Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 14 gennaio 2015, n. 469 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIDIRI Guido – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – rel. Consigliere Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. MAISANO Giulio – Consigliere Dott....
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 8 gennaio 2015, n. 53. Il diritto soggettivo alla pensione
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 8 gennaio 2015, n. 53 Svolgimento del ricorso Con ricorso proposto avanti al Giudice del Lavoro di Torino Z.G. , M.R. , F.G. , B.M. , P.G. , Pi.Ma. e R.C. , tutti dottori commercialisti titolari di pensione di vecchiaia, convennero in giudizio la Cassa Nazionale di Previdenza...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 12 dicembre 2014, n. 26229. Una volta maturato il diritto alla pensione d'anzianita', l'ente previdenziale debitore non puo' con atto unilaterale, regolamentare o negoziale, ridurne l'importo, tanto meno adducendo generiche ragioni finanziarie, poiche' cio' lederebbe l'affidamento dei pensionato, tutelato dal capoverso dell'articolo 3 Cost., nella consistenza economica del proprio diritto soggettivo
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 12 dicembre 2014, n. 26229 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – rel. Consigliere Dott. MAISANO Giulio – Consigliere Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. BERRINO Umberto...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 21 novembre 2014, n. 24882. In forza della legge n. 21 del 1986, l'omessa o tardiva comunicazione dei redditi da parte del dottore commercialista legittima la Cassa previdenziale di appartenenza non solo ad irrogare le relative sanzioni, ma anche a non poter riconoscere il supplemento di pensione non risultando versata la contribuzione con i relativi accessori. Non può infatti trovare applicazione, al rapporto tra lavoratore autonomo, qual è il libero professionista, e l'ente previdenziale, il principio dell'automatismo della prestazione previdenziale, poiché, nel caso di specie, il soggetto beneficiario della prestazione coincide con quello tenuto al versamento della contribuzione
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 21 novembre 2014, n. 24882 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – rel. Consigliere Dott. MAISANO Giulio – Consigliere Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. BERRINO...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 ottobre 2014, n. 20955. La validita' e l'efficacia della cessione, da parte dei datori di lavoro, dei crediti maturati nei confronti dello Stato, di altre pubbliche amministrazioni o di enti pubblici economici, al fine del pagamento dei contributi previdenziali, oltre l'osservanza di specifici requisiti formali (atto pubblico o scrittura privata autenticata, in base al Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2240, articolo 69, sull'amministrazione e sulla contabilita' generale dello Stato) presuppongono che il credito ceduto sia certo, liquido ed esigibile, che il creditore cedente notifichi l'atto di cessione all'istituto previdenziale e all'amministrazione debitrice e che quest'ultima, entro 90 giorni dalla notifica, comunichi il riconoscimento della propria posizione debitoria, con la conseguenza che, ove risulti carente taluna delle indicate fasi o condizioni, non si verifica il perfezionamento della cessione e non puo' conseguirsi l'estinzione dell'obbligazione contributiva
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 ottobre 2014, n. 20955 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – rel. Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. DORONZO Adriana – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 2 ottobre 2014, n. 20826. Lo svolgimento di un'attività lavorativa autonoma, come quella di collaborazione coordinata e continuativa, suscettibile di redditività, fa cessare lo stato di bisogno connesso alla disoccupazione involontaria e comporta il venir meno tanto del diritto all'indennità di disoccupazione quanto del diritto all'indennità di mobilità
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 2 ottobre 2014, n. 20826 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. COLETTI DE CESARE Gabriella – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – rel. Consigliere Dott. DORONZO Adriana – Consigliere Dott. PATTI Adriano Piergiovanni –...