Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 7 maggio 2015, n. 19070 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo Maria – Presidente Dott. SAVANI Piero – Consigliere Dott. FUMO Maurizio – Consigliere Dott. DE MARZO Giuseppe – rel. Consigliere...
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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 7 maggio 2015, n. 19075. In tema di elemento soggettivo del reato, il dolo eventuale ricorre quando l’agente si sia chiaramente rappresentata la significativa possibilità di verificazione dell’evento concreto e ciò nonostante, dopo aver considerato il fine perseguito e l’eventuale prezzo da pagare, si sia determinato ad agire comunque, anche a costo di causare l’evento lesivo, aderendo ad esso, per il caso in cui si verifichi; ricorre invece la colpa cosciente quando la volontà dell’agente non è diretta verso l’evento ed egli, pur avendo concretamente presente la connessione causale tra la violazione delle norme cautelare e l’evento illecito, si astiene dall’agire doveroso per trascuratezza, imperizia, insipienza, irragionevolezza o altro biasimevole motivo
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 7 maggio 2015, n. 19075 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza dei 17/10/2013 il Tribunale di Prato ha confermato la decisione di primo grado che aveva condannato alla pena di giustizia e al risarcimento dei danni S.B., avendolo ritenuto responsabile dei reati di cui agli artt. 81, 594...
Corte di Cassazione, sezione V, ordinanza 14 aprile 2015, n. 15233. Esistenza di un contrasto, nella giurisprudenza di legittimita’, in ordine alla rilevabilita’ d’ufficio dell’illegalita’ della pena in caso di inammissibilita’ del ricorso, contrasto la cui risoluzione è stata rimessa alle Sezioni unite
Suprema Corte di Cassazione sezione V ordinanza 14 aprile 2015, n. 15233 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo Maria – Presidente Dott. SAVANI Piero – Consigliere Dott. FUMO Maurizio – Consigliere Dott. DE MARZO Giuseppe – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 5 marzo 2015, n. 9693. Non può configurarsi la legittima difesa allorquando la stessa finisca per configurarsi ? nella prospettazione difensiva ? quale mera ipotesi, non suffragata da alcuna evenienza processuale e peraltro svalutata sia dalla mancata specificazione delle circostanze in cui si sarebbe spiegata la reazione difensiva che dalla mancata indicazione dei pericolo che, al momento della stessa, incombeva sul soggetto agente.
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 5 marzo 2015, n. 9693 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silvana – Consigliere Dott. PEZZULLO Rosa – Consigliere Dott. SETTEMBRE Anton – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 3 marzo 2015, n. 9245. In tema di responsabilità per il delitto di tentato furto delle offerte contenute nelle cassette all'interno del santuario, aggravato dalla violenza sulle cose e dall'esposizione alla pubblica fede; l'aggravante dell'esposizione alla pubblica fede può essere esclusa da una sorveglianza esercitata sulla cosa solo se questa formi oggetto di una diretta e continua custodia da parte del proprietario o di persona addetta; ciò è a dirsi a maggior ragione in considerazione del fatto che l'azione illecita si è compiuta in un luogo di culto aperto ai fedeli, per cui si rende applicabile alla fattispecie anche l'ulteriore regula iuris, secondo cui la menzionata aggravante è configurabile anche in caso di sorveglianza saltuaria quando la cosa si trovi in luoghi privati ma aperti al pubblico, posto che la ragione dell'aggravamento consiste nella volontà di apprestare una più energica tutela a quelle cose mobili che sono lasciate dal possessore, in modo permanente o temporaneo, senza custodia continua
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 3 marzo 2015, n. 9245 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 1 ottobre 2013 la Corte d’Appello di Bologna, investita dell’appello proposto da E. F. avverso la sentenza di condanna emessa nei suoi confronti dal Tribunale di Ferrara in esito al giudizio abbreviato, ha così disposto:...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 4 febbraio 2015, n. 5326. Costituisce sfregio permanente contemplato nella seconda ipotesi del n.4 del comma secondo dell'art.583 c.p., un qualsiasi nocumento che, senza determinare la più grave conseguenza della deformazione, importi un turbamento irreversibile dell'armonia e dell'euritmia delle linee del viso, per tale intendendosi quella parte del corpo che va dalla fronte all'estremità del mento e dall'uno all'altro orecchio. Ne deriva che, se pure non ogni alterazione della fisionomia del viso costituisca sfregio, sono certamente tali le alterazioni che ne turbino l'armonia con effetto sgradevole o di ilarità, anche se non di ripugnanza: il tutto rapportato ad un osservatore comune, di gusto normale e di media sensibilità
