Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 22 settembre 2015, n. 38435 Fatto e diritto Con sentenza 17.5.2013,emessa a conclusione di rito abbreviato , il tribunale di Palermo ha assolto L.C. G. dal reato di tentata violenza privata per insussistenza del fatto e dal reato ex art. 600 quater c.p. per carenza probatoria sulla sussistenza...
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 luglio 2015, n. 29883. Non è configurabile il concorso tra il reato di detenzione di materiale pornografico ed il reato di pornografia minorile, dovendo applicarsi, in virtù della clausola di riserva di cui all’art. 600-quater cod. pen., la più grave fattispecie di cui all’art. 600-ter cod. pen., rispetto alla quale la detenzione costituisce, quindi, un “post factum” non punibile
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 13 luglio 2015, n. 29883 Ritenuto in fatto 1. P.G. ha proposto ricorso avverso la sentenza della Corte d’appello di MILANO emessa in data 8/07/2014, depositata in data 3/10/2014, con cui, in parziale riforma della sentenza emessa in data 20/12/2013 dal GUP del Tribunale di MILANO, il medesimo...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 28 maggio 2015, n. 22768. Risponde del reato di pornografia minorile chiunque utilizza un minore per la realizzazione di materiale pornografico, a nulla rilevando l’eventuale consenso prestato dalla persona minore d’età
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 28 maggio 2015, n. 22768 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 5 novembre 2012 la Corte d’Appello di Cagliari, in parziale riforma della sentenza emessa in data 14 gennaio 2010 dal GUP presso il Tribunale di Cagliari, appellata dal PM e dagli imputati P.A. , S.G.B....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 febbraio 2015, n. 7763. Nel reato di cui all'articolo 600 ter c.p., l'elemento soggettivo è rappresentato dalla volontà consapevole di divulgare, volontà che deve emergere in forza di specifici elementi
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 20 febbraio 2015, n. 7763 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza dei 18 febbraio 2014 la Corte d’appello di Milano ha respinto l’appello proposto da V. W. avverso sentenza del 19 luglio 2013 con cui il Tribunale di Milano lo aveva condannato alla pena di due anni...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 giugno 2014, n. 25711. Il soggetto, che utilizzi un programma di condivisione dei file per procurarsi materiale pedopornografico, non può essere ritenuto responsabile del reato di diffusione e divulgazione di detto materiale per il solo uso di programmi di file sharing. Al contrario, sarà responsabile per il suddetto reato, se, oltre alla volontà di procurarsi materiale pedopornografico, vi sia anche la volontà di divulgare e diffondere tale materiale. Questa volontà non la si può desumere dal solo utilizzo di programmi basati sul principio della condivisione del file
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 giugno 2014, n. 25711 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza 28.9.2012 la Corte d’Appello di Milano ha confermato la colpevolezza di C.S. in ordine al reato di divulgazione e diffusione continuata di materiale pedopornografico aggravato dall’ingente quantità di cui agli artt. 81 e 600 ter commi “II”...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 15 maggio 2013, n.20921. In tema di pornografia minorile
La massima 1. L’invio tramite posta elettronica ad un gruppo di discussione o newsgroup o nodi di Tor in deep web di files contenenti immagini pedopornografiche non disponibili ai partecipanti alla discussione integra gli estremi del reato di cui all’art. 600 ter e non può essere “semplificato” attraverso la tesi di trovarsi al cospetto di...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 1 febbraio 2013, n. 5143. In tema di materiale pedopornografico
La massima Per materiale pedopornografico rilevante ai sensi degli art. 600 ter e quater c.p. deve intendersi qualsiasi cosa ritragga o rappresenti visivamente un minore degli anni 18 implicato o coinvolto in una condotta sessualmente esplicita, quale può essere anche la semplice esibizione lasciva dei genitali o della regione pubica. SUPREMA CORTE DI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 6 dicembre 2012, n.47239. In tema di pornografia minorile
Le massime 1. Il reato previsto dall’art. 600 ter cod. pen. intende fissare per i minori una tutela anticipata rispetto ai rischi connessi a documentazione di carattere pornografico, sanzionando, indipendentemente da finalità di lucro o di vantaggio, azioni, comunque di per sé degradanti, pericolose per la successiva eventuale diffusione che il materiale prodotto o raccolto...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 3 dicembre 2012, n. 46736. Custodia cautelare in carcere in caso di diivulgazione e detenzione di un’ingente quantitativo di materiale pedopornografico
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza del 3 dicembre 2012, n. 46736 Ritenuto in fatto 1. – Con ordinanza del 15 marzo 2012, il Tribunale di Messina ha rigettato la richiesta di riesame proposta dal prevenuto avverso l’ordinanza del 27 febbraio 2012 del Gip dello stesso Tribunale, con la quale era stata applicata la...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 novembre 2011 n. 44065. L’uso di un “file sharing” non prova la diffusione per il reato di pedopornografia
Corte di cassazione – Sezione III penale – Sentenza 28 novembre 2011 n. 44065. L’uso di un “file sharing” non prova la diffusione per il reato di pedopornografia Il testo integrale[1] Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 novembre 2011 n. 44065 L’utilizzo di un programma di “file sharing[2]” a contenuto pedopornografico, non è,...