La disciplina del reato continuato
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La disciplina del reato continuato

Corte di Cassazione, sezione prima penale, Sentenza 28 gennaio 2019, n. 4119. La massima estrapolata: Non vi è ragione per negare la configurabilità dell’unitarietà del disegno criminoso che fonda la disciplina del reato continuato, allorché uno dei reati facenti parte dell’ideazione e programmazione unitaria abbia avuto un esito aberrante rispetto all’originaria determinazione delittuosa, in quanto...

L’applicazione della disciplina del reato continuato in sede esecutiva
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L’applicazione della disciplina del reato continuato in sede esecutiva

Corte di Cassazione, sezione prima penale, Sentenza 1 ottobre 2018, n. 43262. La massima estrapolata: La continuazione presuppone l’anticipata e unitaria ideazione di piu’ violazioni della legge penale, gia’ insieme presenti alla mente del reo nella loro specificita’, almeno a grandi linee; situazione ben diversa da una mera inclinazione a reiterare nel tempo violazione della...

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 5 settembre 2017, n. 40292. L’aumento della pena a titolo di continuazione del reato
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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 5 settembre 2017, n. 40292. L’aumento della pena a titolo di continuazione del reato

L’aumento della pena a titolo di continuazione del reato non può risultare superiore alla somma delle condanne effettivamente inflitte con ciascuna sentenza. In tema di riconoscimento della continuazione, se il giudizio sul reato satellite è stato celebrato con rito abbreviato, l’aumento di pena è soggetto alla riduzione premiale. Sentenza 5 settembre 2017, n. 40292 Data...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 15 settembre 2016, n. 38276
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 15 settembre 2016, n. 38276

La unicità del disegno criminoso, per configurare il reato continuato, non può identificarsi con la tendenza a porre in essere determinati reati, atteso che le singole violazioni devono costituire parte integrante di un unico programma deliberato nelle linee essenziali per conseguire un determinato fine Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 15 settembre 2016,...

Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 13 settembre 2016, n. 37995
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Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 13 settembre 2016, n. 37995

La decisione del giudice dell’esecuzione in ordine all’eventuale applicazione della continuazione ex art. 671 c.p.p. (con la relativa rideterminazione delle pene comminate per i reati giudicati separatamente in maniera definitiva), se congruamente motivata, è insindacabile in sede di legittimità.   Il provvedimento del giudice a quo che rigetti l’istanza di applicazione della continuazione deve ritenersi...

Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 23 giugno 2016, n. 26340
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Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 23 giugno 2016, n. 26340

Il meccanismo procedurale di cui all’articolo 663 c.p.p. (che prevede, per il caso di condanne emesse nei confronti della stessa persona da giudici diversi per reati diversi, la determinazione, ad opera del P.M., della pena da eseguirsi, in osservanza delle norme sul concorso di pene) non ha violato i principi fissati nei nn. 96 e...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 3 settembre 2015, n. 35192. Per la configurabilità della continuazione

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 3 settembre 2015, n. 35192 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza del 28 febbraio 2014, il G.i.p. del Tribunale di Venezia, in funzione di giudice dell’esecuzione, ha rigettato l’istanza avanzata da S.E. , volta all’applicazione della continuazione tra i reati di omesso versamento dell’IVA con riferimento agli anni...

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Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 13 giugno 2013, n. 25939. In caso di concorso di reati puniti con sanzioni omogenee sia nel genere che nella specie per i quali sia riconosciuto il vincolo della continuazione, l’individuazione del concreto trattamento sanzionatorio per il reato ritenuto dal giudice più grave non può comportare l’irrogazione di una pena inferiore nel minimo a quella prevista per uno dei reati-satellite

      Corte di cassazione, S.U.P., sentenza 13 giugno 2013 n. 25939[1]   In caso di concorso di reati puniti con sanzioni omogenee sia nel genere che nella specie per i quali sia riconosciuto il vincolo della continuazione, l’individuazione del concreto trattamento sanzionatorio per il reato ritenuto dal giudice più grave non può comportare...