Quando il pubblico ufficiale pone in essere una condotta oggettivamente illegittima, in assenza dei necessari presupposti legittimanti, e sulla base di una decisione da lui assunta autonomamente o comunque al di fuori dell’obbligo di eseguire altrui decisioni, non è punibile, a norma dell’art. 393-bis cod. pen., una reazione strettamente proporzionata all’esigenza di esercitare un proprio...
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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 5 ottobre 2016, n. 42012
Non rientra nel raggio d’azione della norma sulla particolare tenuità del fatto il mancato rispetto delle disposizioni del giudice da parte della madre che non affida al padre il figlio negli orari previsti Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 5 ottobre 2016, n. 42012 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 20 settembre 2016, n. 39008
Ai fini della configurabilità del reato di corruzione propria, non basta la dazione del denaro dal privato al pubblico ufficiale. Si tratta, infatti, solo di un indizio, da solo non sufficiente a integrare tale figura delittuosa, se non corredata dalla dimostrazione della finalizzazione dell’erogazione della somma verso un comportamento contrario ai doveri d’ufficio Suprema Corte...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 19 luglio 2016, n. 30704
Il reato di maltrattamenti in famiglia presuppone la sussistenza di un vincolo familiare, o comunque di stretta assistenza e solidarietà reciproche, vincolo che viene meno con l’allontanamento del coniuge o convivente dal domicilio familiare attraverso il quale si manifesta la chiara volontà di rompere il sodalizio familiare Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 4 agosto 2016, n. 34450
Una “denuncia anonima” non può essere posta a fondamento di atti “tipici di indagine” e, quindi, non e possibile procedere a perquisizioni, sequestri e intercettazioni telefoniche, trattandosi di atti che implicano e presuppongono l’esistenza di indizi di reità. Tuttavia, gli elementi contenuti nelle “denunce anonime” possono stimolare l’attività di iniziativa del pubblico ministero e della...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 13 luglio 2016, n.29617
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE SENTENZA 13 luglio 2016, n.29617 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte di appello di Perugia ha confermato quella con la quale il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Perugia aveva condannato S.P., concessele le circostanze attenuanti generiche e quella di...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 4 luglio 2016, n. 27392
La regola di giudizio compendiata nella formula “al di là di ogni ragionevole dubbio” impone di pronunciare condanna a condizione che il dato probatorio acquisito lasci fuori soltanto eventualità remote, pur astrattamente formulabili e prospettabili come possibili “in rerum natura”, ma la cui effettiva realizzazione, nella fattispecie concreta, risulti priva del benché minimo riscontro nelle...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 17 giugno 2016, n. 25413
In ordine al dovere del giudice dì accertare quali siano le condizioni economiche dell’imputato prima di ordinare la sospensione condizionale della pena subordinata al risarcimento del danno deve compiere un motivato apprezzamento delle condizioni economiche dell’imputato se dagli atti, eventualmente acquisiti proprio su iniziativa della difesa di quest’ultimo, emergono elementi tali da far dubitare della...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, 31 maggio 2016, n.23010
In tema di mancato versamento dell’assegno di mantenimento, un effettivo stato di bisogno dei destinatari dei versamenti va tenuto distinto dall’obbligo di mantenimento ed individuato in quanto è necessario per la sopravvivenza, sia pure con la valutazione di altre complementari esigenze quali abbigliamento, istruzione, abitazione, mezzi di trasporto e simili SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 31 maggio 2016, n. 23014
E’ configurabile il reato di esercizio abusivo della professione nella condotta dell’odontotecnico che provvede alla cura delle carie, atteso quanto dispone il secondo periodo dell’art. 11 del r.d. 31 maggio 1928, n. 1334, secondo cui “E’ in ogni caso vietato agli odontotecnici di esercitare, anche alla presenza ed in concorso dei medico o dell’abilitato all’odontoiatria,...