Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 4 settembre 2017, n. 40260
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Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 4 settembre 2017, n. 40260

Integra il reato di truffa la condotta dell’imputato che, in qualità di delegato, riscuote indebitamente i ratei della pensione di pertinenza di una persona deceduta, nel caso in cui dichiari (falsamente) l’esistenza in vita dell’avente diritto. La dichiarazione “in positivo” circa l’esistenza in vita della persona che ha diritto alla pensione incide su una attività...

Corte di Cassazione, sezione feriale penale, sentenza  1 settembre 2017, n. 39856 
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Corte di Cassazione, sezione feriale penale, sentenza  1 settembre 2017, n. 39856 

Ai fini della configurabilità del delitto di ricettazione, la mancata, o inverosimile giustificazione del possesso di una cosa proveniente da delitto costituisce prova della conoscenza della sua illecita provenienza Suprema Corte di Cassazione sezione feriale penale sentenza  1 settembre 2017, n. 39856 Ritenuto in fatto e considerato in diritto 1. La Corte di appello di...

Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 5 aprile 2017, n. 17099
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Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 5 aprile 2017, n. 17099

Il reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, previsto dall’art. 474 cod. pen. richiede, per la sua configurabilità, la riproduzione degli elementi essenziali del marchio registrato nella loro interezza, laddove per l’integrazione del reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci ex art. 517 cod. pen. è sufficiente invece la...

Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 2 gennaio 2017, n. 5
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Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 2 gennaio 2017, n. 5

Il criterio distintivo tra il reato di truffa e quello di estorsione, quando il fatto è connotato dalla minaccia di un male, è rappresentato dalla concreta efficacia coercitiva, e non meramente manipolativa, della condotta minacciosa rispetto alla volontà della vittima, da valutarsi con verifica “ex ante”, che prescinde dalla effettiva realizzabilità del male prospettato Suprema...

Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 29 novembre 2016, n. 50733
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Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 29 novembre 2016, n. 50733

In caso di appropriazione indebita del bene in leasing ai fini della titolarità del diritto di querela la cassazione chiarisce che il trasferimento del veicolo si realizza con l’incontro del consenso e la “traditio” della cosa, mentre la trascrizione al Pra ha solo una funzione dichiarativa Suprema Corte di Cassazione sezione II penale sentenza 29...

Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 22 settembre 2016, n. 39331
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Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 22 settembre 2016, n. 39331

Il reato di maltrattamenti in famiglia si configura anche a seguito della cessazione della convivenza e in presenza della separazione, qualora l’attività persecutoria si contestualizzi in ambito familiare. Ed invero, il vincolo coniugale non viene meno con la separazione legale, ma si attenua soltanto, posto che rimangono integri i doveri di reciproco rispetto, di assistenza...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 2 marzo 2016, n. 8401. Il delitto di cui all’art. 572 c.p., per fatti avvenuti prima della sua riforma avvenuta nel 2012 e nel 2013, è configurabile anche in danno di persona convivente more uxorio, quando si sia in presenza di un rapporto tendenzialmente stabile, sia pure naturale e di fatto, instaurato tra le due persone, con legami di reciproca assistenza e protezione e dal quale emerga un progetto di vita comune

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 2 marzo 2016, n. 8401 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GALLO Domenico – Presidente Dott. AGOSTINACCHIO Luigi – Consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea – Consigliere Dott. TUTINELLI Vincenzo – Consigliere Dott. RECCHIONE Sandr...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 18 febbraio 2016, n. 6569. Sono indifferenti la forma o il modo della minaccia, potendo questa essere manifesta o implicita, palese o larvata, diretta o indiretta, reale o figurata, orale o scritta, determinata o indeterminata, purché comunque idonea, in relazione alle circostanze concrete, a incutere timore ed a coartare la volontà del soggetto passivo. La connotazione di una condotta come minacciosa e la sua idoneità ad integrare l’elemento strutturale del delitto di estorsione vanno valutate in relazione a concrete circostanze oggettive, quali la personalità sopraffattrice dell’agente, le circostanze ambientali in cui lo stesso opera, l’ingiustizia della pretesa, le particolari condizioni soggettive della vittima, vista come persona di normale impressionabilità, a nulla rilevando che si verifichi una effettiva intimidazione del soggetto passivo. Questo, ovviamente, ove il comportamento minatorio posto in esser non sia di consistenza tale da avere un potenziale offensivo di “oggettiva” incidenza, così da rendere non rilevante la verifica dell’efficacia in concreto della minaccia, con conseguente ininfluenza sulla valutazione della efficacia coercitiva dei comportamenti dell’indice di resilienza soggettiva della vittima

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza  18 febbraio 2016, n. 6569 Ritenuto in fatto 1.La Corte di appello di Roma confermava la condanna del F. alla pena di anni tre mesi, mesi sei di reclusione per il reato di estorsione continuata, consumata ai danni di D.F.G.. Si contestava all’imputato di avere costretto l’offesa a...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 21 gennaio 2016, n. 2782. Il vizio di aspecificità dell’atto di appello va valutato alla luce del princìpio del favor impugnationis. Seppur vero che la norma codicistica assegna un ruolo preminente all’allegazione dettagliata dei motivi dell’atto di appello, tale specificità va intesa, tuttavia, con minore rigore rispetto al giudizio di lettimità, ove non si può prescindere da essa

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 21 gennaio 2016, n. 2782 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GENTILE Mario – Presidente Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. AGOSTINACCHIO Luigi – Consigliere Dott. PARDO Ignazio – Consigliere Dott. RECCHIONE...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 settembre 2015, n. 37666. L’amministratore che sposta sul proprio conto personale (e su quello della moglie) denaro di spettanza dei condomini lo fa con «dolo» e commette il reato di «appropriazione indebita». Né può contestare l’«aggravante» per il «danno ingente» sostenendo che esso va parcellizzato per il numero dei condomini e non valutato nella sua interezza

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 17 settembre 2015, n. 37666 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIANDANESE Franco – Presidente Dott. MACCHIA Alberto – Consigliere Dott. DIOTALLEVI Giovanni – Consigliere Dott. ALMA Marco Maria – Consigliere Dott. RECCHIONE...