Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 12 gennaio 2018, n. 988. In materia di richiesta di accesso alle misure alternative alla detenzione del condannato in espiazione dell’ergastolo e di pena detentiva temporanea inflitta per reato ostativo
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 12 gennaio 2018, n. 988. In materia di richiesta di accesso alle misure alternative alla detenzione del condannato in espiazione dell’ergastolo e di pena detentiva temporanea inflitta per reato ostativo

In materia di richiesta di accesso alle misure alternative alla detenzione del condannato in espiazione dell’ergastolo e di pena detentiva temporanea inflitta per reato ostativo, si è chiarito che, allorché’ si debba procedere allo scioglimento del cumulo per la verifica della già intervenuta espiazione di quest’ultima – tradottasi, per la concorrenza con la pena perpetua,...

Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 31 luglio 2017, n. 38041
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Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 31 luglio 2017, n. 38041

Può non essere espulso il cittadino extracomunitario colpito da disabilità. Le ragioni del divieto di espulsione indicate nel Testo unico sull’immigrazione non sono infatti tassative e vanno invece lette, come sottolineato anche dalla Corte costituzionale, alla luce della necessità di garantire il diritto alla salute Sentenza 31 luglio 2017, n. 38041 Data udienza 26 maggio...

Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 14 luglio 2017, n. 34565
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Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 14 luglio 2017, n. 34565

Il tribunale ha motivato correttamente in ordine alla decorrenza della revoca della misura alternativa dell’affidamento in prova – concessa ad un condannato perché sorpreso a proporre ad alcuni passanti un dipinto ad olio, di discreto valore e con annesso certificato di autenticita?, di proprieta? di una persona che lo deteneva nella sua casa in campagna,...

Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 5 giugno 2017, n. 27766
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Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 5 giugno 2017, n. 27766

Qualsiasi detenuto ha il diritto di morire dignitosamente, anche se si tratta di un boss mafioso sottoposto al regime del 41­bis ordinamento penitenziario. Pertanto, in caso di richiesta di differimento della pena, ai domiciliari o in altro luogo di degenza al fine di garantire le cure o consentire una morte dignitosa, il tribunale di sorveglianza...