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 4 febbraio 2015, n. 5326 Ritenuto in fatto Con sentenza in data 19.6.13 la Corte di Appello di Lecce riformava la sentenza emessa dal GUP presso il Tribunale del luogo, appellata da C. M., ritenuto responsabile del reato di lesioni (art.582-583-585 C.P. ascrittogli per aver cagionato a R.G....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 13 febbraio 2015, n. 6407. Le norme del codice penale previste dall'art. 581 e dall'art. 612 tutelano beni giuridici diversi : la prima tutela l'incolumità personale, mentre la seconda tutela la libertà morale, per cui la diversità ontologica dei due reati e la loro struttura di reati semplici e non complessi sono ostative alla interpretazione espressa dal giudice di pace , secondo cui l'aver messo le mani al collo della persona offesa rientra nell'ambito della consumazione del delitto di minaccia In tal modo il giudice ha in maniera inammissibile esteso al delitto di minaccia quanto prospettato in relazione ai suoi rapporti con il reato di ingiuria
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 13 febbraio 2015, n. 6407 Fatto e diritto La procura generale presso la corte di appello di Salerno ha presentato ricorso avverso la sentenza 23.5.2013 del giudice di pace di Eboli nei confronti di P. A. per violazione di legge in relazione all’art. 581 c.p. : il giudice...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 28 gennaio 2015, n. 4158. In tema di cronaca giudiziaria, quando si versi nella fase delle indagini preliminari, è doveroso – proprio in ragione della fluidità ed incertezza ontologica del contenuto delle investigazioni – un racconto senza enfasi od indebite anticipazioni di colpevolezza, ed il giornalista, pur non essendo tenuto a verificare la fondatezza dell'accusa – dovendone però riferire rigorosamente i termini di formulazione -non può comunque indulgere ad alcuna preconcetta opzione di responsabilità, rendendo una ricostruzione in chiave colpevolista e ciò anche quando l'indagato sia stato colpito da misura cautelare coercitiva
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 28 gennaio 2015, n. 4158 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silvana – Consigliere Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott. PEZZULLO Ros – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 28 gennaio 2015, n. 4177. Integra la fattispecie criminosa di cui all'art. 583, comma primo, n. 2 cod. pen., anche l'avulsione di un solo dente incisivo, in quanto occorre far riferimento alla naturale funzionalità dell'organo indipendentemente dalla possibile applicazione di una protesi dentaria. L'ulteriore indebolimento di un organo, la cui funzione sia già limitata a causa di precedente anomalia, costituisce causa per ritenere la sussistenza dell'aggravante di cui al n 2 del primo comma dell'art 583 cod pen.
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 28 gennaio 2015, n. 4177 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza impugnata la Corte d’appello di Lecce, in data 5 luglio 2013, confermava la sentenza del Tribunale di Lecce – sezione distaccata di Campi Salentina, con la quale A.N. era stato condannato alla pena di giustizia per...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 28 gennaio 2015, n. 4163. L'esimente dello stato di necessità richiede la concreta immanenza di una situazione di grave pericolo alle persone, caratterizzata dalla indilazionabilità e dalla cogenza tali da non lasciare all'agente altra alternativa che quella di violare la legge
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 28 gennaio 2015, n. 4163 Fatto e diritto Con sentenza in data 7/5/13 la Corte di Appello di Bologna confermava la sentenza emessa dal GIP presso il Tribunale di Forlì,in data 23.11.09,nei confronti di G.I.,ritenuto responsabile del reato di cui agli artt.61 n.5-624 bis CP.per essersi impossessato della...