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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 febbraio 2016, n. 3014. Nei casi di responsabilità da mala gestio cd impropria, poichè la responsabilità da colpevole ritardo, nell’ambito del rapporto tra assicuratore e danneggiato è fondata sulla costituzione in mora del primo ex art. 22 della legge n. 990 del 1969, non è necessario che il danneggiato, per ottenere la corresponsione degli interessi e della rivalutazione oltre il limite del massimale, formuli una specifica domanda, essendo sufficiente che abbia chiesto l’integrale risarcimento del danno ovvero, anche, che abbia richiesto il pagamento degli interessi. Nei casi di responsabilità da mala gestio cd propria, l’affermazione della responsabilità dell’assicuratore verso il danneggiante postula la proposizione, da parte dell’assicurato, di una specifica domanda, con allegazione dei comportamenti che sostanziano la mala gestio, incombendo poi alla controparte dimostrare di avere correttamente adempiuto la propria obbligazione.

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 17 febbraio 2016, n.3014 Ritenuto in fatto Con sentenza del 12 settembre 2006 il Tribunale di Palermo condannò C.M.P. e SAI Assicurazioni s.p.a. al pagamento, in favore di M.M. , della somma di Euro 149.772,00, oltre interessi e rivalutazione dalla data del sinistro al saldo. La causa era...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 maggio 2015, n. 10131. Ai fini della responsabilità per attività pericolosa di cui all’art. 2050 c.c., costituiscono attività pericolose non solo quelle che tali sono qualificate dalla legge di pubblica sicurezza o da altre leggi speciali, ma anche quelle altre che comportano la rilevante possibilità del verificarsi di un danno, per la loro stessa natura o per le caratteristiche dei mezzi usati. Non solo nel caso di danno che sia conseguenza di una azione, ma anche nell’ipotesi di danno derivato da omissione di cautele che in concreto sarebbe stato necessario adottare in relazione alla natura dell’attività esercitata alla stregua delle norme di comune diligenza e prudenza, per cui, di regola, l’attività edilizia, massimamente quando comporti rilevanti opere di trasformazione o di rivolgimento o spostamento di masse terrose e scavi profondi ed interessanti vaste aree, non può non essere considerata attività pericolosa ai fini indicati dalla detta norma. Il proprietario che fa eseguire nel suo fondo opere di escavazione, risponde direttamente del danno che a causa di essi sia derivato al fondo confinante, anche se l’esecuzione dei lavori sia stata data in appalto, e dunque indipendentemente dal suo diritto ad ottenere la rivalsa nei confronti dell’appaltatore la cui responsabilità verso i terzi danneggiati può eventualmente aggiungersi alla sua, ma non sostituirla od eliminarla

    SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 18 maggio 2015, n. 10131 Con atto di citazione ritualmente notificato M.A. , S.G. , C.G. (nato nel (…)), C.M. e Co.Gi. (nato nel (…)), esponevano: – che erano usufruttuarie le prime due e proprietari tutti gli altri di un immobile sito in (omissis) ; – che...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 8 aprile 2015, n. 14078. Per il principio di «autosufficienza del ricorso» in Cassazione, chi deduca il vizio di motivazione della sentenza impugnata «rispetto ad uno specifico documento o risultanza probatoria o comunque processuale», ha l’onere di riprodurre in seno al ricorso, o allegare ad esso, l’atto nella sua integralità

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 8 aprile 2015, n. 14078 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Ciro – Presidente Dott. CAMMINO Matilde – Consigliere Dott. DAVIGO Piercamillo – Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi – rel. Consigliere Dott. VERGA...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 2 aprile 2015, n. 13928. Correttamente è stato disposto il sequestro per equivalente in caso di reato di truffa aggravata per il conseguimento delle erogazioni pubbliche e di falso ideologico, in quanto l’art. 21 D.M. 5.5.2011 (c.d. V° conto energia) prevede, per i casi in cui risulti accertata la non veridicità di dati, documenti o dichiarazioni, resi dai soggetti responsabili ai fini dell’ottenimento delle tariffe incentivanti di cui allo stesso D.M., la decadenza dal diritto alla tariffa incentivante con ripetizione di quanto in ipotesi già indebitamente percepito (vicenda in cui l’indagato era stato destinatario di un sequestro per equivalente di somme di denaro essendo al medesimo contestato il reato di truffa aggravata per il conseguimento delle erogazioni pubbliche e di falso ideologico per aver ricevuto la c.d. tariffa incentivante con contributo maggiorato nella misura del 10% per l’energia prodotta da pannelli solari di provenienza industriale europea, laddove sarebbe stata falsamente dichiarata l’origine comunitaria di 18 pannelli)

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 2 aprile 2015, n. 13928   REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Ciro – Presidente Dott. GALLO Domenico – Consigliere Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea – Consigliere Dott. BELTRANI...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 aprile 2015, n. 15804. In tema di misuree cautelari reali in caso di bene conferito in un Trust

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 16 aprile 2015, n. 15804 Fatto 1. Con ordinanza del 18/11/2014, il Tribunale del Riesame di Roma confermava il decreto con il quale, in data 01/09/2014, il giudice per le indagini preliminari del tribunale della medesima città aveva ordinato il sequestro preventivo per equivalente dei beni appartenenti a...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 25 marzo 2015, n. 12601. In tema di truffa contrattuale, versandosi al cospetto di un delitto a cooperazione artificiosa della vittima, l’eventuale negligenza o scarsa accortezza del soggetto passivo del reato non riveste mai efficacia scriminante o anche solo attenuante

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 25 marzo 2015, n. 12601 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Ciro – Presidente Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. MANNA Anton – rel. Consigliere Dott. RAGO Geppino – Consigliere Dott....

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