Risarcimento del danno biologico per stato ansioso-depressivo in favore del lavoratore che, in seguito al demansionamento si è trovata a vivere in uno stato di isolamento ed emarginazione in azienda Sentenza 16 novembre 2017, n. 27209 Data udienza 15 giugno 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO...
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 2 ottobre 2017, n. 22984. Ai fini della distinzione tra rapporto di lavoro autonomo e subordinato
Ai fini della distinzione tra rapporto di lavoro autonomo e subordinato, il criterio determinante è proprio quello della subordinazione, intesa come vincolo di natura personale che assoggetta il prestatore al potere direttivo del datore, con conseguente limitazione della sua autonomia, mentre altri elementi quali assenza di rischio, retribuzione, orari, possono avere una portata solo sussidiaria...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza 6 luglio 2017, n. 16684
Illegittimo il licenziamento giustificato con la drastica riduzione delle commesse se l’impresa individuale è funzionalmente collegata ad una srl in modo tale che l’apparato complessivo è di dimensioni maggiori di quelle affermate dal ricorrente. Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro ordinanza 6 luglio 2017, n. 16684 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza 15 giugno 2017, n. 14871
Sussiste giustificato motivo oggettivo di licenziamento anche nel caso in cui le mansioni del dipendente allontanato sono state assegnate ad altro lavoratore già presente in azienda Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro ordinanza 15 giugno 2017, n. 14871 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 13 giugno 2017, n. 14655
In caso di fatto illecito plurioffensivo, ciascun danneggiato è titolare di un autonomo diritto al risarcimento di tutto il danno, morale (cioè la sofferenza interiore soggettiva sul piano strettamente emotivo, nell’immediatezza dell’illecito, ma anche duratura nel tempo nelle sue ricadute, pur se non per tutta la vita), e dinamico-relazionale (altrimenti definibile “esistenziale”), consistente nel peggioramento...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 2 maggio 2017, n. 10635
E’ da presumere, in mancanza di espressa volonta’ contraria della parte, che il mandato alle liti conferito a piu’ difensori sia disgiunto, e pertanto non e’ nulla la comunicazione – o la notificazione – ad uno soltanto di essi del provvedimento del giudice, essendo essa sufficiente per il raggiungimento dello scopo. La nomina di una...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 5 aprile 2017, n. 8818
E’ legittimo il licenziamento per giusta causa intimato al lavoratore che non comunica al datore di lavoro il sequestro, da parte della Polizia Giudiziaria, del PC aziendale allo stesso assegnato per l’accertata presenza su detto computer di immagini di tipo grafico aventi possibile rilevanza per l’attività di investigazione relativa al reato di cui all’art. 600...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 23 febbraio 2017, n. 4662
Il giudice deve tenere conto, ai fini della condanna del datore (Atac) al pagamento dell’indennità sostitutiva delle ferie, dell’uso di riportare i giorni di congedo diversi dalle ferie e non fruiti entro l’anno di maturazione nella disponibilità dell’anno successivo, con pagamento di un’indennità compensativa solo alla cessazione del rapporto Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 febbraio 2017, n. 3473
Autostrade per l’Italia Spa può licenziare per giusta causa i dipendenti ausiliari per la viabilità rimasti inattivi per tre ore presso il centro di manutenzione locale senza avviso Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 9 febbraio 2017, n. 3473 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 gennaio 2017, n. 2004
Il divieto di licenziamento della lavoratrice madre è reso inoperante, ai sensi dell’art. 3 lettera a) del d.lgs. 26 marzo 2001 n. 151, quando ricorra la colpa grave della lavoratrice, che non può ritenersi integrata dalla sussistenza di un giustificato motivo soggettivo, ovvero di una situazione prevista dalla contrattazione collettiva quale giusta causa idonea a...