Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 21 dicembre 2015, n. 50075 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. MENICHETTI Carla – Consigliere Dott. GRASSO Giuseppe – Consigliere Dott. GIANNITI Pasquale – rel. Consigliere Dott. SERRAO...
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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 15 dicembre 2015, n. 49361. Va riconosciuta l’impossibilità di attribuire al capo squadra nonché preposto alla sicurezza in cantiere un obbligo di presenza costante e continua sui luoghi di lavoro, escludendosi, in ogni caso, che il medesimo possa essere considerato responsabile per l’infortunio causato dalla condotta abnorme del prestatore infortunato
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 15 dicembre 2015, n. 49361 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. MENICHETTI Carla – Consigliere Dott. GIANNITI Pasquale – Consigliere Dott. DELL’UTRI Marco – rel. Consigliere Dott. PAVICH...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 23 novembre 2015, n. 46415. Viola la normativa antiriciclaggio l’impiegata delle Poste che non identifica il diretto beneficiario del prestito, fidandosi della professionista che lo chiede in suo nome
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 23 novembre 2015, n. 46415 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. CIMAPI Francesco Maria – Consigliere Dott. MONTAGNI Andrea – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 23 novembre 2015, n. 46400. La mancata adozione di ordinanze contingibili ed urgenti integra il delitto di omissione di atti di ufficio e la violazione di regole cautelari finalizzate ad evitare eventi offensivi della persona
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 23 novembre 2015, n. 46400 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. IZZO Fausto – Consigliere Dott. MASSAFRA Umberto – rel. Consigliere Dott. CIAMPI Francesco Maria – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 23 novembre 2015, n. 46386. In caso di incidente stradale, il prelievo ematico che non sia già stato effettuato dal personale sanitario, ma sia richiesto dalla polizia giudiziaria all’esclusivo fine dell’accertamento del tasso alcolemico, deve essere considerato un atto irripetibile ex art. 354 c.p.p., e pertanto, , non può essere effettuato in caso di espresso dissenso dell’indagato (non si ritiene sufficiente l’implicita manifestazione di volontà contraria). L’omesso avviso della facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia in tale circostanza determina una nullità a regime intermedio, deducibile entro la pronuncia della sentenza di primo grado
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 23 novembre 2015, n. 46386 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. BLAIOTTA Rocco Marco – Consigliere Dott. MENICHETTI Carla – rel. Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 9 novembre 2015, n. 44820. Il mancato accertamento presso la M.T.C.T. dell’intervenuta revoca del documento abilitante alla guida del veicolo, non può essere surrogato dalla prova testimoniale sul punto, occorrendo infatti accertare presso la Motorizzazione tale condizioni, trattandosi di un elemento costitutivo del reato in questione
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 9 novembre 2015, n. 44820 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. CIAMPI Francesco Maria – Consigliere Dott. MONTAGNI Andrea – rel. Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 23 novembre 2015, n. 46385. L’amministratore del condominio riveste una specifica posizione di garanzia, ex art. 40, comma secondo, cod. pen., in virtù del quale ha l’obbligo di attivarsi per rimuovere le situazioni di pericolo per l’incolumità di terzi. La responsabilità penale dell’amministratore di condominio va ricondotta nell’ambito della disposizione (art. 40, comma secondo, cod. pen.) per la quale “non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo”. Per rispondere del mancato impedimento di un evento è necessario, cioè, in forza di tale norma, l’esistenza di un obbligo giuridico di attivarsi allo scopo: detto obbligo può nascere da qualsiasi ramo del diritto, e quindi anche dal diritto privato, e specificamente da una convenzione che da tale diritto sia prevista e regolata com’e nel rapporto di rappresentanza volontaria intercorrente fra il condominio e l’amministratore. L’amministratore di condominio in quanto tale assume, dunque, una posizione di garanzia ope legis che discende dal potere attribuitogli dalle norme civilistiche di compiere atti di manutenzione e gestione delle cose comuni e di compiere atti di amministrazione straordinaria anche in assenza di deliberazioni della assemblea. Da ciò quindi consegue la responsabilità per omessa rimozione del pericolo cui si espone l’incolumità di pubblica di chiunque acceda in quei luoghi, e per l’eventuale evento dannoso che è derivato causalmente dalla situazione di pericolo proveniente dalla scarsa o dativa manutenzione dell’immobile.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 23 novembre 2015, n. 46385 Ritenuto in fatto 1. Il Giudice Monocratico del Tribunale di Nola, con sentenza del 3.3.2015, confermava – con condanna alle ulteriori spese del grado e a quelle della parte civile – la sentenza resa dal Giudice di Pace di Acerra il 6.3.2014 con...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 9 novembre 2015, n. 44796. La colpa omissiva deve ancorarsi ad un obbligo giuridico che non è necessariamente vincolato all’esistenza di una norma o regola dettata da fonte pubblicistica o privatistica, ma può derivare anche dall’attività propria dell’obbligato in quanto possibile fonte di pericolo. Il gestore dell’impianto e delle piste servite ha infatti a suo carico l’obbligo della manutenzione in sicurezza della piste medesime che gli deriva altresì dal contratto concluso con lo sciatore che utilizza l’impianto. Il pericolo da prevenire, oggetto della posizione di garanzia, non è quindi solo quello interno alla pista: ed invero l’obbligo di protezione che è proiezione della posizione di garanzia riguarda anche i pericoli atipici, cioè quelli che lo sciatore non si attende di trovare, diversi quindi da quelli connaturati a quel quid di pericolosità insito nell’attività; deve escludersi, nel caso di specie, che un tale obbligo di protezione si possa dilatare sino a comprendervi i c.d. pericoli esterni, ma, nondimeno, il gestore, nel caso in esame, doveva prevenire quei pericoli fisicamente esterni alle piste, ma cui si poteva andare incontro anche in caso di comportamento imprudente di terzi
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 9 novembre 2015, n. 44796 Ritenuto in fatto 1. Con l’impugnata sentenza resa in data 29 settembre 2014 il Giudice di Pace di Bressanone assolveva M.A. , R.K. e S.F. dal reato loro ascritto perché il fatto non costituisce reato. Questi erano stati tratti a giudizio per rispondere...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 21 settembre 2015, n. 38346. l’obbligo di redazione del POS previsto dall’art. 96 T.U. 81/2008 sussiste anche in capo al titolare dell’impresa familiare, che, laddove abbia la responsabilità dell’organizzazione della stessa (o di una sua unità produttiva) in quanto ne eserciti i poteri decisionali e di spesa, assume la qualifica di datore di lavoro
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 21 settembre 2015, n. 38346 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. MARINELLI Felicetta – Consigliere Dott. ZOSO Liana M. T. – Consigliere Dott. DOVERE Salvatore – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 7 settembre 2015, n. 36059. La richiesta dell’automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza di sostituire la pena con i lavori di pubblica utilità non può essere respinta semplicemente sostenendo che essa è incompatibile con la sospensione condizionale della pena accordata all’imputato
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 7 settembre 2015, n. 36059 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. BIANCHI Luisa – rel. Consigliere Dott. MASSAFRA Umberto – Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia – Consigliere Dott. ZOSO...