In caso di bancarotta impropria e appropriazione indebita non può sostenersi che vi sia “identità” delle condotte se manca la corrispondenza ‘storico naturalistica’, non si applica dunque il ne bis in idem.
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In caso di bancarotta impropria e appropriazione indebita non può sostenersi che vi sia “identità” delle condotte se manca la corrispondenza ‘storico naturalistica’, non si applica dunque il ne bis in idem.

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 24 aprile 2018, n. 18089 Massima In caso di bancarotta impropria e appropriazione indebita non può sostenersi che vi sia “identità” delle condotte se manca la corrispondenza ‘storico naturalistica’, non si applica dunque il ne bis in idem. Il delitto di bancarotta fraudolenta puo’ concorrere con quello di...

La sussistenza di circostanze attenuanti rilevanti ai fini dell’articolo 62-bis c.p. e’ oggetto di un giudizio di fatto
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La sussistenza di circostanze attenuanti rilevanti ai fini dell’articolo 62-bis c.p. e’ oggetto di un giudizio di fatto

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 24 aprile 2018, n. 18117 La massima La sussistenza di circostanze attenuanti rilevanti ai fini dell’articolo 62-bis c.p. e’ oggetto di un giudizio di fatto e puo’ essere esclusa dal giudice con motivazione fondata sulle sole ragioni preponderanti della propria decisione, non sindacabile in sede di legittimita’, purche’...

In tema di presupposti per l’applicazione delle misure cautelari personali, il requisito dell’attualita’ del pericolo di reiterazione del reato
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In tema di presupposti per l’applicazione delle misure cautelari personali, il requisito dell’attualita’ del pericolo di reiterazione del reato

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, Sentenza 24 aprile 2018, n. 18133. La massima In tema di presupposti per l’applicazione delle misure cautelari personali, il requisito dell’attualita’ del pericolo di reiterazione del reato, di cui all’articolo 274 c.p.p., lettera c), non va equiparato all’imminenza del pericolo di commissione di un ulteriore reato, ma va valutato,...

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 6 febbraio 2018, n. 5459. Ai fini del reato di riciclaggio la condotta deve essere idonea ad ostacolare l’identificazione della provenienza del bene
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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 6 febbraio 2018, n. 5459. Ai fini del reato di riciclaggio la condotta deve essere idonea ad ostacolare l’identificazione della provenienza del bene

Ai fini del reato di riciclaggio la condotta deve essere idonea ad ostacolare l’identificazione della provenienza del bene, non basta la sola ricezione di somme oggetto di distrazione Sentenza 6 febbraio 2018, n. 5459 Data udienza 18 gennaio 2018 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta...

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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 22 dicembre 2017, n. 57485. Aggravante dell’abuso di relazioni d’ufficio

Aggravante dell’abuso di relazioni d’ufficio per il docente che ruba il cellulare ad un collega che lo aveva poggiato su un armadietto. Sentenza 22 dicembre 2017, n. 57485 Data udienza 27 ottobre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SABEONE...

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 5 dicembre 2017, n. 54691. Quanto alla sussistenza dell’aggravante dell’uso del mezzo fraudolento
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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 5 dicembre 2017, n. 54691. Quanto alla sussistenza dell’aggravante dell’uso del mezzo fraudolento

L’allocazione di una sacca interna ai propri indumenti appositamente predisposta, che ha consentito di portare via la merce senza destare sospetto, costituisce quid pluris necessario e sufficiente ad integrare l’aggravante contestata, trattandosi di mezzo insidioso, idoneo a far attenuare l’attenzione del possessore del bene nella difesa nel patrimonio, al fine di consentire la consumazione del...

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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 19 settembre 2017, n. 42759.

L’amministratore di diritto risponde insieme all’amministratore di fatto per non aver impedito l’evento avendo generica consapevolezza che l’amministratore effettivo distragga, occulti e dissimuli beni sociali. Sentenza 19 settembre 2017, n. 42759 Data udienza 26 maggio 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri...

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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 19 luglio 2017, n.35588

E’ configurabile il delitto di cui all’art. 612 bis cod. pen. nell’ipotesi in cui, pur essendo la condotta persecutoria iniziata in epoca anteriore all’entrata in vigore della norma incriminatrice, si accerti la commissione reiterata, anche dopo l’entrata in vigore del D.L. 23 febbraio 2009 n. 11, conv. in l. 23 aprile 2009, n. 38, di...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 19 luglio 2017, n. 35588
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 19 luglio 2017, n. 35588

Integra l’ipotesi di stalking sul luogo di lavoro a carico del responsabile del servizio cultura del comune addetto alla gestione della biblioteca che perseguita professionalmente una dipendente con violenze morali, atteggiamenti oppressivi anche a sfondo sessuale Sentenza 19 luglio 2017, n. 35588 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE...

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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 17 maggio 2017, n. 24489

Nella nozione di privata dimora di cui all’art. 624-bis c.p. rientrano esclusivamente i luoghi, anche destinati ad attività lavorativa o professionale, nei quali si svolgono non occasionalmente atti della vita privata, e che non siano aperti al pubblico né accessibili a terzi senza il consenso del titolare. Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza...