Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 1 luglio 2015, n. 27787 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CAMMINO Matilde – Presidente Dott. DAVIGO Piercamillo – Consigliere Dott. CERVADORO Mirella – Consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea – Consigliere Dott. RECCHIONE Sandra...
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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 5 maggio 2015, n. 18525. L’introduzione nell’apparecchio telefonico di una scheda Sim, unitamente alla assenza di giustificazioni proveniente dall’intestatario stessa circa le ragioni di tale utilizzo, possono concorrere ad integrare un quadro indiziario univocamente indicativo della consumazione dei reato di cui all’art. 648 cod. pen. L’uso di una scheda intestata su un telefono provento di furto può infatti essere indicativa, in assenza di giustificazioni, sia della disponibilità dell’oggetto da parte dell’intestatario sia della consapevolezza dell’illiceità della provenienza illecita dell’apparecchio, almeno nella dimensione attenuata dei dolo per accettazione dei rischio. Tale astratta idoneità a sostenere l’accertamento di responsabilità degli elementi raccolti deve tuttavia essere verificata in concreto, unitamente a tutto il compendio probatorio disponibile dalla Corte merito
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 5 maggio 2015, n. 18525 Ritenuto in fatto 1.La Corte di appello di Pescara assolveva dal reato di ricettazione di un telefono ritenendo non provato l’elemento soggettivo neanche nella forma del dolo eventuale. La Corte territoriale evidenziava che l’inserimento nel telefono rubato della scheda Sim intestata all’imputata non...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 13 marzo 2015, n. 10746. Integra il delitto di riciclaggio di denaro od altra utilità di cui all'art. 648 bis cod. pen. qualsiasi prelievo o trasferimento di denaro di provenienza delittuosa da un conto corrente bancario ad un altro diversamente intestato ed acceso presso un differente istituto di credito: e ciò anche al cospetto di una completa tracciabilità dei flussi finanziari, atteso che, stante la natura fungibile del bene, per il solo fatto dell'avvenuto deposito, il denaro viene automaticamente sostituito, essendo l’istituto di credito obbligato a restituire al depositante il mero tantundem.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 13 marzo 2015, n. 10746 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CAMMINO Matilde – Presidente Dott. GALLO Domenico – Consigliere Dott. CERVADORO Mirella – rel. Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi Giovanni – Consigliere...