7 novembre 2016, n. 46645 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott....

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 27 settembre 2016, n. 40237
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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 27 settembre 2016, n. 40237

Lo stabile asservimento del pubblico ufficiale ad interessi personali di terzi, con episodi sia di atti contrari ai doveri d’ufficio che di atti conformi o non contrari a tali doveri, configura l’unico reato, permanente, previsto dall’art. 319 c.p., rimanendo assorbita la meno grave fattispecie di cui al precedente art. 318. SUPREMA CORTE  DI CASSAZIONE SEZIONE...

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 30 settembre 2016, n. 41118
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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 30 settembre 2016, n. 41118

Quando gli atti simulati o fraudolenti siano plurimi e concatenati, la consumazione del reato (ex articolo 388 cp attribuisce unitaria rilevanza agli atti nel loro complesso) coincide con l’ultimo atto rilevante e funzionale anche se successivo all’inottemperanza Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 30 settembre 2016, n. 41118 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL...

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 29 settembre 2016, n. 40754
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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 29 settembre 2016, n. 40754

Abuso d’ufficio, falso in atto pubblico e peculato per il responsabile del servizio finanziario del comune che riscuoteva e tributi “brevi manu” molti dei quali restavano in suo possesso Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 29 settembre 2016, n. 40754 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE...

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 7 ottobre 2016, n. 42545
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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 7 ottobre 2016, n. 42545

Ai fini del delitto di atti osceni la cella carceraria è luogo aperto al pubblico. Infatti, per luogo aperto al pubblico deve intendersi quell’ambiente anche ad accessibilità non generalizzata e libera per tutte le persone che vogliano introdurvisi, ma limitata, controllata e funzionalizzata ad esigenze non private, sempre che sussista la possibilità giuridica e pratica...

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 27 giugno 2016, n. 26638
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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 27 giugno 2016, n. 26638

A proposito “del tempo trascorso dalla commissione del reato” di cui all’articolo 292 del codice di rito, lettera c), nella formulazione allora vigente, che esso esprime la necessita’ di un impegno motivazionale crescente, per via dell’ordinario affievolimento delle esigenze cautelari che corrisponde alla maggiore distanza cronologica dai fatti – e’ stato quindi sostenuto che il...

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Corte di Casaszione, sezione VI, sentenza 18 febbraio 2016, n. 6673. Il decorso del quinquennio dal passaggio in giudicato della sentenza di applicazione della pena comporta l’estinzione del relativo reato e dei connessi effetti penali (ivi compresa, pertanto, la rilevanza dell’illecito ai fini della contestazione della recidiva), precisando che tali conseguenze si producono ipso iure, senza necessità di una formale declaratoria in tal senso da parte del giudice dell’esecuzione

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 18 febbraio 2016, n. 6673 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IPPOLITO Francesco – Presidente Dott. CARCANO Domenico – Consigliere Dott. TRONCI Andrea – rel. Consigliere Dott. CALVANESE Ersilia – Consigliere Dott. SCALIA...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 18 febbraio 2016, n. 6659. Il delitto di concussione differisce dal delitto di induzione indebita non solo per la maggiore intensità della pressione psicologica esercitata sul soggetto passivo dal soggetto qualificato, ma anche per la tipologia del danno prospettato, il quale si atteggia quale danno ingiusto nel delitto di concussione, laddove risulta conforme alle previsioni normative in quello di induzione indebita

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 18 febbraio 2016, n. 6659 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IPPOLITO Francesco – Presidente Dott. CARCANO Domenico – Consigliere Dott. TRONCI Andrea – rel. Consigliere Dott. CALVANESE Ersilia – Consigliere Dott. SCALIA...