Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 27 ottobre 2015, n. 43264 Ritenuto in fatto 1. All’esito del dibattimento a carico di S.T. , tratto a giudizio per rispondere del reato di cui all’art. 594, primo e secondo comma, cod. pen. in danno di B.S. , il Giudice di Pace di Chiusa, con sentenza in data...
Tag: Presidente SANTACROCE Giorgio
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 15 settembre 2015, n. 37345. Il giudice della esecuzione deve revocare la sospensione condizionale della esecuzione della pena concessa in violazione dell’articolo 164 c.p., comma 4, in presenza di cause ostative, salvo che tali cause risultassero documentalmente al giudice della cognizione. A tal fine il giudice della esecuzione acquisisce, per la doverosa verifica al riguardo, il fascicolo del giudizio
Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 15 settembre 2015, n. 37345 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE UNITE PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Presidente Dott. MANNINO Felice Saveri – Consigliere Dott. MARASCA Gennaro – Consigliere Dott. ROMIS Vincenzo – Consigliere Dott. CONTI Giovanni...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 15 settembre 2015, n. 37107. La pena applicata con la sentenza di patteggiamento avente ad oggetto uno o più delitti previsti dall’art. 73 d.P.R. 309 del 1990, relativi alle droghe c.d. leggere, divenuta irrevocabile prima della sentenza n. 32 del 2014 della Corte costituzionale, può essere rideterminata in sede di esecuzione in quanto pena illegale. La rideterminazione avviene ad iniziativa della parti, con le modalità di cui al procedimento previsto dall’art. 188 disp. att. cod. proc. pen., sottoponendo al giudice dell’esecuzione una nuova pena su cui è stato raggiunto l’accordo. In caso di mancato accordo o di pena concordata ritenuta non congrua il giudice dell’esecuzione provvede autonomamente alla rideterminazione della pena ai sensi degli artt. 132 e 133 cod. pen
Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 15 settembre 2015, n. 37107 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE UNITE PENALI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Presidente Dott. CHIEFFI Severo – Consigliere Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere Dott. CONTI Giovanni – Consigliere Dott. AMORESANO Silvio –...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 31 luglio 2015, n. 33864. In tema di reati di competenza del giudice di pace non sussiste l’interesse per la parte civile ad impugnare la sentenza dichiarativa dell’estinzione del reato ai sensi del Decreto Legislativo n. 274 del 2000, articolo 35
Suprema Corte di Cassazione S.U.P sentenza 31 luglio 2015, n. 33864 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Presidente Dott. MANNINO Saverio Feli – Consigliere Dott. MARASCA Gennaro – Consigliere Dott. ROMIS Vincenzo – Consigliere Dott. CONTI Giovanni...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 28 luglio 2015, n. 33040. In materia di sostanze stupefacenti, con riferimento alle ipotesi di illeciti riguardanti sostanze stupefacenti leggere
Suprema Corte di Cassazione S,U.P. sentenza 28 luglio 2015, n. 33040 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Presidente Dott. CHIEFFI Severo – Consigliere Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere Dott. CONTI Giovanni – Consigliere Dott. AMORESANO Silvio –...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 28 luglio 2015, n. 33041. E’ammissibile la richiesta di riesame presentata, ai sensi dell’art. 324 cod. proc. pen., avverso il decreto di sequestro preventivo dal difensore di fiducia nominato dal rappresentante dell’ente secondo il disposto dell’art. 96 cod. proc. pen. ed in assenza di un previo atto formale di costituzione a norma dell’art. 39 d.lgs 231/2001, a condizione che, precedentemente o contestualmente alla esecuzione del sequestro, non sia stata comunicata l’informazione di garanzia prevista dall’art. 57 del decreto legislativo medesimo. E’ inammissibile, per difetto di legittimazione rilevabile di ufficio ai sensi dell’art. 591 cod. proc. pen., la richiesta di riesame di decreto di sequestro preventivo presentata dal difensore dell’ente nominato dal rappresentante che sia indagato o imputato del reato da cui dipende l’illecito amministrativo, stante il generale e assoluto divieto di rappresentanza posto dall’art. 39, comma 1, del d.lgs. n. 231/2001.
Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 28 luglio 2015, n. 33041 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Presidente Dott. SIRENA Pietro Antoni – Consigliere Dott. SIOTTO Maria Cristin – Consigliere Dott. CONTI Giovanni – Consigliere Dott. AMORESANO...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 22 luglio 2015, n. 15352. Il termine triennale di decadenza per il conseguimento della prestazione indennitaria per epatite post-trasfusionale contratta in epoca antecedente all’entrata in vigore della legge 25 luglio 1997, n. 238, decorre dal 28 luglio 1997, data di entrata in vigore della nuova disciplina, dovendosi ritenere, conformemente ai principi generali dell’ordinamento in materia di termini, che, ove una modifica normativa introduca un termine di decadenza prima non previsto, la nuova disciplina si applichi anche alle situazioni soggettive già in essere, ma la decorrenza del termine viene fissata con riferimento all’entrata in vigore della modifica legislativa
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 22 luglio 2015, n. 15352 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Primo Presidente f.f. Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Sezione Dott. RORDORF Renato – Presidente Sezione Dott. DI AMATO Sergio...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 17 luglio 2015, n. 31022. La testata giornalistica telematica, in quanto assimilabile funzionalmente a quella tradizionale, rientra nel concetto ampio di “stampa” e soggiace alla normativa, di rango costituzionale e di livello ordinario, che disciplina l’attività d’informazione professionale diretta al pubblico. Pertanto, il giornale on line, al pari di quello cartaceo, non può essere oggetto di sequestro preventivo, eccettuati i casi tassativamente previsti dalla legge, tra i quali non è compreso il reato di diffamazione a mezzo stampa
Suprema Corte di Cassazione S.U.P sentenza 17 luglio 2015, n. 31022 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Presidente Dott. MILO Nicola – rel. Consigliere Dott. ROMIS Vincenzo – Consigliere Dott. CONTI Giovanni – Consigliere Dott. VECCHIO Massimo...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 6 luglio 2015, n. 13861. La disposizione del Decreto Legge n. 67 del 1997, articolo 18, convertito in Legge n. 135 del 1997 (per il quale “le spese legali relative a giudizi per responsabilita’ civile, penale e amministrativa, promossi nei confronti di dipendenti di amministrazioni statali in conseguenza di fatti ed atti connessi con l’espletamento del servizio o con l’assolvimento di obblighi istituzionali… sono rimborsate dalle amministrazioni di appartenenza nei limiti riconosciuti congrui dall’Avvocatura dello Stato”, sempreche’ tali giudizi si siano “conclusi con sentenza o provvedimento che escluda la responsabilita’” dei dipendenti medesimi) e’ considerata espressione della regola civilistica generale di cui all’articolo 1720 c.c., comma 2, in tema di rapporti fra mandante e mandatario, secondo la quale il mandatario ha diritto ad esigere dal mandante il risarcimento dei danni subiti a causa dell’incarico, che declina e traduce, a sua volta, il principio generale dell’ordinamento di divieto di locupletatio cum aliena iactura
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 6 luglio 2015, n. 13861 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Primo Presidente f.f. Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Sezione Dott. RORDORF Renato – Presidente Sezione Dott. DI AMATO Sergio...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 29 luglio 2015, n. 33583. In sede di esame dibattimentale ai sensi dell’art. 210, comma 6, cod. proc. pen., di imputato di reato connesso ex art. 12, comma 1, lett. c), cod. proc. pen., o collegato ex art. 371, comma 2, lett. b), cod. proc. pen., l’avvertimento di cui all’art. 64, comma 3, lett. c), deve essere dato non solo se il soggetto non ha reso in precedenza dichiarazioni concernenti la responsabilità dell’imputato (come testualmente prevede il comma 6 dell’art. 210), ma anche se egli abbia già deposto erga alios senza aver ricevuto tale avvertimento. In sede di esame dibattimentale ai sensi dell’art. 210, comma 6, cod. proc. pen., di un imputato di reato connesso ex art. 12, comma 1, lett. c), o collegato ex art. 371, comma 2, lett. b), cod. proc. pen., a quello per cui si procede, il mancato avvertimento di cui all’art. 64, comma 3, lett. c), cod. proc. pen., determina la inutilizzabilità della deposizione testimoniale
Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 29 luglio 2015, n. 33583 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza in epigrafe, la Corte di appello di Palermo confermava l’affermazione di responsabilità penale a carico di L.P.T. , M.G.B. e F.F. pronunciata, all’esito di giudizio abbreviato, con sentenza in data 18 luglio 2012, dal Giudice della udienza...