La continuazione e la recidiva non sono incompatibili
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La continuazione e la recidiva non sono incompatibili

Corte di Cassazione, sezione seconda penale, Sentenza 26 ottobre 2018, n. 49092. La massima estrapolata: Non esiste incompatibilità tra gli istituti della continuazione e della recidiva essendo il primo finalizzato a riconoscere il minore disvalore della progressione criminosa che si esprime in esecuzione di un medesimo disegno criminoso; mentre la recidiva è funzionale a consentire...

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 13 novembre 2017, n. 51607. In caso di associazione mafiosa e spaccio la recidiva non è incompatibile con la continuazione
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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 13 novembre 2017, n. 51607. In caso di associazione mafiosa e spaccio la recidiva non è incompatibile con la continuazione

In caso di associazione mafiosa e spaccio la recidiva non è incompatibile con la continuazione. Il reato che viene unificato, per fictio iuris, ad altro reato già giudicato, non perde le sue caratteristiche soggettive, che rimangono inalterate anche a seguito dell’unificazione, sicché tutte devono contribuire a determinare il complessivo Sentenza 13 novembre 2017, n. 51607...

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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 3 marzo 2017, n. 10527

Ai fini dell’aumento di pena in caso di recidiva si richiede una relazione qualificata tra i precedenti del reo ed il nuovo illecito, che deve risultare da un accertamento condotto in concreto sui diversi parametri rivelatori della personalità del reo e del grado di colpevolezza SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE SENTENZA 3 marzo...

Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 21 luglio 2016, n. 31669.
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Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 21 luglio 2016, n. 31669.

Il limite di aumento di pena non inferiore a un terzo della pena stabilita per il reato più grave, di cui all’art. 81, quarto comma, c.p. nei confronti dei soggetti ai quali sia stata applicata la recidiva prevista dall’art. 99, quarto comma, stesso codice, opera anche quando il giudice consideri la recidiva stessa equivalente alle...

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Corte di Casaszione, sezione VI, sentenza 18 febbraio 2016, n. 6673. Il decorso del quinquennio dal passaggio in giudicato della sentenza di applicazione della pena comporta l’estinzione del relativo reato e dei connessi effetti penali (ivi compresa, pertanto, la rilevanza dell’illecito ai fini della contestazione della recidiva), precisando che tali conseguenze si producono ipso iure, senza necessità di una formale declaratoria in tal senso da parte del giudice dell’esecuzione

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 18 febbraio 2016, n. 6673 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IPPOLITO Francesco – Presidente Dott. CARCANO Domenico – Consigliere Dott. TRONCI Andrea – rel. Consigliere Dott. CALVANESE Ersilia – Consigliere Dott. SCALIA...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 11 giugno 2015, n. 24772. La recidiva reiterata può essere riconosciuta dal giudice della cognizione anche se in precedenza l’interessato non è stato dichiarato recidivo semplice. Ai fini del computo del tempo di prescrizione del reato, il termine finale è, pertanto, correttamente aumentato di due terzi

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 11 giugno 2015, n. 24772 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. CAMMINO Matilde – Consigliere Dott. GALLO Domenico – Consigliere Dott. TADDEI Margherita – rel. Consigliere Dott. RAGO...

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